Neonati prematuri: piccoli guerrieri – parte 2

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Neonati prematuri: piccoli guerrieri
Neonati prematuri: I bambini nati prima del termine e le loro famiglie hanno bisogno di una rete di assistenza e di cure durante e dopo il ricovero
Sono tutine 0000, i piedini piccoli come quelli di una bambola, i tubicini, il rumore dei monitor accesi: nel mondo un bambino su dieci nasce prima del termine naturale della gravidanza. Sono bambini che pesano anche 500 grammi, che dalle loro mamme vengono chiamati piccoli guerrieri, lottatori, campioni, eroi o leoni per sottolinearne lo spirito combattivo, la resistenza e la forza. La Società Italiana di Neonatologia, ha lanciato un appello per migliorare l’assistenza neonatale in tutto il nostro Paese, chiamando tutti coloro che sono direttamente o indirettamente coinvolti nella cura dei nati pretermine a sottoscrivere un “patto” di collaborazione.
A Torino le coccole di mamma irene
Presenza affettiva, calore umano e amore incondizionato sono la ricetta di base per un sano e armonioso sviluppo psicofisico. Neonatologi, neuropsichiatri, neurologi, psicologi e molti altri esperti che si occupano di età evolutiva, concordano sull’importanza delle cure emotive, fisiche, affettive e psicologiche, nella crescita e nello sviluppo del bambino. Con questo scopo è nata l’associazione di volontariato Le coccole di mamma Irene (www.lecoccoledimammairene.org) volta a donare coccole ai neonati ospedalizzati e a offrire supporto alle loro famiglie.
I volontari dell’associazione operano all’Ospedale Maria Vittoria nel Reparto di terapia intensiva neonatale a Torino, suppliscono la carenza di coccole e di calore umano laddove i piccolini, prematuri e non, sono abbandonati oppure nei momenti in cui i genitori per vicissitudini personali, lavorative o altro, non riescono ad essere presenti con costanza.
A Monza le family room
Uno spazio pensato per la famiglia, definito single family room: è il nuovo assetto del reparto di Terapia Intensiva Neonatale della Fondazione Monza e Brianza per la Mamma e il suo Bambino (MBBM) all’interno dell’Ospedale San Gerardo di Monza. Inaugurata nel 1972, è stata una delle prime neonatologie italiane e, sin dalla nascita si è caratterizzata per una particolare sensibilità nei confronti della umanizzazione delle cure.
Ad oggi dispone di 12 posti letto per le cure intensive ed è organizzato in stanze unifamiliari di circa 24 metri quadrati dove il neonato può essere accolto in un ambiente che favorisce la presenza costante e il contatto con i familiari, in particolare con la mamma, per un miglior esito delle cure. Accanto ad un ambiente ad alto profilo tecnologico, in cui la gestione delle terapie e delle emergenze è garantita da una nuova piattaforma elettronica che comprende sistemi di monitoraggio centralizzati, il modello delle single family room, permette ai genitori e al bambino di affrontare con più serenità un momento difficile come la nascita prematura e il periodo del ricovero, che spesso si protrae per alcuni mesi.
Studi scientifici hanno dimostrato che le family room favorendo la presenza costante e il contatto di mamma, papà, fratelli e familiari rendono più efficaci le cure e garantiscono effetti positivi come la riduzione delle infezioni, l’incremento dell’alimentazione con latte materno, una migliore crescita, la riduzione della durata della degenza.
Il patto delle neonatologie italiane in tre punti
La SIN e le Neonatologie italiane intendono impegnarsi, soprattutto, su tre punti:
1 – Garantire l’accesso ai genitori h24 in tutte le Terapie intensive neonatali (Tin). Oggi solo il 61% delle Tin in Italia consente un accesso h24 ai genitori, con forti disparità regionali. La presenza dei genitori nella gestione quotidiana del neonato è indispensabile per facilitare più precocemente possibile il legame familiare e per permettere a mamma e papà di occuparsi della cura del proprio bambino nei diversi momenti della giornata.
2 – Organizzare corsi di rianimazione neonatale per tutti i neonatologi, per assicurare la migliore assistenza possibile in sala parto in tutti i punti nascita italiani, fin dai primi importantissimi minuti di vita. Le cure nella prima ora di vita – la golden hour – possono influenzare in modo determinante gli esiti a distanza di questi neonati estremamente vulnerabili.
3 – Migliorare l’assistenza dopo la dimissione, con una rete di servizi ben organizzata e strutturata. I servizi sono fondamentali per proseguire le cure dopo la dimissione, ma anche necessari ad effettuare la diagnosi precoce dei disturbi neurologici e sensoriali, con un inizio tempestivo del supporto riabilitativo e abilitativo.
Un aiuto dalla rete
I genitori dei neonati prematuri possono trovare nella condivisione delle esperienze un aiuto. Per questo trovare in rete le voci di chi ha affrontato situazioni simili alla propria può essere un supporto psicologico, ma anche pratico. Internet rappresenta una vera “rete” di protezione per chi racconta: il confronto online tra donne diventa un prendersi cura collettivo, riduce il senso di colpa, ridimensiona l’apocalisse della nascita prematura, riportandola a un’esperienza difficile e dolorosa, ma condivisa.
Ecco alcuni siti, portali e pagine FB utili:
• www.piccolipassiprematuri.it e la pagina FB omonima: portale che nasce dall’esperienza di un gruppo di mamme di Sondrio.
• www.prematuri.com Il portale dei prematuri e la relativa pagina FB, la più grande community online sul tema, che viene utilizzata per condividere la propria storia dalla gravidanza alla nascita, dal percorso in TIN fino al ritorno a casa.
• Vivereonlus.com il portale del coordinamento nazionale delle associazioni per la neonatologia.
• Pagine FB: Mamme di bimbi prematuri e Bimbi prematuri.
Chiara Romeo
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