Il sonno: dormire, sognare, riposare – parte 2

Salute Mentale sonno

Il sonno: dormire, sognare, riposare

Il sonno è un processo fisiologico la cui qualità e durata incide sul nostro stato di salute.

Esistono alcune norme di igiene del sonno che possono essere utili non solo per chi soffre di insonnia quali lo stabilire un orario regolare di sonno, evitare attività fisiche e mentali impegnative prima di andare a dormire, astenersi dall’assunzione di caffeina o alcool in eccesso. E ci sono casi di consultazione nei quali, in poche sedute e con un aggiustamento delle abitudini quotidiane, i problemi di sonno si risolvono in modo significativo. Da tempo la neurofisiologia ha chiarito quanto il sonno sia un’attività differenziata.

Fasi di sonno REM (Rapid Eyes Movement), caratterizzate dalla presenza di rapidi movimenti oculari, e fasi non REM si alternano correlandosi ad importanti processi che riguardano la crescita o il recupero energetico per il nostro organismo. Pur non scendendo nel dettaglio delle numerose e diverse teorie che illustrano le funzioni del sonno, risulta evidentemente chiaro quanto sia dinamico, vitale e attivo il processo che esso svolge. Per quanto attualmente possa essere dibattuto il tema della funzione dei sogni, possiamo tuttavia individuare alcuni aspetti utili a mostrarci quanto la via del sogno rientri tra quelle possibili per conoscere nuovi elementi e antiche tracce della nostra sfaccettata e ricca personalità.

“Ognuno di noi è venuto al mondo
per comporre la propria musica,
la sinfonia della propria vita;
dobbiamo solo scoprire come suonarla,
in quale tonalità, forse anche quali strumenti
abbiamo a disposizione.”

da Domande chiave per il lavoro sulla biografia
di Gudrun Burkhard

Il caso di S.

“Sono qui perché sto attraversando un periodo di confusione, mi sono successe cose inaspettate che mi hanno sconvolta” – esordì S. – il giorno in cui arrivò in studio per la prima volta. – “Il punto però – continuò – è anche un altro: quello che vivo di notte, quando sogno”. E quando le chiesi se poteva dirmi di più, aggiunse guardandomi intensamente negli occhi: “Penso che nei sogni ci sia qualcosa di me che non conosco con chiarezza, ma che voglio avvicinare”.

I sogni ci portano frammenti del passato, ma ci orientano anche nel predisporre il futuro. S. si soffermò sin dal principio su un sogno di morte che la spaventò parecchio. Il timore che fosse premonitore fu presto scongiurato. Il lavoro svolto insieme ci mostrò quanto in realtà di positivo ci fosse per lei nel progressivo distaccarsi da comportamenti infantili che la bloccavano nel bisogno che, al termine dell’assessment (un certo numero di sedute che seguono il primo contatto telefonico nel corso delle quali la persona accolta mette a fuoco la sua domanda e, in base a quanto emerge, il terapeuta valuta se e come procedere), comprese essere alla base della sua richiesta d’aiuto.

I significati dei sogni di morte sono numerosi e sovente possono indicare importanti cambiamenti interiori. “I sogni ci aiutano a farci capire come in realtà stanno le cose, cosa, a livelli profondi, vogliamo e desideriamo” riportava Antonini in un testo prodotto al termine di una ricerca condotta su una documentazione di circa 10.000 sogni (F. Antonini, Nel mondo dei sogni, ERI, Torino, 1972). In tempi più recenti lo psicoanalista Tobie Nathan, scrive sulla rivista Psychologie Positive (n. 26 juillet-août 2019), dove offre ai lettori uno spazio per condividere ed esplorare i sogni ricorrenti, che “i sogni sono azioni”.

Avviate nella notte, queste cercano di realizzarsi una volta svegli. E finché non portiamo a termine il processo, i sogni insistono ripresentandosi fino all’inquietudine. Ci sono sogni che, a distanza di tempo, anche per anni, possono ripetersi e richiamare l’attenzione su situazioni per noi insolute.

Gladys Pace
Psicologa-psicoterapeuta, specialista in Psicologia clinica

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