Le dipendenze – parte 2

Salute Mentale - dipendenze

Le dipendenze: ci avvertono che qualcosa non va e possono servire a renderci consapevoli di aver perso il contatto con la nostra creatività.

Nel panorama delle dipendenze patologiche occorre distinguere le dipendenze non relative all’uso e all’abuso di sostanze, ma a comportamenti disfunzionali e relazioni problematiche per quanto riguarda stili di vita, gestione del tempo, consumi, autopercezione e rapporti con il mondo esterno. In alcune classificazioni vengono definite “nuove dipendenze” o “dipendenze senza oggetto”.

Dipendenza psicologica

Nello specifico della dipendenza da internet, in aumento negli ultimi anni, si individua come fascia a rischio quella che comprende giovani e adulti dai 15 ai 40 anni solitamente isolati che arrivano a costruire in rete una vita altra, dissociata da quella reale. Ricerche recenti riportano una correlazione con depressione, ansia, aggressività e in misura maggiore con il sesso maschile. Inoltre le difficoltà psicologiche o relazionali dei soggetti colpiti, pensieri distorti e vissuti di inadeguatezza possono sovente essere preesistenti all’insorgere della dipendenza vera e propria.

Quando è invece il gioco d’azzardo patologico a limitare il comportamento delle persone, questo si mette al centro della vita di chi ne è affetto annullando l’interesse verso altri stimoli.
Il grande ostacolo nel trattamento di questo tipo di patologia così come nella maggior parte delle dipendenze patologiche consiste nella motivazione al cambiamento.

Sovente la domanda d’aiuto arriva dai familiari, ma per aprire uno spazio di cura, occorre lavorare sulla consapevolezza del problema da parte del paziente, valutando motivazioni e aspettative per comprendere se esiste la possibilità per lui o lei di impegnarsi in una psicoterapia.
La dipendenza da lavoro, che coincide per il soggetto con una totale perdita del controllo sugli spazi e tempi di lavoro, fa emergere quanto il senso del dovere si sposi con la difficoltà a riconoscere e accettare i propri limiti.

La sindrome da shopping compulsivo si accompagna al desiderio di acquistare oggetti generalmente non indispensabili sovente messi da parte, regalati o buttati via. Se, sul versante emotivo, la persona sente euforia per il nuovo acquisto, in breve il passaggio a un senso di delusione, poi di colpa e di vergogna, culmina in un vissuto di impotenza e di dolorosa schiavitù.

Nella dipendenza affettiva patologica, che colpisce in prevalenza le donne, tra coloro che arrivano a chiedere sostegno il vissuto importante da cui è possibile avviare un percorso di cura risulta essere la perdita di vista dei propri bisogni e delle proprie convinzioni. E quando si abbandona ogni possibilità di crescita personale in favore di un totale annullamento nell’altro il timore della separazione e della solitudine è devastante.

“… noi non siamo sempre gli stessi,
noi cambiamo sulla scia delle esperienze esteriori e interiori che la vita ci propone”

Responsabilità e speranza
di Eugenio Borgna

Il trattamento clinico

Per il trattamento clinico delle dipendenze patologiche è importante che il paziente sia aiutato a sviluppare e incentivare l’intelligenza emotiva, quella capacità di conoscere, regolare le proprie emozioni, e di utilizzarle in maniera appropriata nel contesto delle relazioni personali.

Il lavoro terapeutico con il paziente che porta una problematica di questo tipo va nella direzione dell’aiutarlo affinché possa identificare ed esprimere le sue emozioni, correlarle alle sue esperienze corporee e utilizzarle sul versante del comportamento.

La pratica di Scrittura e Cura1 si rivela uno strumento utile a conoscere il mondo interno di chi si sperimenta, a schiarire le zone d’ombra, a cercare nuovi equilibri. L’utilizzo di gruppi di Scrittura e Cura rivolti alle persone che vivono la dipendenza e ai familiari oltre a favorire la presa di consapevolezza dei limiti che le dipendenze producono sovente facilita la verbalizzazione di vissuti che, condivisi e elaborati, aprono a nuovi spazi di cura.

Al di là della differenza nelle manifestazioni cliniche si rilevano processi relazionali e psicodinamici comuni che stanno alla base delle diverse espressioni della dipendenza patologica.
Ogni dipendenza attacca il vivere il presente, a modo suo, uccide la creatività e con l’autoinganno attutisce la nostra consapevolezza.

“Le persone dipendenti devono imparare a rispettare e coltivare il loro vero Sé:
… il processo di crescita interiore”

Testimone del fuoco. Creatività e dipendenza
di Linda Schierse Leonard

Accogliere una persona affetta da dipendenza patologica o un suo familiare significa porsi in ascolto con quello che il medico Boris-Luban Plozza definiva “il terzo orecchio” e di conseguenza abbandonare ogni presunzione di conoscenza in favore del porsi accanto al paziente.

La direzione del lavoro di cura guarda al recuperare il tanto tempo perso a pianificare e a mettere in atto la dipendenza, oltre che a riprendersi dagli effetti negativi.

Durante il trattamento si individuano i pensieri e i comportamenti che favoriscono la dipendenza, si comprende quanto la gestione dell’ansia possa essere utile in alcuni momenti e si acquisiscono tecniche per affrontarla.

Motivazione, responsabilizzazione e valorizzazione sono le parole attraverso le quali occorre passare per uscire dalle trappole che l’assenza di un limite sovente porta con sé.

Kierkegaard nel saggio La malattia mortale descrive la condizione umana come un movimento continuo tra il polo della possibilità e quello opposto della limitazione. Se viviamo su uno soltanto di questi poli incontriamo la disperazione. Il desiderio e il piacere non conoscono limiti.

Nello Zibaldone Leopardi scriveva che in tutta la nostra esistenza ogni istante è guidato dal desiderio e dall’attesa del piacere. Tuttavia la dipendenza ci avverte che qualcosa non va. E può servire a renderci consapevoli di aver perso il contatto con la nostra creatività. Se siamo disposti a ritrovarla forse la strada per chiedere aiuto non è poi così lontana.

Gladys Pace
Psicologa – Psicoterapeuta
Specialista in Psicologia Clinica
studio.psicoterapia.pace@gmail.com

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1 Il metodo di Scrittura e Cura, presentato in precedenza sul blog, prevede l’ausilio della Scrittura nell’accompagnare il soggetto verso la cura di sé.