Sole d’estate: danni o benefici?

Da alcuni anni è aumentata l’attenzione ai possibili danni alla pelle provocati da una esposizione eccessiva al sole. Il sole, è noto, possiede proprietà benefiche, ma è anche in grado di provocare effetti dannosi sulla pelle, sia diretti e immediati, sia indiretti e tardivi.
Andando per ordine, fra gli effetti positivi del sole, c’è sicuramente la produzione di vitamina D, fondamentale per lo sviluppo dell’apparato scheletrico. Degli effetti benefici dei raggi solari si giovano anche coloro che soffrono di psoriasi o di dolori reumatici. Il sole aiuta poi a combattere i problemi di acne (grazie all’azione antibatterica dei raggi ultravioletti), anche se un’eccessiva esposizione potrebbe essere negativa perché causa l’ispessimento della pelle, finendo con l’ostruire i follicoli sebacei e così, chi ha problemi di acne, dopo un iniziale miglioramento, si ritrova nella condizione di partenza.
Gli effetti diretti e immediati di un’eccessiva esposizione solare (eritema, orticaria, scottature) sono generalmente reversibili e facilmente risolvibili con cure adeguate, ma non vanno sottovalutati: essi infatti, oltre a procurare un disagio iniziale possono contribuire allo sviluppo di altre patologie future, soprattutto in persone predisposte.
Gli effetti tardivi e indiretti, invece, sono ben più gravi: macchie brune, cheratosi (ispessimenti della cute), invecchiamento precoce, degradazione del DNA (soprattutto in corrispondenza di esposizioni prolungate), degradazione dei fosfolipidi di membrana, tutte condizioni che nel tempo possono degenerare in forme maligne. E’ stato anche dimostrato che le ustioni solari verificatesi nei primi anni di vita predispongono allo sviluppo del melanoma.
Per questi motivi è importante fare attenzione alle scottature, evitando di esporsi in modo scorretto ai raggi solari. Il meccanismo naturale di difesa della pelle dai raggi solari è la formazione di melanina, una sostanza che si distribuisce negli strati superficiali della pelle conferendole un colorito bruno dorato. L’abbronzatura, quindi, prima di essere un fatto estetico, rappresenta un sistema di protezione per la pelle, perché la melanina è in grado di funzionare come un filtro naturale.
La quantità di melanina che si produce varia da persona a persona a seconda del tipo di pelle ed è determinata su base ereditaria. A seconda della reazione e della sensibilità all’esposizione solare, si sono individuati 6 tipi di pelle o fototipi. Più basso è il fototipo maggiori saranno le probabilità di scottarsi, e perciò tanto maggiori dovranno essere le precauzioni da adottare. Inoltre gli effetti
delle radiazioni dipendono dalla quantità di radiazione assorbita dalla pelle, che è correlata:
• all’orario della giornata in cui ci si espone al sole (è importante evitare le ore centrali)
• alla zona geografica (il rischio è maggiore nei paesi con i climi più caldi)
• alle condizioni meteorologiche (giornate serene),
• all’altitudine (maggiore irradiazione in alta montagna)
• all’eventuale presenza di superfici riflettenti (mare, sabbia, neve)
• e a quel complesso di caratteristiche individuali che vanno sotto il nome di fototipo.
L’abbronzatura di per sé è una risposta fisiologica di difesa della nostra pelle stimolata dall’azione del sole: la melanina, quindi, se dal lato estetico regala un colorito più scuro, dall’altro è un vero e proprio meccanismo difensivo del corpo che, in questo modo, riesce a filtrare le radiazioni solari, ostacolando la penetrazione dei raggi ultravioletti. Non sempre però la melanina è sufficiente a evitare l’insorgenza di eritemi o scottature. Tenendo presente le caratteristiche individuali e altri fattori come le stagioni, il clima, e l’ambiente, è buona regola ricorrere a un’adeguata fotoprotezione, senza dimenticare di avere la cautela di non esporsi al sole nelle ore più a rischio e graduare i tempi di esposizione in base al proprio fototipo. L’applicazione di protettivi solari consente di stare al sole più a lungo e rappresenta il provvedimento più importante per la prevenzione di alcuni dei danni dovuti ad una eccessiva esposizione, ma non deve essere un pretesto per esporsi al sole in modo indiscriminato (indossare occhiali da sole e cappello può rappresentare un’ulteriore forma di protezione).

Francesca Varano

® NOTIZIE PER TE – Farmauniti