Tossico (IN)dipendenza
Indice dei contenuti
Tossico (IN)dipendenza
I farmacisti incontrano i ragazzi nelle scuole per parlare di droghe e dipendenze
Il progetto Tossico(IN)dipendenza
Tossico(IN)dipendenza è un progetto che coinvolge le scuole medie e superiori piemontesi da ormai oltre un decennio, grazie alla felice intuizione di Mario Savigliano. Presso l’Ordine dei Farmacisti di Torino, si è svolto proprio un convegno sull’iniziativa, in cui è stata ribadita la necessità di inserirsi nel rapporto formativo fra insegnanti e studenti, aiutando entrambi ad affrontare una situazione che, col trascorrere del tempo, finisce per mutare sempre più rapidamente.
Come è stato notato nella testimonianza di un’insegnante, Tossico(IN)dipendenza si rivela fondamentale soprattutto in una fase, come quella attuale, in cui le dipendenze interessano fasce di ragazzi sempre più giovani. Il primo contatto con il mondo dell’alcool, del tabacco e delle sostanze stupefacenti avviene sempre più precocemente ponendo così gli insegnanti di fronte a situazioni inedite, per affrontare le quali è necessaria una formazione permanente.
Inoltre, la rapidità con cui il mercato degli stupefacenti riesce a rinnovarsi, proponendo continuamente sostanze nuove, rappresenta un ulteriore problema, sia nel riconoscere gli effetti di questi prodotti, sia nel valutarne la dannosità e il livello di dipendenza a cui portano. Il Progetto prevede dei momenti di confronto e di formazione, con un nucleo di esperti che si rapporta ai giovani, illustrando non solo i possibili danni alla salute, ma indagando anche i meccanismi psicologici che possono portare a sperimentare sostanze pericolose, insieme a quelli che sostanziano la dipendenza dei ragazzi degli stupefacenti o da altre sostanze come alcool e tabacco.
Farmacisti educatori
Tossico(IN)dipendenza mostra come il ruolo del farmacista sia cambiato radicalmente nel tempo. Oggi non si tratta più di una figura che ricopre soltanto le vesti dell’esperto del farmaco, ma di un vero e proprio caregiver, ossia di chi si occupa direttamente della cura dei pazienti, divenendo anche un educatore. In questo progetto ci siamo proprio fatti carico di un percorso di educazione dei ragazzi, perché crediamo che la prevenzione vada fatta in modo attivo, sul campo, lasciando il bancone della farmacia ed andando in mezzo alle persone.
Si tratta di un percorso nato dalla consapevolezza del nostro ruolo sociale: siamo, infatti dei professionisti al servizio dei cittadini, disposti ad investire nello sviluppo e nella coesione sociale della comunità; un valore aggiunto per il Paese, sia in termini di assistenza, sia di prevenzione. Il Progetto vede la sinergia fra Ordine dei Farmacisti della Provincia di Torino, Dipartimento di Scienza e Tecnologia del Farmaco dell’Università di Torino, SERT del distretto di Chieri e Dipartimento di Tossicologia dell’ASL TO5, con il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Torino e della Città di Torino.
Non sottovalutare
Convinzione di dominare il consumo: smetto quando voglio Imprevedibilità: siamo tutti potenziali tossicodipendenti.
Ammalarsi è facile, guarire no.
Tutte le droghe sono pericolose: naturale e sano non sono sinonimi.
La via di assunzione è importante: vie ritenute “innocue” si rivelano pericolose.
Spesso non so cosa sto usando.
Tossicodipendenze in Italia
«Sulla base di quanto rilevato nel 2017, circa 4 milioni di italiani hanno utilizzato almeno una sostanza stupefacente illegale e, di questi, mezzo milione ne fa un uso frequente, pertanto ritengo debbano essere potenziate le attività di prevenzione, cura e riabilitazione, anche precoci, senza tralasciare l’attività di contrasto al traffico e allo spaccio. La tutela del futuro dei nostri giovani e delle loro famiglie deve essere al centro delle nostre azioni di Governo». On. Lorenzo Fontana, ministro per la Famiglia e le Disabilità, alla presentazione della Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia anno 2018, frutto del lavoro di raccolta dei dati relativi all’anno 2017.
La dipendenza
Esistono due tipi di dipendenza:
• psichica – nasce dalla sensazione di non poter più vivere senza la droga. È una dipendenza insidiosa e che non passa mai del tutto.
• fisica – è innescata dalla capacità delle droghe di alterare alcuni importanti processi che hanno luogo nel cervello. Il corpo si adatta alla presenza della sostanza e non riesce a farne a meno soffrendo, in caso di un consumo insufficiente, di crisi di astinenza che causano sintomi che possono essere anche molto intensi.
Nasce da questo il potere insidioso delle droghe. Chi comincia a farne uso è sempre convinto di dominarne il consumo. Ma basta poco perché la catena di comando si inverta. Non esiste un numero di dosi al di sotto delle quali una droga non innesca dipendenza. Questa soglia cambia da individuo a individuo. E da droga a droga (per esempio, l’eroina è in grado di causare dipendenza con pochissime assunzioni). Per questo il consumo di droga è sempre a rischio.
(fonte: Ministero della Salute)
Un effetto di breve durata
Una volta innescata la dipendenza, tutte le droghe sono soggette a tolleranza: l’organismo si adatta alla presenza della sostanza e occorrono sempre maggiori quantità per ottenere la stessa intensità di effetti. Ciò fa sì che vengano consumate quantità crescenti di droghe per continuare a godere dei risultati attesi. Questi possono essere i più diversi: talvolta si consumano droghe per ricercare il benessere psico-fisico, altre volte le si impiega a scopo “terapeutico” per contrastare un malessere, altre ancora per migliorare le prestazioni, siano esse quelle mentali, quelle fisiche o sessuali.
In tutti i casi l’effetto delle droghe è temporaneo e, quando svanisce, peggiora la situazione iniziale. Soprattutto, però, nessuna droga è innocua. Anzi, tutte le droghe possono causare seri danni alla salute:
• compromettono le capacità mentali;
• danneggiano organi vitali come il cervello e il cuore fino a portare in alcuni casi alla morte.
Per queste ragioni, se si è già sviluppata una dipendenza, non è mai troppo tardi per rivolgersi a una struttura sanitaria e avviare un percorso di cura. La migliore protezione contro i danni delle droghe, però, è non cominciare ad assumerle. Neanche per provarle.
(fonte: Ministero della Salute)
Mario Giaccone
Farmacista
© NOTIZIE PER TE – Farmauniti
Crediti immagine: Designed by vectorpocket / Freepik