Blocco mentale ed ansia da esami – parte I

Dicembre e Gennaio sono i mesi che coincidono con l’arrivo delle pagelle per la scuola secondaria e con le sessioni degli esami universitari. In questi mesi si intensificano le domande d’aiuto che arrivano al Centro di Psicologia Narrazioni riguardanti difficoltà legate all’affrontare gli esami e a gestire l’ansia. A volte si tratta di mamme preoccupate per i figli che non riescono ad avere risultati soddisfacenti, nonostante gli sforzi e l’impegno che loro stesse riconoscono, altre volte sono gli stessi studenti che dopo l’ennesimo esame non superato chiamano per chiedere un aiuto. Ciò che riportano al primo colloquio sono vuoti di memoria, insonnia, nervosismo, difficoltà di concentrazione, mal di stomaco, irritabilità, panico e ciò che accomuna le diverse situazioni è solitamente espresso così “Mi sono preparato moltissimo, più di tanti miei compagni…e poi avevo il vuoto…mi sembrava di non ricordare nulla”. Vuoti di memoria e blocchi nell’esposizione sono infatti molto spesso i sintomi riportati dagli studenti che soffrono di ansia da esame che questo indipendentemente dalla propria intelligenza e preparazione.

L’ansia consiste in uno stato emozionale negativo, accompagnato da nervosismo e preoccupazione, legati ad un’elevata attivazione corporea. In generale, rappresenta uno stato associato a quella spiacevole tensione data dal presagio di un pericolo imminente e di origine in gran parte sconosciuto, caratterizzata da un disagio psichico di varia intensità e da una serie di manifestazioni somatiche. È una reazione che può verificarsi anche in assenza di uno stimolo esterno, ma con la semplice anticipazione mentale di una situazione che potrebbe presentarsi. In realtà, che si sia studiato nel migliore dei modi possibili o meno, un po’ di agitazione prima dell’esame è normale e produttiva. L’ansia infatti, se contenuta, può dimostrarsi un utile supporto di fronte alle difficoltà o ai compiti da affrontare. Entro certi livelli e in determinati contesti, una quantità limitata di ansia è utile ad attivare il sistema nervoso autonomo e meccanismi di attenzione e concentrazione che possono addirittura migliorare la performance. Diversi esperimenti sul rendimento di studenti universitari hanno evidenziato come i risultati migliori siano ottenuti da coloro che provano un’ansia contenuta e che sono in grado di controllarla. Queste persone conseguono risultati migliori anche di coloro che non provano nessuna forma di ansia, in quanto hanno un livello ottimale di “attivazione” rispetto al compito.

Diverso è il caso dell’ ansia da esame eccessiva, un tipo particolare di ansia da prestazione: un sentimento di apprensione che insorge quando ci si sente giudicati e valutati. Quando questo tipo di ansia assume dimensioni eccessive, poichè diventa un grosso ostacolo per il raggiungimento dell’obiettivo. Quest’ultima può inibire le prestazioni intellettuali, ostacolare la concentrazione e la memoria, peggiorando notevolmente la performance dello studente. Yerkes e Dodson, due autori che hanno studiato molto l’ansia, hanno documentato come un aumento dello stress può avere come risultato un aumento della produttività, ma fino ad un certo punto. Questo “certo punto” varia per ognuno di noi. Tra livello di attivazione e la prestazione esiste una relazione ad U rovesciata: questo comporta che l’aumento dell’attenzione, della memoria, della tensione muscolare e di altre funzioni (come l’aumento del battito cardiaco) che conseguono all’ansia, vengono considerate come una carica energetica utile ai fini del superamento della prova. Il problema sopraggiunge quando il livello di ansia supera i livelli di positiva eccitabilità propedeutica all’attivazione, per raggiungere livelli in grado di inficiare la prestazione. In questo caso l’ansia è vissuta come interferenza negativa e i sintomi frequenti sono sudorazione eccessiva, emicrania, tachicardia, nausea, iperventilazione, sensazione di non ricordare nulla. Questo comporta che anche svolgere ragionamenti molto semplici o ricordare dati che fino a poco prima erano ben chiari diventa un compito molto arduo e, in alcuni casi, impossibile.

Centro di Psicologia Narrazioni
Savigliano
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