Il sonno: dormire, sognare, riposare – parte 3

Salute Mentale sonno

Il sonno: dormire, sognare, riposare

Il sonno è un processo fisiologico la cui qualità e durata incide sul nostro stato di salute.

Il caso di L.

Ricordo il signor L., qualche giorno prima dei suoi 50 anni, quando dopo un mese dall’inizio della psicoterapia, mi raccontò un sogno che lo accompagnava da quando ne aveva 17. Al termine di una bellissima cena di compleanno alla quale aveva invitato parenti e amici, al momento di pagare si accorge con terrore di aver perso il portafoglio. Sua moglie gli dice che è ora di andare alla cassa e una volta lì, accorgendosi di avere la tasca vuota, si sveglia in un bagno di sudore.

Con alcune varianti, andando indietro negli anni, L. mi disse che quel tipo di sogno si ripresentava in momenti specifici della sua vita. E nell’arco di poche sedute ci confrontammo con il timore profondo di perdere alcuni valori, preziosi per lui in un periodo di cambiamento e trasformazione. Come un campanello d’allarme quel sogno traduceva in immagini un’antica preoccupazione che, nella sua storia di figlio, fino a quel momento non era stata messo a fuoco.

Da lì in poi, con la successiva rielaborazione di quanto emerso, l’evoluzione dei suoi sogni e del suo percorso ci mostrò quanto di nuovo si stava aprendo per lui, con l’ingresso in questa nuova fase del suo ciclo di vita. “Se si è stati feriti, si ha il bisogno di riconoscere e nominare quello che ci è successo.” (B. Van Der Kolk, Il corpo accusa il colpo, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2015). Ci sono ferite abitualmente dimenticate che, solo con il cambio del tempo, si fanno sentire con più o meno dolore. E per L., ritrovare l’origine di quel sogno ricorrente, coincise con l’ingresso in un periodo di rigenerante vitalità.

“Le cose avvengono per gradi, lentamente.
Ma solo all’improvviso ti accorgi
che qualcosa è cambiato.”

da Si chiama Andrea
di Gianluca Favetto

Quando il bisogno è di interpretare la vita onirica e i simboli che al risveglio le persone ricordano, è importante partire dal dirci che “Non esistono spiegazioni universali, ma variazioni da un individuo ad un altro” (G. Angelini, G. Abraham, Sonno come necessità e sonno come piacere, Edizioni Cortina Torino, Torino, 2004).

Infatti il punto dal quale iniziamo a muoverci, in seduta individuale o nei gruppi di Scrittura e Cura (Il metodo di Scrittura e Cura prevede l’ausilio della Scrittura nell’accompagnare il soggetto verso la cura di sé. Si tratta di uno strumento utile a stimolare l’espressività di chi porta una richiesta d’aiuto, nel rispetto di tempi e modalità che si definiscono ad ogni incontro e la cui direzione guarda alla ricerca di nuovi equilibri) orientati sul Sogno, è quello dello stato d’animo del sognatore.

Ecco dunque che i sogni di volare, di cadere, d’acqua, di morte, sessuali, vengono accolti ed esplorati tenendo conto nei casi specifici dei sentimenti suscitati. Anni fa, lavorando in gruppo su quanto emerso a partire da un sogno d’esame (che nella maggior parte dei casi potrebbe esprimere la paura di non essere all’altezza) fu illuminante per i partecipanti scoprire quanto la narrazione pubblica di quel timore si rivelò essere la premessa del superamento di scogli che in tempi diversi, ma piuttosto ravvicinati, ognuno riportò di aver scavalcato.

Quando in gruppo si lavora insieme a partire dai sogni condivisi dai partecipanti si stabilisce un’intimità nella quale i simboli e i significati si nutrono del contributo di ognuno: di chi ascolta e di chi si racconta. E nella trama che intreccia passato e presente, in un luogo dove le persone possono far spazio alla propria creatività, guardiamo al futuro, sorprendendoci a cogliere i fili policromi dei nostri sogni.

Gladys Pace
Psicologa-psicoterapeuta, specialista in Psicologia clinica

© NOTIZIE PER TE – Farmauniti

Crediti immagine: Designed by Freepik