Sindrome dell’occhio secco – parte 2

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Sindrome dell’occhio secco
La sindrome dell’occhio secco è tra i disturbi più ignorati e sottovalutati: in assenza di lacrime l’occhio non è in grado di muoversi e non permette una visione piena.
Lacrime artificiali
In generale per ripristinare la stabilità del film lacrimale il rimedio più semplice è ricorrere alle lacrime artificiali: colliri a base di sostanze che mimano l’azione lubrificante e umettante delle lacrime naturali. Esistono moltissimi prodotti in commercio; in generale è meglio evitare il “fai da te” e seguire la prescrizione del medico. Rivolgiti al tuo farmacista per avere maggiori consigli.
Colliri
I colliri più recenti sono privi di conservanti e quindi meglio tollerati anche per uso a lungo termine. È verosimile supporre che in futuro saranno disponibili altri farmaci, oggi in fase di studio. La ricerca medica è molto attiva in questo ambito. Un collirio a base del fattore di crescita nervoso (NGF) e per il momento indicato per il trattamento della cheratite neurotrofica -una rara malattia degenerativa che può portare alla cecità- è allo studio anche per la sindrome dell’occhio secco.
Inoltre sono in corso ricerche in merito a un neurosteroide che, secondo i risultati di uno studio condotto negli Stati Uniti, ha mostrato di poter ridurre o eliminare in misura significativa la secchezza e la sensazione di sabbia negli occhi. E inoltre di favorire la produzione di secrezione lacrimale nel giro di pochi minuti. La particolarità di questo farmaco sta nella somministrazione: non gocce oculari ma gel da applicare sulla fronte, in modo da attivare la segnalazione neurale.
Nuove terapie
Una diagnosi accurata è il primo passo e il modo migliore per iniziare le terapie sostitutive e limitare il disturbo. Contrastare la secchezza oculare è infatti importante per evitare lesioni alla cornea, che a lungo andare potrebbero portare a disturbi molto fastidiosi e spesso difficili da risolvere. Per fare la diagnosi è necessario accertare la natura del disturbo; quindi l’oculista può analizzare la quantità e la qualità del liquido lacrimale.
Stili di vita
Qualche accorgimento e modifica dello stile di vita può essere di aiuto per contrastare il disturbo:
- sospendere l’uso di lenti a contatto;
- seguire una dieta ricca di cibi ad alto contenuto acidi grassi Omega 3 e Omega 6 (pesce, frutti di mare, frutta secca, germe di grano, verdure a foglia verde) e di cibi ricchi di acqua come frutta e verdura;
- bere almeno due litri di acqua al giorno;
- controllare il grado di umidità degli ambienti;
- limitare il tempo di utilizzo dei dispositivi elettronici e tenere questi strumenti ad almeno 30 centimetri dal viso.
Dieci fattori di rischio
- Smog: le polveri sottili irritano e alterano la lacrimazione.
- Fattori ambientali e climatici: ambienti poco umidi, polverosi, o una prolungata esposizione degli occhi al sole.
- Allergie.
- Malattie preesistenti: ipotiroidismo, ipertiroidismo, artrite reumatoide, lupus.
- Alcuni tipi di farmaci: antidepressivi, antistaminici, decongestionanti nasali, ansiolitici, contraccettivi orali, betabloccanti, diuretici.
- Utilizzo assiduo di lenti a contatto.
- Lavoro al computer: la scarsa umidificazione dell’ambiente, resa più precaria dalle ventole di raffreddamento dei computer e di altri device, il prolungato senso di impegno e attenzione, lo stress posturale, provocano alla lunga un netto rallentamento dell’ammiccamento palpebrale. Sbattendo meno le palpebre, non lubrifichiamo correttamente i nostri occhi.
- Abuso di tablet e smartphone: l’ammiccamento si riduce e la postura in avanti del collo altera l’apertura palpebrale.
- Fumo: è causa di quasi il 30% dei casi di occhio secco. Le donne che fumano rischiano di sviluppare una disfunzione del film lacrimale 4 volte di più rispetto alle non fumatrici. Il rischio è aumentato anche dal fumo passivo.
- Altre cause: rosacea, degenerazioni della cornea presenti dalla nascita o acquisite, congiuntivi batteriche, allergiche o virali, herpes zoster, infiammazioni delle palpebre (blefariti), interventi di chirurgia oculare o delle palpebre (blefaroplastica), uso di tossina botulinica per fini estetici.
(fonte: Centro italiano occhio secco)
Stefania Cifani
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