Malattie sessualmente trasmissibili – parte 1

malattie sessualmente trasmissibili

Le infezioni da malattie sessualmente trasmissibili

È fondamentale la diagnosi precoce delle infezioni da malattie sessualmente trasmissibili che emerge anzitutto dalla visita specialistica urologica-andrologica.

Le malattie veneree

Molto frequenti e in incremento anche tra i giovani le malattie sessualmente trasmessibili, conosciute un tempo come malattie veneree, trasmesse da germi e virus che possono favorire l’insorgere di patologie anche gravi, con complicanze a volte irreversibili, coinvolgenti prevalentemente la sfera sessuale e riproduttiva.

Gli agenti patogeni in causa favoriscono infezioni e infiammazioni a carico del pene, dell’epididimo, della prostata, delle vescicole seminali, dell’uretra, e pure degli organi genitali femminili, potendo causare infezioni croniche, stenosi gravi a carico dell’uretra, danni alla spermatogenesi o alle vie di trasporto degli spermatozoi per ostruzioni epididimo-deferenziali o addirittura neoplasie maligne del pene e danni irreversibili a tube e ovaie che sono causa di infertilità.

Sifilide

È una malattia contagiosa, tutt’altro che scomparsa, provocata da una microorganismo che al microscopio si presenta come un sottile filamento cilindrico disposto a spirale chiamato Treponema pallidum. Dopo una incubazione di 15-20 giorni dal contagio sessuale, ma talora anche tre mesi, compare nel punto della pelle in cui è avvenuta la penetrazione una lesione chiamata “complesso primario o sifiloma” che appare come un nodulo o piccola papula di colore rosso-cupo, duro al tatto, rilevato, a margini netti e senza dolore, che a poco poco si allarga e si trasforma in una ulcera.

Dopo alcuni giorni dalla comparsa del sifiloma, si registra un ingrossamento dei linfonodi regionali come adenopatie multiple. Se la malattia non viene diagnosticata in tempi rapidi e quindi non subito curata, il microbo “treponema” entra nella circolazione sanguigna raggiungendo i diversi organi e tessuti dell’organismo con vari disturbi: è questo lo stadio di malattia chiamato “sifilide secondaria” che se non curata evolve nella più grave sifilide terziaria.

Blenorragia o gonorrea

È una infezione, nota comunemente anche col nome di “scolo” a causa della secrezione dal meato uretrale di abbondante essudato-pus. La manifestazione clinica è molto precoce dal momento dell’avvenuto del contagio, per cui a distanza di 24 ore compare generalmente un prurito fastidioso al meato uretrale che si trasforma molto rapidamente in un intenso bruciore e si osserva subito la fuoriuscita spontanea oppure ad una lieve spremitura dello stesso meato uretrale di pus giallo o giallo-verdastro, accompagnato molto spesso da bruciore alla minzione.

Altri agenti patogeni

Responsabili delle malattie sessualmente trasmesse sono altri patogeni: micoplasma e Ureaplasma urealyticum, Chlamydia trachomatis, herpes virus, herpes simplex tipo 1 e tipo 2, papilloma virus umano (Hpv) che può presentarsi, nel sesso maschile, come condilomi genitali rappresentati da area rilevata e sporgente con aspetti comunemente chiamati a “cavolfiore o creste di gallo” localizzati prevalentemente al prepuzio o al glande, nel solco balanoprepuziale o anche in prossimità del meato uretrale esterno; inoltre il retrovirus della immunodeficienza umana o Hiv.

Altre volte invece gli organi genitali esterni maschili possono presentare patologie di origine infettiva batterica e parassitaria, generalmente, ma non obbligatoriamente, sessualmente trasmesse: in tali casi sono generalmente in gioco gli streptococchi, stafilococchi, Pseudomonas aeruginosa, la Gardnerella vaginalis, la Candida albicans che genera le frequenti infezioni micotiche.

Balaniti e balanopostiti micotiche

Causate da lieviti o funghi, ad esempio da Candida albicans.

Prof. Alberto Roggia
Primario Emerito di Urologia – www.profroggia.it

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