Tempo di vacanza- parte 2

Bambini & Ragazzi vacanza

Tempo di relax

La vacanza con i bambini richiede qualche precauzione in più per prevenire piccoli e più seri disturbi. Affrontiamole in sicurezza con i consigli dei pediatri.

La scuola è finita, arriva il tempo delle vacanze. Che sia verso il mare o la montagna, o verso Paesi lontani, abitudine sempre più frequente tra le famiglie italiane, viaggiare con i bambini prevede qualche accorgimento in più. Dai disturbi in macchina e in aereo, a quelli legati alla meta, i pediatri offrono molti consigli per la prevenzione e il primo soccorso.

Mal di montagna

Secondo la guida dei pediatri SIP, le temperature della montagna, che in estate sono generalmente più miti che in città, sono adatte alle vacanze con i bambini. Con qualche precauzione da osservare: il mal di montagna acuto è la patologia più frequente in età pediatrica, ed è causata dal raggiungimento in breve tempo di quote superiori ai 2.500 metri. I sintomi sono aspecifici cioè il bambino è abbattuto, irritabile, mangia poco, ha nausea, vomito, disturbi del sonno.

Si può prevenire raggiungendo gradualmente quote particolarmente elevate, non è invece consigliata una profilassi farmacologica. Se compaiono sintomi lievi, si consiglia l’uso dei comuni analgesici. Se la sintomatologia peggiora è necessario scendere gradualmente verso quote inferiori ed eventualmente associare una terapia farmacologica dopo consulto medico. Ricordiamo che durante i viaggi in montagna va considerato il fattore freddo perché i bambini sono più soggetti a rischio di ipotermia.

Gli abitanti del mare

Solitamente si considera poco il rischio di ferite o lesioni da animali marini. Tema affrontato invece da Ferrando nel suo libro. Gli animali marini molto comuni, quali coralli, pesci ragno (o tracine), meduse, e i ricci di mare infatti, possono causare con il contatto lesioni cutanee, e a volte reazioni generali, molto fastidiose.

Coralli

Per i coralli il rischio risiede nelle abrasioni e nei tagli che si possono riportare camminando su di essi oppure urtandoli durante il nuoto. È necessario quindi pulire accuratamente la lesione con acqua di mare, disinfettarla e proteggerla poi con tinture disinfettanti.

Tracina

La tracina vive in acque poco profonde, nella sabbia, con l’abitudine di nascondersi. Se calpestata si viene a contatto le pinne dorsali, contenenti aculei velenosi. Il dolore è acuto, progressivamente, nel giro di 30 minuti, può risalire lungo l’arto sino all’inguine. Può durare 16-24 ore. È necessario rimuovere eventuali frammenti visibili di spine; pulire la ferita; se possibile immergere immediatamente la parte colpita in acqua molto calda salata. Non applicare acqua fredda, specialmente se dolce.

Meduse

Alcune specie di meduse sono urticanti: creano lesioni che si manifestano dopo pochi minuti o alcune ore, in relazione all’intensità del contatto e alla quantità di tossine assorbite. Si può applicare un impacco sulla zona lesionata (10-15 minuti) di aceto, oppure un gel al cloruro di alluminio, o una crema cortisonica. Non strofinare con sabbia né utilizzare ammoniaca.

Ricci

I ricci vivono sulle rocce e negli anfratti marini: le reazioni della cute sono conseguenza della rottura degli aculei, che non sono facilmente estraibili per la loro fragilità. È però importante rimuoverle, per evitare l’infezione e l’insorgenza di ascessi, utilizzando delle pinzette. Recarsi al Pronto Soccorso se presenti segni di malessere generale o se le spine sono molto in profondità.

Chiara Romeo

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