Silicea: un minerale per rinforzarsi – parte I

Il biossido di silicio è da più di duecento anni il rimedio minerale tra i più impiegati in omeopatia, grazie al suo grande spettro d’azione. Aiuta soprattutto a migliorare il trofismo dei tessuti ossei e cartilaginei, serve a curare la tendenza alle suppurazioni e alle infezioni ricorrenti, e per equilibrare una eccessiva sensibilità fisica e mentale. Ai giorni nostri è spesso usato come integratore, o per l’elasticità del tessuto connettivo o per il trofismo osseo, ed è consigliato anche per la bellezza di unghie, capelli, ed in generale per mantenerci più giovani ed elastici.
Interessante è riflettere come l’uso materiale del minerale come integratore sia utile, ma come solo con la preparazione dal Silicio minerale del rimedio diluito e dinamizzato in granuli, gocce o monodose (globuli) sia possibile estrarre dalla materia un’energia sottile in grado di rinforzare sia le difese immunitarie, sia lo spirito di chi di questo rimedio ha bisogno.
La sperimentazione omeopatica su soggetti sani ha permesso di raccogliere tantissimi sintomi di chi assumeva Silicea e questi sintomi sono stati raccolti nella “materia Medica” relativa al farmaco Silicea. I sintomi sono stati divisi in generali, (la freddolosità), mentali, (la timidezza). E poi via con i sintomi relativi al fisico, dalla testa ai piedi. Le sfumature di questa dettagliata raccolta, fatta delle precise parole e sensazioni di centinaia di sperimentatori, poi organizzata e catalogata con l’aiuto dei programmi informatici, ha permesso di creare dei testi a cui fare riferimento nello studiare un “caso clinico” che presumibilmente potrà giovarsi di Silicea.

Seguono tre racconti: sono suggestioni intorno al rimedio Silicea, così che possa affacciarsi alla nostra mente la possibilità di ricorrervi, quando una situazione ce ne faccia balenare l’immaginazione della possibilità.
“La bimba dalle unghie delicate”
La bimba si nascondeva dietro la mamma, la comoda sedia rossa morbidamente imbottita non la interessava, restava in piedi, nascosta, e dalla sua statura di bimba di cinque anni guardava il medico tra il braccio ed il corpo della mamma sbirciando attraverso quella protettiva fessura. Ascoltava la mamma che parlava della sua ostinata timidezza, della sua pancina ostinatamente pigra, delle sue unghiette deboli che si arrossavano intorno appena cercavano di accorciargliele e che una volta si erano terribilmente e dolorosamente infettate, e dei suoi mal di gola che la facevano restare a casa dalla scuola materna. Disse anche piano piano alla mamma di non volere il grande libro illustrato che le veniva offerto, e ad ogni domanda del medico rispondeva sempre alla mamma che riportava le sue risposte… Un grande vento fece sbattere una porta, di là, in un’altra parte dello studio, e la bimba sobbalzò con uno spavento doloroso, ed infilo la testolina più strettamente tra il corpo della mamma ed il braccio, allora il medico le sorrise ed iniziò a scrivere quella che forse era la medicina per lei.

Anna Maria Coppo
Farmacia San Giuseppe
Settimo Torinese

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