Salva il tuo cervello – parte I
IMPORTANTE RICONOSCERE I SINTOMI E CHIAMARE I SOCCORSI
L’ictus cerebrale rappresenta attualmente la prima causa di invalidità e la quarta causa di morte nel mondo occidentale. In Italia si calcola che si verifichino circa 195.000 casi di ictus, di cui l’80% è rappresentato da nuovi eventi ed il 20% sono recidive. Ogni anno in Piemonte si verificano oltre diecimila ricoveri per tale patologia. A seguito di un ictus circa il 20% dei soggetti muore e oltre il 40% presenta disabilità residue. Esistono fondamentalmente due forme di ictus cerebrale:
l’ictus ischemico
(ischemia, stroke ischemico, vascolopatia cerebrale), che si verifica nell’80% dei casi, provocato dall’ostruzione di un’arteria con conseguente danno derivato dal mancato afflusso di sangue in una zona più o meno grande del cervello;
Pictus emorragico
(emorragia cerebrale, stroke emorragico, emorragia subaracnoidea), che si verifica nel’20% dei casi, causato dalla rottura di un’arteria cerebrale e conseguente stravaso di sangue e formazione di un raccolta di sangue (ematoma) all’interno del cervello.
I sintomi dell’ictus sono eterogenei:
i più frequenti sono la paralisi di un lato del corpo, difficoltà o impossibilità a parlare, disturbi della visione, cefalea, spesso tra loro variamente associati. L’ictus è un’emergenza medica che richiede un accesso immediato in un ospedale in grado di offrire il trattamento
più idoneo. Solo con gli accertamenti eseguibili in regime ospedaliero si può infatti rapidamente definire la esatta natura del danno cerebrale, effettuare efficaci terapie di fase acuta e prevenire eventuali complicanze. Il riconoscimento precoce dei sintomi e il tempestivo allertamento dei mezzi di soccorso rappresentano quindi il primo essenziale anello della catena. In particolare la terapia trombolitica endovenosa nell’ictus ischemico, effettuabile entro le 4 ore e mezzo dall’esordio dei sintomi, ha dimostrato risultati positivi in oltre la metà dei casi trattati. L’efficacia della terapia dipende, oltre che dalla tipologia di ictus, dalla precocità dell’intervento secondo il noto aforisma “time is brain” (tempo è cervello) attualmente trasformato in “time lost is brain lost” (tempo perso è cervello perso). Purtroppo ancora pochi pazienti vengono trattati con la trombolisi e vari sono i fattori che contribuiscono a impedire che sempre più pazienti possano usufruire di questa procedura terapeutica. La causa principale è ritenuta essere il ritardo nell’attivare i servizi dell’emergenza territoriale e nel conseguente mancato arrivo del paziente in tempo utile in Pronto Soccorso. Per tale motivo in Torino e provincia l’associazione A.L.I.Ce Subalpina, in collaborazione con la Rete delle Stroke Unit del Piemonte, sta realizzando una campagna di sensibilizzazione della popolazione generale sul riconoscimento dei sintomi dell’ictus e sull’attivazione precoce del 118 al fine di permettere un tempestivo arrivo del paziente in Pronto Soccorso. Le iniziative messe in campo prevedono la diffusione di materiale (poster, pieghevoli, opuscoli) in luoghi di cura frequentati dalle categorie a rischio (studi dei medici di famiglia, Farmacie, ASL, Ospedali), l’utilizzo di siti internet (Regione-ALICe Subalpina Onlus-Aziende Sanitarie/Ospedaliere), l’affissione di manifesti in spazi pubblici (Bacheche comunali, Centri Anziani, Bocciofile ecc) e su mezzi di trasporto pubblico, iniziative varie (Gara podistica, spettacolo musicale, celebrazione della Giornata Mondiale sull’Ictus cerebrale).
Carmelo Labate
Responsabile Stroke Unit A0 Ordine Mauriziano di Torino
Giovanni Barrocu
Presidente di Alice Subalpina di Torino e Provincia Onlus
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