Rispettare il microbioma – parte 1
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L’uso sconsiderato degli antibiotici danneggia la flora intestinale, che è composta da batteri utili per la nostra salute
Negli ultimi centocinquant’anni la salute nei Paesi sviluppati ha fatto grandi progressi: malattie come colera, scarlattina, vaiolo e tubercolosi, un tempo flagelli spesso letali, sono quasi scomparse grazie a servizi igienico-sanitari più efficienti, all’acqua potabile non inquinata, al latte pastorizzato, alle vaccinazioni, a procedure mediche più moderne e alla scoperta degli antibiotici, ampiamente diffusi negli ultimi settant’anni.
Tuttavia, nonostante tutti i progressi della medicina, pare che la nostra salute stia peggiorando: diabete, asma, allergie alimentari e respiratorie, celiachia, colite ulcerosa, cancro e obesità sono in aumento, così come la malattia da reflusso gastroesofageo, l’autismo e altre malattie mentali.
Un ecosistema
Martin Blaser, scienziato e medico di fama mondiale, individua nello squilibrio del nostro microbioma, di quei 100.000 miliardi di cellule batteriche che si sono evolute con noi in una simbiosi pacifica con le cellule del nostro corpo (che sono all’incirca 30.000), la debolezza progressiva della nostra salute, che ci porta a essere più vulnerabili a virus e batteri patogeni, e ad avere problemi immunitari, mentali e metabolici.
Blaser paragona il nostro corpo a un ecosistema, come se fosse una barriera corallina o una giungla tropicale, un’organizzazione complessa di forme di vita che interagiscono e ci ricorda che, come in tutti gli ecosistemi, la biodiversità è fondamentale, e una causa della perdita di una parte di questa biodiversità è dovuta all’uso abbondante e spesso improprio degli antibiotici, che, diffusi nella pratica medica, ma anche negli allevamenti di animali, impoveriscono i ceppi batterici importanti per il nostro equilibrio immunitario, il nostro microbioma, composto da batteri vari che arrivano a pesare, in ognuno di noi, all’incirca un chilo e mezzo.
Lo studioso ci offre una inquietante metafora della nostra salute, impoverita di specie batteriche buone, raccontandoci di un’ampia vallata nelle Montagne Rocciose circondata da picchi innevati gran parte dell’anno, con fitte foreste di pini alti sessanta metri, abeti e pioppi, ormai divorata e spogliata della sua meravigliosa vegetazione da un parassita dei pini che ha invaso la vallata: probabilmente è sempre stato lì, ma era tenuto a bada dai rigidissimi inverni. Così, batteri che incontriamo nella nostra vita ad alta densità sociale, possono diventare pericolosi e patogeni se non più tenuti a bada da un efficiente sistema immunitario.
Ormai le linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) mettono in guardia dall’uso eccessivo e improprio degli antibiotici, ricordando che il loro uso è inutile nelle infezioni virali, che costituiscono circa l’80 per cento delle infezioni delle vie aeree superiori (raffreddore, mal di gola, influenza), e che un’accurata osservazione del decorso della malattia permette di intervenire qualora sia necessario, anche con antibiotici, che resteranno efficaci se verranno impiegati con parsimonia e saggezza.
Anna Maria Coppo
Farmacia San Giuseppe, Settimo Torinese
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