Sole: i raggi UV – parte 1

Salute & Benessere sole raggi ultravioletti UV

L’abc della protezione

L’esposizione ai raggi ultravioletti del sole ha numerosi benefici ma è necessario difendersi dagli effetti negativi utilizzando prodotti specifici.

Il fototipo

Partiamo dal fototipo: una parola che indica le caratteristiche morfologiche di pelle, occhi e capelli in rapporto alle modifiche che possono avvenire quando queste parti del corpo umano vengono in contatto con i raggi ultravioletti (Uv) del sole o delle lampade abbronzanti e attivano la melanina ovvero il pigmento naturale che sta nella pelle, nei capelli e negli occhi e ne determina il colore.

Esistono oltre cinquanta diverse tonalità di carnagione ma, a livello internazionale, per convenzione, sono state raggruppate in sei tipi:

  • carnagione molto chiara (bianca/lattea) con capelli biondi o rossi: è molto sensibile al sole e ha la necessità di una protezione elevata poiché può sviluppare eritema;
  • carnagione chiara con capelli biondi chiari o scuri o ramati e occhi verdi, con presenza o meno di efelidi: è una pelle sensibile che tende a scottarsi facilmente;
  • carnagione chiara con capelli biondo scuro o castani e occhi castani: è una pelle intermedia che può scottarsi dopo esposizione intensiva ai raggi solari;
  • carnagione olivastra con capelli castani, occhi scuri: è una pelle resistente che reagisce raramente all’esposizione solare;
  • carnagione scura con capelli e occhi scuri: non reagisce all’esposizione al sole;
  • carnagione scura o nera, capelli neri e occhi neri: non presenta differenze dopo l’esposizione al sole.

Come si può dedurre, quindi, ciascuna tipologia di epidermide reagirà in modo diverso agli effetti nocivi dei raggi solari e, per questo, avrà bisogno di una protezione specifica.

Parlando dei raggi solari, si può dire che svolgono azioni positive e negative sul nostro organismo e sulla nostra pelle. I raggi del sole – che si distinguono in Uva, Uvb e Uvc (questi ultimi sono i più pericolosi ma non raggiungono il suolo perché schermati dall’ozono dell’atmosfera terrestre) – infatti, possono avere anche effetti negativi come scottature, eritemi, fotoinvecchiamento cutaneo e sono rischiosi perché possono far sviluppare diversi tipi di tumore della pelle (melanomi e carcinomi).

Tuttavia i raggi Uvb, che sono potenzialmente più dannosi e cancerogeni degli Uva, sono anche quelli che svolgono un’azione stimolante della melanina (protettiva) e di attivazione del metabolismo della vitamina D, importantissima per lo sviluppo delle ossa. Gli Uva, invece, hanno il doppio ruolo di promuovere il rilascio della melanina per favorire l’abbronzatura ma potrebbero avere un effetto negativo nel tempo.

Conosciamoli da vicino

Da tutto questo si evince che fin dalla prima infanzia è bene attivare un programma di protezione che ci seguirà per tutta la vita al fine di garantire alla nostra pelle salute e sicurezza nel tempo e prevenire la maggioranza degli effetti nocivi dei raggi Uv.
La protezione solare può essere applicata grazie all’impiego di qualsiasi sostanza o materiale che impedisca alle radiazioni di danneggiare in modo temporaneo o permanente la pelle umana tenendo presente che la protezione dai raggi Uva evita il fotoinvecchiamento e la comparsa delle macchie sulla pelle mentre quella che agisce sulle radiazioni solari Uvb ha il compito di evitare che compaiano eritemi e scottature.

I prodotti solari che si possono acquistare in farmacia hanno due tipologie di suddivisioni: possono essere a bassa, media, alta e molto alta protezione e possono contenere filtri di tipo fisico o filtri di tipo chimico.
Parlando di fattore di protezione ai raggi Uv, definito come Spf (Solar protection factor, Fattore di protezione solare), si tratta del numero indica quante volte è possibile moltiplicare il tempo di permanenza al sole prima che la pelle si scotti. Va detto che, secondo la Commissione europea, per rendere più semplice e comprensibile la scelta dei prodotti solari più idonei ai consumatori, l’etichetta che li contraddistingue deve contenere diciture ben specifiche, come illustrato nella tabella in basso.

Questo significa che tra i solari non dovrebbero esistere quelli con Spf inferiore a 6 o con Spf superiore a 50+ e anche che le norme comunitarie più recenti prevedono che siano indicati i fattori di protezione solare sia per i raggi Uva sia per quelli Uvb (la protezione Uva dovrebbe essere 1/3 di quella Uvb dichiarata).

Entrando nello specifico delle formulazioni, nei prodotti solari vi sono sostanze che assorbono o riflettono i raggi ultravioletti. I filtri chimici (in genere sono salicilati, cinnamati, oxybenzone, octylcrylene), grazie alla loro struttura possono assorbire la luce dei raggi solari permettendo una copertura completa della pelle all’azione di Uvb,
Uva e Uva lunghi. I filtri fisici, invece, come il biossido di titanio e l’ossido di zinco, sono sostanze minerali inerti che hanno un forte potere coprente e, quindi, riflettono fisicamente la luce del sole.

Fino a qualche anno fa erano riconoscibili per la colorazione tipicamente bianco gesso che si vedeva spesso in spiaggia sulla pelle dei più piccoli; oggi la moderna scienza cosmetologica ha creato prodotti altrettanto sicuri ma senza quell’antiestetico effetto.
Oltre ai filtri solari, questi prodotti contengono, nelle loro composizioni, alcuni eccipienti che li rendono resistenti all’acqua e al sudore, facilmente applicabili sulla pelle, rapidamente assorbibili e con una consistenza gradevole da utilizzare.

Elisa Da Vinci

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