Raffreddore, tosse e mal di gola

Nella stagione fredda i bambini sono più soggetti a malattie respiratorie: Raffreddore, tosse e mal di gola, vediamo come affrontarle.

Tutte le mamme lo sanno: quando riaprono scuole e asili, per i più piccoli inizia la stagione di raffreddore, tosse, infezioni simil-influenzali, e poi l’influenza. La sensazione per molti genitori è che il figlio sia sempre raffreddato e abbia frequenti infezioni delle vie aeree superiori: in effetti è normale che un bambino contragga il raffreddore anche 6 volte l’anno, dato che esistono centinaia di virus differenti e i piccoli li “incontrano” tutti per la prima volta. Di solito queste infezioni sono concentrate nei mesi del calendario scolastico, cioè da settembre ad aprile.

Quando si tratta di infezioni respiratorie recidivanti

Ci sono alcuni casi in cui effettivamente un bambino è troppo spesso malato: si tratta di infezioni respiratorie recidivanti o IRR una delle problematiche più frequenti in età pediatrica, soprattutto in età prescolare cioè fino ai 5-6 anni. Per definizione, un bambino è affetto da infezioni respiratorie recidivanti se presenta più di 6 episodi acuti delle alte vie respiratorie oppure 3 o più episodi acuti delle basse vie respiratorie per anno, in assenza di altre patologie specifiche come deficit immunitari o fibrosi cistica. A questo proposito, vanno distinte le ricadute, ossia le riprese di un’infezione evidentemente non risolta completamente, e le recidive, infezioni simili alle precedenti, ma con cause diverse.

«Quello delle infezioni respiratorie recidivanti, è un problema che colpisce 1 bambino su 4 al di sotto del primo anno di vita, 1 su 5 nella fascia di età tra 1 e 4 anni» spiega il Prof. Francesco Macrì Specialista in pediatria, allergologia e neonatologia, Università di Roma “La Sapienza”, Vicepresidente Somi (Società italiana di Omeopatia e Medicina Integrata) e Segretario del Gruppo di studio Medicine Complementari della Sip (Società Italiana di Pediatria) «Queste infezioni si manifestano con episodi che possono riguardare le alte e/o basse vie respiratorie: raffreddori, faringiti, laringiti, otiti, bronchiti e broncopolmoniti».

La frequenza delle infezioni respiratorie recidivanti è destinata a risolversi spontaneamente «di anno in anno, il numero di episodi si riduce del 20% circa fino a normalizzarsi verso il sesto anno di vita» spiega Macrì e sottolinea «Nell’80% circa dei casi, le infezioni respiratorie ricorrenti sono di natura virale, mentre solo un 20% sarebbe dovuto a infezione batterica». Per affrontare le infezioni respiratorie recidivanti si può ricorrere anche all’omeopatia, che può essere utile nella prevenzione e nella gestione dei sintomi. Oggi, anche molti pediatri di libera scelta utilizzano l’omeopatia a supporto delle terapie tradizionali, per i disturbi respiratori della stagione invernale.

Cosa fare

• Tenere il naso pulito: il piccolo non è in grado di espellere il muco che scende in gola, per evitare che si inneschi il meccanismo della tosse, le cavità nasali vanno pulite più volte al giorno.

• Umidificare gli ambienti: l’aria secca causa irritazione delle mucose respiratorie, soprattutto nei primi anni di vita del bambino, è utile avere un umidificatore o utilizzare vaschette di acqua sui termosifoni, senza sostanze balsamiche.

• Mantenere la temperatura al di sotto dei 20°C: anche se i piccoli sono malati, non bisogna esagerare col caldo: la temperatura della stanza non dovrebbe superare infatti i 19-20°C. I locali vanno areati più volte al giorno.

• Dormire con la testa sollevata: per favorire il riposo notturno, i bambini dovrebbero dormire con la testa più sollevata rispetto al solito, magari aggiungendo un ulteriore cuscino.

• Bere molto: quando i bambini hanno tosse e raffreddore devono bere molta acqua, che è il miglior fluidificante del muco.

• Attenzione all’igiene: per una corretta prevenzione andrebbero cambiati immediatamente i vestiti una volta rientrati a casa da scuola e andrebbe fatto il bagno ogni giorno.

Chiara Romeo

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