Thuya occidentalis – parte 1

Medicina Alternativa thuya

L’albero della vita che purifica e disintossica il sistema immunitario, libera la mente e lo spirito dalle idee fisse

Thuya occidentalis è una pianta della famiglia delle cupressacee, un cipresso, il cui nome viene dal greco “purificare con le essenze”: oggi i rami e le foglie di questa pianta in preparazione omeopatica sono impiegati molto spesso per purificare e disintossicare il sistema immunitario e anche per purificare la mente e lo spirito da idee fisse. È anche chiamata “albero della vita”.

Intossicazioni profonde

Thuya è il rimedio omeopatico per le intossicazioni profonde, di lunga data, che si manifestano spesso con neoformazioni sulla pelle come verruche, polipi, micosi, lipomi, epiteliomi o con problemi dermatologici importanti, come un’acne cistica che tende a lasciare cicatrici o anche con indurimenti dei tessuti come calli e duroni o ancora con sintomi genito-urinari come uretriti, cistiti, prostatiti, con secrezioni mucose dense. La medicina omeopatica parla di “miasma sicotico”, che si manifesta con ritenzione idrica, catarro mucoso cronico dal colore verdastro, neoformazioni cutanee, ed è causato da antiche infezioni torpide mai risolte, da vaccinazioni ripetute, da prolungati trattamenti farmacologici che agiscono sull’immunità e da ripetute cure con antibiotici, antinfiammatori, ecc.

Le verruche

Sulle mani o sulla pianta dei piedi, spesso peduncolate, che sanguinano facilmente e prudono, molto facilmente rispondono a Thuya, utile anche per evitarne la ricomparsa quando siano trattate chirurgicamente, con la crioterapia o con le sostanze cheratolitiche.

Acne

Quando l’acne è profonda, con foruncoli grandi, che tendono a lasciare cicatrici e la cute si ispessisce, tende a essere come oleosa con pori dilatati e la sintomatologia dermatologica crea difficoltà nelle relazioni con gli altri, quest’albero della vita è una soluzione a cui pensare.

Micosi

Le micosi cutanee croniche, recidivanti, e le micosi delle unghie, specialmente se queste crescono molli, deformate, sono spesso una buona indicazione per Thuya ed è bene indagare oltre alla scoperta di altri segni: più ci sono affinità più il farmaco può essere efficace.

Il giovane studente di teologia

Si racconta che Hahnemann, il chimico e medico fondatore dell’omeopatia, si trovò a dover curare un giovane studente di teologia affetto da sintomi urogenitali somiglianti alla gonorrea, una malattia sessualmente trasmessa che si scoprì tempo dopo veicolata dal batterio Neisseria gonorreae.

Conoscendo la castità e l’irreprensibilità del giovane, e sapendo che quindi la malattia doveva avere altre origini, indagando, scoprì l’abitudine di questi di masticare foglie di Thuya camminando nel giardino: scoprì e sperimentò così la tendenza di questo cipresso, con le sue pigne e i suoi rametti, a dare sintomi paragonabili allo “scolo”, un’infiammazione delle mucose genitali con secrezioni purulente, spesse, verdastre, e disturbi urinari, con minzione interrotta, dolori alla fine della minzione, bruciori con desiderio frequente di urinare, flusso dell’urina “biforcuto”.

Al giorno d’oggi la gonorrea è diagnosticabile con esami diagnostici di laboratorio, si può curare con antibiotici e accompagnare la terapia con Thuya, che aiuterà ad evitare le ricadute. Thuya sarà anche utile se la sintomatologia ricorda quella del batterio senza che esso ci sia, ma ci siano le infiammazioni con secrezioni dense, fissurazioni, escrescenze, ed è bene rivolgersi ad un omeopata per avere un parere illuminato.

Al giorno d’oggi la gonorrea è diagnosticabile con esami diagnostici di laboratorio, si può curare con antibiotici e accompagnare la terapia con Thuya, che aiuterà ad evitare le ricadute. Thuya sarà anche utile se la sintomatologia ricorda quella del batterio senza che esso ci sia, ma ci siano le infiammazioni con secrezioni dense, fissurazioni, escrescenze, ed è bene rivolgersi ad un omeopata per avere un parere illuminato.

Anna Maria Coppo
Farmacia San Giuseppe, Settimo Torinese

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