Amici animali – parte 1
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I nostri amici animali
Da sempre tra bambini e animali c’è un rapporto particolare: oggi sempre più diffusi nelle nostre case, viene loro riconosciuta dalla scienza un’azione positiva e terapeutica
Gli animali domestici
Gli animali domestici sono sempre più presenti nelle case degli italiani, soprattutto in quelle dove ci sono anche i bambini. Il rapporto tra bambini è animali può diventare anche molto stretto con benefici per la crescita e l’apprendimento. I cani, per esempio, sono dei campioni nella richiesta di coccole e la loro relazione con l’essere umano affonda le radici nella preistoria, in un legame di attaccamento che unisce fortemente; per questo riescono con molta facilità a risvegliare nei bambini un istinto di accudimento e desiderio di cura e contatto. È però importante non dimenticare, nel rispetto della salute di bimbi e animali, di seguire alcune regole di comportamento e igieniche.
Quattro zampe in corsia
L’importanza del rapporto tra bambini e animali è riconosciuto ormai anche dalla medicina: in alcuni ospedali pediatrici è, infatti, possibile ricevere la visita del proprio amico a quattro zampe. All’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, dal 2002 i cani sono parte integrante del protocollo di accoglienza e assistenza, e vengono utilizzati proprio come una vera terapia per migliorare la cura di alcune malattie, un’esperienza unica in Italia per durata, sistematicità, inserimento degli animali.
I cani possono entrare ovunque nei dipartimenti di pediatria internistica, chirurgia pediatrica, neuroscienze, area critica, oncologia pediatrica e neonatale e nella rianimazione. L’accesso avviene dopo meticolose pratiche igieniche e con trimestrali controlli veterinari specifici e comportamentali che seguono un particolare protocollo, messo a punto dall’Ospedale Meyer che è stato anche di esempio per altre strutture in tutta Italia. Gli animali entrano dal portone principale e la loro presenza arriva a tutto l’ospedale. Anche gli operatori e i genitori trovano beneficio nel vederli passare lungo il percorso che viene quotidianamente tracciato dagli infermieri e i medici.
Una vera e propria terapia
Gli effetti positivi del rapporto tra bambini e animali sono tanti e vertono su aree diverse: sono stati codificati ed è nata una disciplina chiamata pet therapy, che è indicata per tutti coloro che presentano problemi di comunicazione, di relazione e di socializzazione. La terapia con gli animali ha effetto su depressione, autismo, e disturbi generici dello sviluppo. Può essere utile per i bambini con disturbi psichiatrici e neurologici, bambini con difficoltà di adattamento e disturbi dell’apprendimento, ma anche per chi ha difficoltà di movimento e ritardi neuromotori.
Un altro settore importante della pet therapy è quello della riabilitazione motoria con gli animale. In questo caso, cani o cavalli fungono da importante motivatore al recupero psicofisico. Infine, è uno strumento utile anche per le malattie croniche, migliorando il recupero fisico e gli effetti psicologici di una terapia da effettuare a vita.
Un possibile effetto preventivo
Un recente studio pubblicato su Pediatrics, suggerisce che crescere a contatto con dei cani durante il primo anno di vita potrebbe avere un effetto protettivo sulle infezioni respiratorie. I ricercatori hanno fatto compilare un diario ai genitori di circa 400 bambini, dalla nascita all’età di un anno, per registrare sintomi come tosse, rinite, febbre maggiore di 38,5°C, infezione dell’orecchio medio, diarrea, infezione del tratto urinario, rash cutaneo, ed eventuali contatti con animali. Dall’analisi dei dati riportati e di un questionario finale, è emerso che i bambini entrati più spesso in contatto con cani hanno riferito meno sintomi respiratori, minor frequenza anche di otiti e di ricorso a terapie antibiotiche.
Una possibile spiegazione di questi dati, secondo i ricercatori, potrebbe essere la sporcizia portata in casa dai cani: l’effetto protettivo più marcato si registra nei bambini che vivono in case nelle quali i cani passano solo meno di 6 ore al giorno, cioè nelle case nelle quali i cani portano più sporcizia dall’esterno. Questo potrebbe contribuire ad aumentare la diversità microbica nell’ambiente in cui crescono i bambini, con un possibile impatto sulla velocità di maturazione del loro sistema immunitario e di conseguenza sulla morbilità respiratoria, e spiegherebbe anche la minor funzione protettiva associata alla presenza di gatti, animali più inclini alla sedentarietà e alla vita in casa rispetto ai cani. Certamente i meccanismi immunitari vanno approfonditi in successive ricerche.
Chiara Romeo
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