Scrittura e cura – parte 1

Scrittura e Cura è un progetto divenuto pratica nell’approfondimento dell’utilizzo della scrittura come risorsa di cura sia in contesti formativi sia in contesti terapeutici. La parola in quanto tale aiuta a fermarsi. Le piccole cose sono quelle che non bisogna dare mai per scontate. E così facendo, arriviamo a coglierne la grandezza. Scrivere rientra tra le piccole grandi cose capaci di fare la differenza. Lasciare un segno, per quanto leggero e contenuto esso sia, è un movimento di apertura.
Lì, su quel foglio di carta, anche in una sola parola ci è possibile dire. La cura delle parole con le quali ci mettiamo in relazione con gli altri o ritroviamo pezzetti di noi è un prezioso cammino di ricerca. Scrivere è anche rivivere, è dare un ordine a ciò che non può rimanere inespresso, dire anche ciò che appare indicibile. E implica una responsabilità, una presenza totale nel qui e ora dell’esperienza di mettere su carta un pensiero, un’emozione. È un atto creativo in cui la scelta delle parole è come la scelta del pennello, del materiale o del colore giusto per un pittore.
Scrivere è fare una nuova esperienza. Fare spazio alla scrittura significa recuperare un bisogno diffuso di narrare, un bisogno fondamentale di espressività. La scrittura non è solo per gli addetti ai lavori; può essere invece un modo di vivere, di occuparsi della propria persona.
La pratica di Scrittura e Cura ha la finalità di conoscere il mondo interno di chi si sperimenta, di schiarire le zone d’ombra, di cercare nuovi equilibri. Lo spazio dei laboratori è quello in cui si fa posto al senso, alla ricerca di un senso. La regola presente all’interno dei gruppi di “Scrittura e Cura” è che, in quel contesto, tutto ha un senso, e noi si è lì per cercarlo. Noi siamo creatori di senso. E la parola è luogo di incontro.

Radici
La prospettiva a partire dalla quale i seminari di Scrittura e Cura si sono sviluppati sul territorio piemontese si inserisce in un processo di umanizzazione delle pratiche di cura e si muove interrogandoci sulla misura entro la quale il nostro agire facilita il benessere dell’altro, lasciando tuttavia che l’altro si manifesti nella sua alterità.
Questo lavoro con la scrittura si è sviluppato nel tempo e a partire dall’esperienza di intensi e ripetuti incontri con le parole il cui segno sulla carta rifletteva il ritmo del cuore. Esiste in ciascuno di noi un sapere invisibile che, attraverso un cammino di “scrittura e cura”, può diventare bene comune, un seme di esperienza, di attenzione verso sé, gli altri e il mondo in cui si abita. Confrontarsi ogni giorno con la fragilità umana, tocca ognuno di noi in quanto persone che, come tutti, gioiscono e soffrono. Nel confronto sovente ha luogo l’incontro con la diversità che ciascuno porta con sé. Scrivere è essere con qualcuno, con noi e con l’altro da noi. E raccontarsi all’altro è affermare la propria esistenza.
James Pennebaker è lo psicologo che ad Austin presso l’Università del Texas ha condotto per primo e tuttora conduce numerose ricerche volte a esplorare il potere terapeutico della scrittura. [James W. Pennebaker, Scrivi cosa ti dice il cuore, Erickson, 2004]. Centinaia di lavori scientifici effettuati in diverse parti del mondo ne documentano un effetto benefico. Un numero crescente di studi dimostra che l’inibizione a parlare di importanti eventi emotivi è un rischio per la salute (alti livelli di ansia e depressione, insonnia e altri disturbi sono correlati al tacere con amici o familiari su eventi stressanti della vita).
Inducendo le persone a parlare o a scrivere la salute migliora. Luigi Solano, professore di psicologia clinica presso il Dipartimento di psicologia della “Sapienza” Università di Roma, ha presentato diversi lavori che segnalano con dati precisi come lo scrivere produca effetti positivi sul versante psicocorporeo. [Luigi Solano, Scrivere per pensare, Franco Angeli, 2007].
Tra questi, si citano la riduzione dei tempi di cicatrizzazione e una più rapida ripresa nel decorso post operatorio al Policlinico Umberto I di Roma, in un gruppo di pazienti in attesa di subire un intervento chirurgico.
La scrittura aiuta dunque la psiche e mobilita la capacità di elaborare fatti ed emozioni, di riflettere su un evento e riconsiderarlo sotto altri punti di vista. Sul versante della psicologia della salute i campi di applicazione vanno dalla rielaborazione del trauma, al controllo glicemico in soggetti diabetici, alla rielaborazione dell’incontro con la malattia oncologica e nell’ambito di diverse patologie somatiche quali l’asma o l’artrite nonché in presenza di sofferenza mentale.

Gladys Pace
Psicologa – Psicoterapeuta
Specialista in Psicologia Clinica
studio.psicoterapia.pace@gmail.com

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