Pcos: sindrome dell’ovaio policistico

Sindrome dell’ovaio policistico

Prevenire la Pcos con una corretta alimentazione e una regolare attività fisica

Facendo una semplice ecografia, può arrivare una notizia inaspettata: «…le ovaie sono policistiche (o multifollicolari) non è un problema ora, in futuro potrebbe diventarlo». Si insinua così il dubbio che qual-cosa non sia più come prima. Quante donne sono cresciute con questo pensiero? Moltissime.

Pcos: una sindrome complessa

La sindrome dell’ovaio policistico (Pcos) riguarda, a livello mondiale, una donna su 10 o più, in età fertile. È una sindrome complessa, causata, nella maggior parte dei casi, da una predisposizione genetica e che riguarda l’assetto metabolico e ormonale della donna. I sintomi? Molti e variegati: eccesso di peli, acne, perdita dei capelli sulla fronte, irregolarità mestruali e cicli senza ovulazione, difficoltà a concepire un figlio, insieme a tendenza all’aumento di peso o difficoltà a perderlo, insulino-resistenza e/o iperinsulinemia. Sintomi generici, spesso sottovalutati e bisogna ricordare che non è solo una sindrome ginecologica: è più vicina a un problema metabolico, che va a toccare anche gli ormoni.

Pcos: perché è così importante parlarne?

Perché chi soffre di Pcos corre un maggiore rischio di sviluppare diabete prima dei 40 anni, di incorrere in malattie cardiovascolari, in malattie epatiche e cancro all’endometrio. La Pcos non riguarda solo le donne in sovrappeso, molte sono normopeso o magre, e questo non esclude che possano manifestare gli stessi sintomi delle donne in sovrappeso. Soprattutto queste ulti-me, sopportano e spesso sottovalutano, la presenza di qualche pelo in più, dell’acne e prendono la pillola se il ciclo è irregolare. Ma, per tutte, una volta ottenuta una diagnosi, inizia il pellegrinaggio fra i diversi specialisti, per trovare soluzioni, ascoltare pareri, valutazioni e proposte.

Pcos: cosa si deve fare?

Rivolgersi al medico di famiglia che consiglierà un approfondimento ginecologico o endocrinologico, a seconda dei sintomi. Il medico specialista, una volta chiarito il quadro clinico, deciderà quale terapia sia più adatta, a seconda delle manifestazioni della Pcos. Diversi studi hanno confermato infatti che, oltre alla terapia medica, la prima strategia da mettere in campo è l’adozione di uno stile di vita sano che includa una corretta alimentazione e la regolare attività fisica.

Pcos: nutrizione

Il mio punto di vista è quello di una nutrizionista che lavora quotidianamente al fianco delle donne, per il loro benessere e per prevenire patologie future. Il mio sguardo è rivolto al peso e al grasso corporeo (quando sono in eccesso) due aspetti che, come confermano gli studi, non giovano a chi soffre di Pcos. Combattere il sovrappeso, causato o meno dalla Pcos, richiede tempo, un tempo tecnico necessario perché il corpo trovi nuovi equilibri. Occorre pazienza e soprattutto occorre evitare rimedi fai da te.

Anche una perdita minima di peso può regolarizzare un ciclo irregolare, può migliorare lo stato della pelle, può migliorare alcuni parametri ematici del metabolismo, come grassi circolanti e glicemia. Le donne con Pcos perdono peso più lentamente, a causa della resistenza insulinica. Eppure occorre tentare, cercando di non cadere nella trappola del voler perdere peso velocemente e senza l’aiuto di un esperto, perché potrebbe non essere facile sostenere a lungo diete estreme, rischiando complicazioni, spesso irreversibili.

Pcos: personalizzare il menù

La dieta va personalizzata a seconda delle esigenze di chi la deve sostenere, dopo un’attenta analisi della composizione corporea, dello stile di vita, dei gusti e delle preferenze di ciascuna. Ci sono comunque regole generali che possono essere valide per tutte.

  • Limitare gli zuccheri semplici contenuti in snack e dolci.
  • In assenza di sindrome dell’intestino irritabile, preferire prodotti ricchi di fibra e integrali. La dieta a basso indice glicemico e controllato carico glicemico sembra essere la strategia migliore.
  • Limitare latte e latticini nel corso della settimana, possono peggiorare il quadro cutaneo e l’acne. Assumere 1-2 bicchieri di acqua calcica al giorno potrebbe essere un’utile integrazione al mantenimento del benessere osseo.
  • Usare la frutta abbinata a qualche unità di frutta secca oleosa, ottima per spezzare la fame fra un pasto e l’altro.
  • Ridurre al minimo gli alimenti e i prodotti ricchi di grassi saturi, preferendo gli olii vegetali, primo fra tutti l’olio extravergine di oliva italiano.
  • Limitare il consumo di proteine soprattutto quelle animali, prediligendo quelle vegetali. Una adeguata porzione di proteine andrebbe assunta a ogni pasto.
  • Assumere verdura a pranzo e a cena.
  • Bere acqua durante la giornata.
  • Far diventare l’esercizio fisico (partendo dalla camminata a passo spedito) parte della propria giornata. Tre attività a settimana, di tipo aerobico o aerobico misto, sono considerate efficaci per un effetto metabolicamente attivo sul controllo del grasso corporeo e del benessere cardiovascolare.

Gli integratori sono utili?

Molti studi hanno dimostrato come l’uso di inositolo, sotto forma di una miscela specifica di myo e D-chiro-inositolo, sia utile per favorire tutte le fasi del ciclo ovulatorio, dalla scelta e maturazione del follicolo, fino all’ovulazione.

Stefania Cattaneo
Biologa nutrizionista – www.lotusflowerpcos.com

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