Arsenicum: da veleno a farmaco – parte 2

Medicina Alternativa arsenicum

Arsenicum album: da veleno a farmaco

Arsenicum album è per l’omeopatia uno dei più grandi policresti per l’ampio spettro d’azione.

L’intossicazione di Antonio

Antonio, professore di francese, dopo una rapida cena aveva finito di correggere scrupolosamente i compiti e preparato tutto per il giorno seguente: il sonno del giusto lo colse, ma per poco. All’una di notte si svegliò, aveva freddo, le viscere in subbuglio, ed una grande agitazione: una diarrea bruciante, notturna, inquietante lo tenne sveglio, ed il solito farmaco ed il solito fermento lattico fecero poco effetto, così, al mattino presto, passò in farmacia prima di decidere se andare o no a scuola.

Era pallido, e provando a spiegare alla farmacista come si sentiva, ricordò il pezzetto di formaggio avanzato che aveva consumato la sera prima. Inorridito, domandò informazioni sulla possibile intossicazione da formaggio avariato, chiese se occorresse una lavanda gastrica, non voleva quel disgustoso alimento nel suo corpo.

La farmacista lo rassicurò, probabilmente l’alimento dubbio era già stato eliminato e un po’ di arsenico poteva eliminare anche gli effetti, calmare la diarrea, l’ansia, riordinare tutto, ed infatti con pochi granuli sciolti in bocca, scrupolosamente, ogni ora per 3 volte poi ogni tre ore fino a sera Antonio guarì, consegnò i compiti agli studenti, ed incuriosito, la sera si informò sul medico che aveva studiato quel metodo di cura. Era Samuel Hahnemann, giaceva al cimitero monumentale di Parigi, il “Père Lachaise”, lo avrebbe sicuramente visitato al prossimo viaggio con la scuola.

Marta e i raffreddori brucianti

Era l’una di notte e Marta si svegliò, era l’anniversario della perdita del suo consorte, fine ottobre, e ogni anno in quella settimana i suoi risvegli erano più vigili, la sua irrequietezza più insidiosa. Si alzò e cercò di respirare aria fresca, riordinò la stanza e il respiro si fece affannoso, e mentre i maglioncini non bastavano a riscaldarla, rabbrividiva, impallidiva. Quando la sorella entrò da lei la trovò ansante, con grandi borse sotto gli occhi, e una crisi d’asma.

Le porse lo spray di salbutamolo, uno in più, per rassicurarla. La salute di Marta era minata dall’ansia e dalle paure, era la paura della solitudine a soffocarla, a farle venire l’asma e tutti i raffreddori che le infiammavano il naso fino ad ulcerarlo in ogni stagione. Questo era chiaro agli occhi della sorella affettuosa ma lucida osservatrice che conosceva l’omeopatia: così andarono insieme da un’omeopata e piano piano con qualche dose di Arsenicum lo spray al salbutamolo rimase inutilizzato, mentre ogni anno a fine ottobre, una dose di Arsenicum la liberava dalle ombre delle perdite, delle solitudini e le rendeva più serenamente sopportabili.

Rosetta

Ogni anno a novembre, quando l’ora cambiava e la notte arrivava presto ad oscurare il pomeriggio, una grande angoscia la coglieva e per non pensarci faceva conserve per l’inverno, lavorava ore e per la sua età era uno sforzo impegnativo, che la sfiniva, ma stanca come quell’autunno non era mai stata, era persino dimagrita, ed un esame del sangue rilevò una leggera anemia.

Il medico di base, che era anche omeopata, le chiese se avesse riserve per la medicina complementare delle basse dosi, aveva infatti buone possibilità di curarla con dosi diluite di quel famoso veleno di cui certo aveva sentito parlare: Arsenicum album, la forma più innocua in natura e la più sicuramente medicamentosa impiegata omeopaticamente. La signora si illuminò: “Ma è il rimedio che ha fatto guarire il mio nipotino dalla gastroenterite! Dottore, so benissimo che l’omeopatia funziona e grazie di aver pensato per me a questa possibilità!”.

La gastrite bruciante di Paolo

Preciso ed organizzato, ordinato e scrupoloso, dopo pochi giorni era già dal gastroenterologo, per il dolore bruciante allo stomaco che lo aveva sfinito. Ansioso per il dolore e tormentato dalla nausea, aveva atteso il suo appuntamento col medico sorseggiando acqua fredda dalla borraccia d’alluminio, temendo fortemente per la sua salute, temeva un’ulcera, o peggio, al suo stomaco che aveva sempre ignorato, pur seguendo uno stile di vita rispettoso della salute.

L’acqua gli risaliva su dall’esofago appena si intiepidiva nello stomaco e Paolo la reinghiottiva con metodo. Ora anche la bocca bruciava, una specie di ustione interna sembrava gli consumasse l’esofago e camminando avanti e indietro si distraeva dal dolore, dall’ansia di avere il dolore, e arrivò il suo turno. In attesa di approfondimenti diagnostici poteva migliorare con quei meravigliosi dispositivi medici che si sciolgono in bocca e hanno l’effetto di piccoli estintori, e con qualche granulo di Arsenicum, poteva calmare l’infiammazione gastrica e l’ansia durante l’attesa degli esami necessari a trovare la migliore strategia terapeutica che poteva combinare omeopatia e farmaci tradizionali, dispositivi medici e stile di vita.

Arsenicum album è per l’omeopatia uno dei più grandi policresti per l’ampio spettro d’azione ed è il rimedio con la letteratura più ampia. Da questi brevi racconti emergono i dolori brucianti, l’ansia,la necessità di controllare i dettagli, la freddolosità, il desiderio di compagnia, l’aggravamento all’una di notte, segni che con studi, repertorizzazioni, gerarchizzazione dei sintomi (saper dare ai sintomi l’importanza giusta, con particolare attenzione a quelli particolari ed evidenti) portano a vedere la possibilità che un rimedio, in combinazione con esami medici ed altre terapie utili porti ad un benessere duraturo, cogliendo tutte le sfumature della salute di ognuno.

Anna Maria Coppo
Farmacia San Giuseppe, Settimo Torinese

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