Malattie sessualmente trasmesse

I fattori responsabili di tale malattie trasmesse sessualmente (germi e virus) sono in continuo incremento, anche in pazienti molto giovani, e possono favorire l’insorgere di patologie anche gravi con complicanze, a volte irreversibili, che coinvolgono prevalentemente la sfera sessuale e riproduttiva, con frequenti manifestazioni cliniche a carico della mucosa e cute degli organi genitali esterni. Tali agenti patogeni sono la causa di infezioni ed infiammazioni a carico del pene, dell’epididimo, della prostata, delle vescicole seminali, dell’uretra, e pure degli organi genitali femminili, potendo causare infezioni croniche, stenosi gravi a carico dell’uretra (così nella infezione da gonococco, o nei pazienti con HIV in cui concomita una lesione da HPV in sede uretrale), danni alla spermatogenesi o alle vie di trasporto degli spermatozoi per ostruzioni epididimodeferenziali o addirittura neoplasie maligne del pene e danni irreversibili a tube ed ovaie che sono causa di infertilità.
I principali agenti patogeni responsabili delle malattie sessualmente trasmesse sono:
1) neisseria gonorrhoeae: è la causa di gravi infezioni e soprattutto di uretriti acute gonococciche, che possono determinare anche possibili gravi restringimenti – chiamati stenosi – del canale uretrale, con gravi conseguenze, se non precocemente curata, anche agli organi genitali femminili.
2) micoplasma ed ureaplasma: causano infiammazione ed infezioni, per cui si hanno uretriti, prostatiti, epididimiti, vescicolite che possono determinare la infertilità maschile, ed infezioni alla tube ed ovaie.
3) chlamydia trachomatis: è possibile causa di uretriti acute e croniche, prostatiti, vesciculite, orchiepididimite, ed infiammazioni all’apparato genitale femminile con possibili danni sulla fertilità.
4) herpes virus, herpes simplex tipo 1 e tipo 2: La infezione da Herpes simplex genitale si manifesta con un lieve bruciore locale o anche prurito e clinicamente come una macula-papula eritematosa arrossata che diventa rapidamente una vescicola contenente un siero trasparente o lievemente giallastro. Queste vescicole si erodono facilmente dando luogo a piccole ulcerazioni dolorose che persistono
per 7-10 giorni e poi cicatrizzano spontaneamente.
5) papilloma virus umano (HPV): ha una grande rilevanza data l’importanza del ruolo di tale agente patogeno nella insorgenza e sviluppo nella donna del tumore alla cervice uterina, e nell’uomo dei carcinomi squamosi del pene. La famiglia dei papillomavirus (HPV) comprende genotipi a “basso rischio” rappresentati essenzialmente dai condilomi ano-genitali ed dalle displasie di basso grado, e genotipi invece ad “alto rischio” oncogeno in quanto possono generare tumori della cervice uterina, della vagina, della vulva, del pene, della bocca, dell’ano.
Molteplici sono le manifestazioni abituali a livello genitale da parte di HPV a carico del pene, vulva ano: condiloma acuminato, condiloma piano, papilloma, condiloma gigante o tumore di Buschk- Lowenstein, carcinoma verrucoso, papule bowenoidi, malattia di Bowen, eritroplasia di Queyrat, leucoplasie, carcinomi epidermoidi invasivi.
L’aspetto clinico più tipico dei condilomi genitali è l’aspetto esofitico cioè di zona rilevata e sporgente come una vegetazione esuberante o come papule irregolari con aspetti comunemente chiamati a “cavolfiore o creste di gallo” localizzati prevalentemente al prepuzio o al glande nel solco balanoprepuziale o anche in prossimità del meato uretrale esterno. La condilomatosi può essere anche diffusa su tutta la superficie del prepuzio associata talora a leucoplasia, e non raramente si riscontra a livello anche anale, e perineale-scrotale.
6) Retrovirus: il retrovirus della HIV è un virus a contaminazione e a espressione spesso genitale, con manifestazione obiettive a carico delle mucose e cute dei genitali. In corso di infezione con virus della immunodeficienza umana o HIV è abbastanza frequente il riscontro di una neoplasia e precisamente del sarcoma di Kaposi che si manifesta come una macula eritemato-violacea con aspetto ecchimotico, che può diventare nodulare e dura. Inoltre i pazienti HIVpositivi presentano una più grande frequenza di lesioni da HPV che si manifestano come macule eritroplastiche, e lesioni papulose pigmentate.
Le infezioni genitali virali sono largamente distribuite in tutti i paesi, e gli studi epidemiologici hanno dimostrato un aumento del 150 % delle infezioni da papilloma virus umano durante gli anni ‘80 con una incidenza in continua crescita. La frequenza della infezione condilomatosa anale e genitale è stimata, in uno studio sulla popolazione francese, del 5-6 % tra gli omosessuali e del 2-3% tra gli eterosessuali. Questo aumento della prevalenza della malattie sessualmente trasmesse virali fa sì che queste costituiscano un grave problema di Sanità Pubblica in considerazione anche del fatto che tali infezioni virali sono co-fattori o precursori o comunque fattori di rischio per la insorgenza dei tumori del collo uterino, del pene, e dell’ano.
Da quanto sopra deriva l’importanza di una corretta educazione sessuale nelle scuole (ma ancora prima… in Famiglia!) e la diffusione dell’uso del preservativo che rimane una delle metodologie di protezione più sicura nei rapporti cosiddetti “a rischio”, ed il recente vaccino specifico che somministrato alle adolescenti di 11 anni si è dimostrato efficace nella prevenzione del tumore del collo dell’utero.
Numerosi studi sono in atto per valutare la opportunità di una diffusione di massa del vaccino anche ai maschi di 12-15 anni, e secondo alcuni Autori anche fino a 26 anni, per prevenire il tumore anale e del pene.

Prof. Alberto Roggia
Specialista in Urologia e Chirurgia Plastica
Docente a contratto Università di Pavia in “Andrologia, impotenza, disfunzioni erettili e disfunzioni sessuali maschili “.
www.profroggia.it

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