Siblings: l’importanza della condivisione

Siblings è una parola inglese che significa “fratello o sorella”. Viene comunemente usata per parlare di fratelli e sorelle delle persone con disabilità. È ben radicata l’idea di quanto sia importante proporre spazi di sostegno psicologico ai genitori di persone con disabilità, ma la stessa attenzione non viene data ai siblings che, invece, rappresentano una risorsa importante nella gestione del fratello disabile, nella cura, nel supporto emotivo. Inoltre, andando avanti nel tempo, essi diventano, nella maggior parte dei casi, i principali care-givers della persona con handicap.
Dalla nostra esperienza risulta molto importante offrire spazi di confronto attraverso gruppi di sostegno psicologico, nei quali i siblings possano condividere apertamente le loro emozioni con persone accomunate tutte dalla medesima esperienza e possano trovare “letture alternative” alle proprie vicende di vita. È in questo tipo di gruppo che i siblings si possono sentire legittimati a raccontare tutta quella sofferenza (se presente) che, in altri spazi, non sempre possono, proprio perché nel gruppo viene riconosciuta loro l’importanza del ruolo familiare che rivestono e della fatica che comporta dover trovare, quotidianamente, un equilibrio relazionale tra il dover essere siblings, figlio e magari marito (moglie) e padre (madre).
Ed è proprio in quest’ottica che stanno nascendo anche gruppi per fratelli in età evolutiva per offrire momenti di condivisione sin dall’infanzia. L’obiettivo principale è quello di valorizzare la relazione unica e speciale tra fratelli, trovando risorse e potenzialità che magari da soli è difficile trovare. inoltre è importante costruire possibili strategie per affrontare momenti difficili e problemi quotidiani. Lo psicologo, moderatore del gruppo, utilizzerà principalmente una modalità ludica, grazie alla quale i piccoli partecipanti possano esprimere liberamente se stessi. Il gruppo viene percepito, sin da subito, come uno spazio “protetto e sicuro” dove si possono portare emozioni difficili da sentire dentro se stessi e da gestire. Durante un’esperienza gruppale, Anna, 12 anni, sorella di Carmen, 9 anni, portatrice di handicap, condivide con i partecipanti e la psicologa un pensiero molto importante: “Grazie a questa esperienza ho potuto dire che voglio molto bene alla mia sorellina ma che a volte mi capita di vergognarmi di lei quando urla davanti alla gente. Mi sentivo tanto cattiva quando mi vergognavo ma adesso sto bene. E quando lei fa delle cose strane penso a quanto sia bello giocare con lei.”
Queste parole sintetizzano perfettamente l’obiettivo che noi intendiamo darci nei gruppi per i siblings: legittimarsi ad esprimere le emozioni negative per poter fare spazio a tutti quegli aspetti positivi presenti nella relazione tra fratelli che prima rimanevano offuscati.

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