Arsenicum: da veleno a farmaco – parte 1

Medicina Alternativa arsenicum

Arsenicum album: da veleno a farmaco

Arsenicum album è per l’omeopatia uno dei più grandi policresti per l’ampio spettro d’azione.

L’arsenico è un componente naturale della crosta terrestre, si trova in diverse forme organiche e inorganiche, si trova anche nell’aria, nell’acqua, in concentrazioni e forme diverse a seconda dei luoghi, nell’aria si trova più facilmente nelle zone vulcaniche. L’arsenico è uno degli elementi più tossici che esistano ma nelle piccole quantità in cui si trova nei minerali diffusi sulla terra e a cui tutti noi siamo esposti è ben tollerato e probabilmente è anche importante per la nostra salute, tutti noi veniamo a contatto con l’arsenico attraverso il cibo, l’aria, acqua, e persino attraverso la pelle.

Fino al 1940 l’arsenico era impiegato anche in medicina: noto è ad esempio il liquore arsenicale del Fowler, un arsenito di potassio impiegato come ricostituente, poi abbandonato. Malgrado la relativa notorietà come veleno mortale l’arsenico è un oligoelemento essenziale, è molto diffuso nell’ambiente in forme chimiche diverse e solo un accumulo (ad esempio nei pressi di fonderie a carbone o quando era usato come insetticida) può essere fonte di tossicità.

L’arsenico è stato impiegato come veleno grazie alle sintomatologie molto varie e quindi non immediatamente identificabili che provocava: da vomito e diarrea, a irritazioni gastrointestinali, disturbi della pelle, a infiammazione delle vie respiratorie con manifestazioni asmatiche ad alterazioni ematologiche. La morte per avvelenamento da arsenico poteva sembrare quasi una morte naturale. Poi Marsh a metà ottocento ideò un test molto sensibile, per rilevarne la presenza, persino sui tessuti.

Si dice che Mitridate, re del Ponto, circa un secolo avanti Cristo, e più recentemente Rasputin, il mistico alla corte dello zar in Russia intorno al 1915, ne assumessero piccole dosi per difendersi da possibili tentativi di avvelenamento. Primo Levi dedica un racconto del suo “La tavola periodica degli elementi” all’arsenico, raccontando di un ciabattino che gli portò in laboratorio dello zucchero ricevuto in dono che temeva avvelenato: Primo Levi lo analizzò e dallo zucchero incenerito sul crogiolo di platino dopo l’odore di caramello si liberò quello agliaceo dell’arsenico.

Il giorno dopo il ciabattino ebbe la conferma della veridicità dei suoi sospetti, e se ne andò grato a restituire lo zucchero all’aspirante avvelenatore, un concorrente nel lavoro a cui avrebbe detto con saggia serenità di rispettare il lavoro e la vita l’uno dell’altro.

Recenti impieghi dell’arsenico nella cura delle leucemie

Un triossido di arsenico combinato con l’acido trans retinoico è stato impiegato per la cura della leucemia acuta promielocitica con ottimi risultati, migliorando la sopravvivenza dei pazienti che ne sono affetti ed evitando le chemioterapie associate a diverse complicanze. Lo studio del prof Lo Coco dell’università Tor Vergata di Roma, scomparso recentemente, ha dimostrato l’efficacia di questa cura, unita ad una diagnosi precoce, ha dato risultati positivi nel 90% dei casi.

L’ampia letteratura presente sulla tossicità delle diverse forme di arsenico fornì nel 1800 al dottor Hahnemann gli elementi per comporre la patogenesi dell’arsenico, in particolare l’arsenico bianco, il triossido di arsenico o acido arsenioso e lo diluì fino ad inattivarne la tossicità e attivò chineticamente le soluzioni diluite (ska: soluzioni chineticamente attivate) col metodo della dinamizzazione e creò un farmaco, Arsenicum album, impiegato da circa 220 anni in diluizioni differenti, molto spesso diluite oltre il numero di Avogadro, per curare sintomatologie correlabili alle intossicazioni da arsenico, creando quella che si chiama materia medica di questo farmaco.

Arsenicum album, uno dei più usati in omeopatia

L’arsenico colpisce tutte le parti dell’essere umano, sembra che ne esalti o ne deprima tutte le facoltà, che ne ecciti o turbi tutte le funzioni: ansia, agitazione, la prostrazione, la freddolosità, il bruciore sono tra gli aspetti più evidenti, ma può agire anche, se ben indicato, su malattie croniche con debolezza e anemia.

Anna Maria Coppo
Farmacia San Giuseppe, Settimo Torinese

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