I medicinali omeopatici – parte 2

Medicina Alternativa medicinali omeopatici

Medicinali omeopatici

Da duecento anni nella Materia medica vengono raccolti i risultati degli studi sugli effetti dei medicinali omeopatici

Senza effetti terapeutici approvati (continuazione)

La maggior parte dei farmaci omeopatici è dispensata in diluizioni che contengono ancora materia, rilevabile da analisi qualitative, ma la materia diluita e dinamizzata libera proprietà terapeutiche sottili che si esprimono su più organi, su più apparati, su più aspetti della nostra salute. Così Arsenicum album può essere d’aiuto in dermatiti, ma anche in allergie primaverili, in gastriti brucianti, ma anche in irrequiete insonnie tormentose, in ansie divoranti, in ipocondrie maniacali. Esistono metodi di studio affascinanti e complessi, perché l’omeopatia possa sempre essere una risorsa importante per la nostra salute, spesso complementare alla medicina tradizionale, spesso benefica anche da sola, sempre con l’aiuto di un medico omeopata esperto e la nostra apertura a scoprire la cura migliore per noi.

Un altro rimedio omeopatico che si presta bene a queste considerazioni è il farmaco di origine vegetale Veratrum album, tossico a dosi ponderali, mentre, diluito e dinamizzato omeopaticamente, è in grado di equilibrare gastroenteriti acute con vomito a getto, diarree profuse con sudori freddi, ma anche alterazioni di percezione della realtà con manie di grandezza, atteggiamenti dittatoriali, crisi di rabbia. È stato il farmaco impiegato da Hahnemann per il paziente psichiatrico del manicomio di Georgenthal che ebbe in cura per un periodo, ma Veratrum album è anche stato uno dei farmaci fondamentali impiegati con successo nelle epidemie di colera del 1800.

E gli effetti collaterali? Con i rimedi omeopatici sono assenti o… sorprendenti: accade che curandoci per una dermatite con il rimedio omeopatico più simile a noi (ogni paziente è unico e il rimedio va somministrato tenendo conto di questa unicità) migliorino anche altri aspetti di noi. Il sonno, per esempio. Infatti può capitare che il paziente veda prima migliorare il sonno, poi ritrovi l’energia e infine la pelle inizi a migliorare.

Interessante è che alcuni pazienti, curati con l’omeopatia per disturbi della pelle, abbiano poi verificato, mesi dopo, che la solita allergia primaverile non si verificava più o si presentava in modo molto ridotto e tollerabile, e nel tempo si accorgessero del miglioramento di altri aspetti della salute.
Il rimedio omeopatico agisce “mettendo ordine” nel nostro organismo, e per questo possiamo perdonare all’omeopatia una certa complessità e il tempo richiesto per una raffinata ricerca della corrispondenza con il rimedio “simile”.

150 milligrammi

Irène Franchon, pneumologa francese, scoprì una correlazione, un legame, tra la morte di alcuni pazienti nell’ospedale di Brest in cui lavorava, e l’assunzione di un farmaco per il diabete e l’obesità che i malati avevano assunto. I pazienti erano arrivati ad avere danni alle valvole cardiache, ipertensione delle arterie polmonari, fino a morirne. L’agghiacciante dubbio di questa dottoressa si scontrò con l’opposizione della casa produttrice del farmaco che negava la pericolosità della molecola ritirata poi dal commercio nel 1997.

La pneumologa, osservando le lastre dei pazienti deceduti, aveva trovato alterazioni simili in chi seguiva la stessa terapia, e, non riuscendo a farsi ascoltare, pubblicò un libro con la provocatoria domanda “Quanti morti?”. Sono stati necessari alcuni anni per arrivare al ritiro del farmaco, e la storia della dottoressa è diventata anche un film. Da noi in Italia è uscito lo scorso inverno con il titolo ispirato al dosaggio del farmaco “150 mg”, con il ritmo serrato di un thriller, e, guardandolo, serpeggia in noi la paura, si insinua il dubbio che la nostra salute possa essere in pericolo, che le nostre osservazioni possano rimanere inascoltate, e che gli interessi economici accechino
lo sguardo sulle evidenze scientifiche.

Anna Maria Coppo
Farmacia San Giuseppe, Settimo Torinese

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