Il corpo e i suoi messaggi – parte 1

Salute Mentale corpo messaggi

Il corpo e i suoi messaggi

Il movimento favorisce il rilascio nel corpo delle cariche di energia date dagli stati emotivi.

Il corpo

Il corpo è il fondamento fisico della nostra esistenza nel mondo. È collegato alla nostra vita emotiva. Laddove la mente pensa il corpo sente. E tra mente e corpo esiste una mutua relazione. Un’emozione non espressa è un’emozione che rimane nel corpo, nelle sue tensioni neuro-muscolari. E quando, lavorando su di noi, iniziamo a sentire il corpo, la mente si attiva.

Ricordando eventi passati possiamo avvertire tensioni accumulate in certe zone più di altre e accorgerci che, quando abbandoniamo alcune posture, l’energia bloccata può defluire e tornare a nostra disposizione. L’attenzione al corpo, durante le sedute di psicoterapia, ci permette di lavorare integrando le nostre comunicazioni verbali e non, nella direzione di fare maggior chiarezza, dentro e fuori di noi.

Il caso di B.

Così è stato per B. Arrivato in studio, dopo il primo contatto telefonico, ebbe bisogno di più di una seduta per portare il disagio che lo “intrappolava” quando provava sentimenti di rabbia. La trappola passava attraverso una serie di contrazioni che lo vedevano sorridere, addolcire la voce, sollevare le spalle assumendo una postura da persona remissiva nel momento in cui diceva di essere arrabbiato.

“…perché lo spirito
non va da nessuna parte
senza le gambe del corpo,
e il corpo non sarebbe
capace di muoversi
senza le ali dello spirito”

(Traduzione a cura dell’autrice)

da Todos los nombres
di José Saramago

Il suo linguaggio non verbale disconfermava il messaggio verbale e l’effetto relazionale era vissuto in maniera disastrosa. Sono questi i termini utilizzati per descrivere cosa viveva ogni qualvolta si misurava con situazioni di conflitto nelle quali la rabbia si faceva sentire dentro e sembrava non uscire fuori in maniera efficace.

Terminato l’assessment (un certo numero di sedute che seguono il primo contatto telefonico, nel corso delle quali la persona accolta mette a fuoco la sua domanda e, in base a quanto emerge, il terapeuta valuta se e come procedere), avviammo un percorso conclusosi in pochi mesi. La sorpresa rigenerante per B arrivò quando si accorse che il suo viso, la sua voce e la sua posizione potevano finalmente sostenere la rabbia che, fino a poche settimane prima, aveva trattenuto insieme alla percezione del suo potere: quello che infine si era permesso di esplorare.

“Il corpo è ad un tempo lo strumento,
il laboratorio e l’opera
per raggiungere la nostra vera statura
che è divina”

da Il simbolismo del corpo umano
di Annick de Souzenelle

L’interazione continua di mente e corpo ampiamente dimostrata dalla scienza ci orienta sull’utilità di interventi mirati ad approfondire cosa il sintomo porta con sé, quali possono esserne le cause fisiologiche sottostanti e quali gli aspetti emotivi correlati. La nostra psiche è parte integrante del corpo e alla luce dell’interazione tra mente, comportamento, sistema nervoso, endocrino e immunitario si è sviluppata una trentina di anni fa una disciplina chiamata PsicoNeuroEndocrinoImmunologia (PNEI). La ricerca va nella direzione dello studio dell’organismo umano, nella sua interezza, in rapporto con l’a

mbiente circostante. Noi sappiamo che il nostro sistema nervoso autonomo si attiva ogniqualvolta ci sentiamo oppressi. E se non riusciamo a liberarci da questa sensazione, recuperando uno stato di riposo, accumuliamo stress e rispondiamo fisicamente con uno stato di iperreattività. A lungo andare una situazione di questo genere può precedere il manifestarsi di problemi di salute. Se penso ad alcuni pazienti vittime di periodi prolungati di stress mi torna in mente come la percezione a livello fisico possa essere molto diversa.

Alcuni riportano crampi allo stomaco, altri sono maggiormente disturbati da pensieri agitati, altri ancora manifestano tremori in zone diverse del corpo e la maggior parte delle volte è stato invece il battito accelerato del cuore a spingerli verso la ricerca di una cura. “Questo farmaco non mi aiuta” mi è stato detto più volte da persone che hanno negli anni cercato di trovare una risposta a sintomi puntuali e assillanti come possono esserlo certe paure di cui non sappiamo l’origine.

Ogni parola, scrive Le Breton (D. Le Breton, Sul silenzio, Raffaello Cortina Editore, Milano 2018), introduce nel mondo qualcosa in più, che risulta difficile da controllare; un’energia che cambia l’ordine delle cose. Ed è proprio lì, all’incrocio tra la parola e l’espressione corporea, tra il verbale e il non verbale che a volte passano le comunicazioni importanti.

Gladys Pace
Psicologa-psicoterapeuta, specialista in Psicologia clinica

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