Tumori maschili – parte 2

Tumori Maschili

Prevenzione e la diagnosi precoce

La prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori maschili sono ancora sconosciute in Italia.

Scelta del trattamento e probabilità di guarigione

La scelta del trattamento e la probabilità di guarigione dipendono dallo stadio della malattia. «Il tumore del testicolo si cura con successo in nove casi su dieci quando la diagnosi è precoce», rende noto il dottor Salvioni. «La chirurgia è la terapia principe, ma va eseguita solo in Centri di eccellenza. Abbiamo dati positivi elevati anche per quanto riguarda il tumore del pene: se viene colto precocemente, è possibile intervenire con un mix di laser e chemioterapia che permette la conservazione dell’organo in oltre sei casi su dieci».

Prevenire il tumore al testicolo

Il criptorchidismo, vale a dire la mancata discesa di uno dei due testicoli nel sacco scrotale, può aumentare fino a dieci volte il rischio di tumore. Rischio che però si riduce a due volte se l’anomalia viene corretta chirurgicamente prima dei sei anni di età, e a cinque se l’intervento avviene entro i 13 anni. Per questo è importante controllare regolarmente, fin dalla nascita, la posizione dei testicoli e, nel caso, valutare con il pediatra l’opportunità di ricorrere alla chirurgia.

Dalla pubertà in poi, eseguire regolarmente l’autopalpazione dei testicoli (per es. durante l’igiene personale) effettuando una leggera pressione con i polpastrelli su tutta la superficie, e verificarne altresì aspetto e colore. In tal modo si impara a riconoscere gli eventuali cambiamenti da segnalare tempestivamente al proprio medico.

Sempre con il medico, valutare se è il caso di predisporre un calendario di controlli qualora, durante la gravidanza, la donna fosse stata esposta, in modo protratto e intenso, a sostanze che interferiscono con l’equilibrio endocrino, in particolare pesticidi e a cloruro di polivenile (PVC). Lo stesso vale se l’esposizione è avvenuta nei primi tre anni di vita del bambino. Non fumare: sigarette & Co. raddoppiano il rischio di tumore ai testicoli. In caso di diabete, è bene mantenerlo sotto controllo, dato che può incrementare le probabilità di infezioni alla pelle, compresa quella del pene.

Prevenire la neoplasia del pene

• Detergere le parti intime due volte al giorno e dopo ogni rapporto sessuale, sollevando il glande in modo da rimuovere bene le secrezioni che si raccolgono nel solco. L’igiene deve essere costante e deve iniziare dai dieci anni in poi.
• Sottoporre gli adolescenti a vaccinazione anti-HPV (cioè contro il papillomavirus umano), preferibilmente nell’arco del dodicesimo anno di vita.
• Utilizzare sistematicamente il profilattico, che va indossato già durante i preliminari.
• Mantenere accuratamente coperti i genitali in caso di terapia con psoraleni e raggi Uva per la cura della psoriasi. Questo trattamento, infatti, può aumentare il rischio di tumore del pene.
• Evitare il fumo, che danneggia il Dna delle cellule del pene favorendone la trasformazione in cellule oncogene.

Neoplasia del testicolo

Il rischio di sviluppare un tumore del testicolo è più frequente nella fascia di età che va dai 18 ai 35 anni e rappresenta il 12 per cento di tutti i casi incidenti (2500 annui), mentre si riduce drasticamente con il passare degli anni. Negli over 50, infatti, il rischio è piuttosto raro, pari a un caso su 191. Il trend di incidenza appare in aumento (+1,9 per cento annuo) e mostra tassi lievemente più elevati nel Nord Italia, rispetto al Centro e al Sud. Sempre nel nostro Paese, la sopravvivenza media a 5 anni è pari al 90,2 per cento, in linea con la media europea.

Neoplasia del pene

È frequente soprattutto negli over 50, con la maggiore concentrazione di casi nella fascia di età sopra i 75 anni e un tasso di prevalenza simile nelle diverse aree geografiche. La sopravvivenza media a 5 anni si attesta intorno al 74 per cento. Riguardo all’Hpv, invece, circa il 30 percento dei casi di tumore tra gli under 50 è imputabile proprio all’infezione da Papilloma virus.

Claudio Buono

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