Le paure dei bambini la paura da grandi – parte 2
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Le situazioni imprevedibili, nuove o poco familiari, possono suscitare paura sia negli adulti sia nei più piccini
La prima sensazione che associo alla paura è il disagio, che può può toccarci quando ci troviamo di fronte al nuovo in quanto nell’imprevedibile vengono meno le nostre sicurezze. Le situazioni imprevedibili, nuove o poco familiari possono suscitare paura sia negli adulti, che nei più piccini.
La paura per la propria salute
In questo caso si parla di ipocondria e di circoli viziosi di ansia, di attenzione estrema ai minimi segnali del corpo e di ricerca continua di rassicurazioni da parte di figure mediche e di esami specialistici che alimentano il timore esasperato di avere una malattia grave.
Di fronte a questo tipo di disturbo, il trattamento passa attraverso la gestione dell’ansia e negli anni ho rilevato quanto le persone, seppur condividendo la medesima diagnosi, si mostrano uniche nel percorrere il tragitto della riscoperta di sé. Oltre la tecnica il valore significativo viene tracciato ogni volta nei confini dell’incontro.
E quando si arriva a fare una telefonata per prendersi uno spazio e ci si porta di fronte a un terapeuta e ci si ascolta formulare una richiesta d’aiuto il sentiero della relazione è stato già intrapreso. Tuttavia occorre che gli occhi di fronte ai nostri, che il cuore che vibra nel petto di chi è lì con una presenza viva e aperta alla fiducia arrivino là dove ognuno di noi vorrebbe stare quando la Paura ci travolge. Se questo non accade forse l’incontro con il “nostro” terapeuta ancora non è avvenuto.
L’emozione della Paura
La collega, Anna Oliverio Ferraris (L’assedio della Paura, Editori Riuniti, Roma, 1983), ha scritto che “la paura è una dea bifronte: può essere buona ma anche cattiva”. La spia si accende quando ci accorgiamo di essere sul punto di arrenderci, quando i nostri movimenti si riducono e le nostre relazioni ne risentono. L’emozione della Paura riguarda in primo luogo il corpo. Le reazioni fisiche cui possiamo andare incontro sono l’aumento della frequenza del battito cardiaco o una sudorazione che diventa eccessiva e l’avvertire in parallelo un forte turbamento.
“In realtà un mondo senza paure
Paura – Una storia culturale
sarebbe noioso”
di Joanna Bourke
L’elemento della colpa
La paura è contenuta in emozioni diverse quali ad esempio la colpa. Pensiamo al bambino piccolo che nel chiedersi e chiederci «perché proprio a me?» o «da dove mi arriva questa malattia?» ci dice «forse mi sono ammalato perché ho disubbidito». E qui entra in gioco il pensiero magico: un pensiero che si distingue da quello adulto in quanto non regolato da criteri logici e permeato dall’animismo. Con questo termine si intende che anche gli esseri inanimati sono pensati come capaci di volontà e di sentimenti.
Nel lavoro con i bambini ammalati e con i loro familiari, l’elemento della colpa si presenta di frequente ed è importante contenerlo in maniera adeguata affinché la spinta alla guarigione non venga indebolita. In queste situazioni alla paura si associa il disagio correlato oltre che all’invasività di alcune cure, al percepirsi differente dai coetanei. Ci sono inoltre altre emozioni che possono racchiudere elementi di paura come la gelosia.
“La vita è ciò che facciamo di essa…
Il libro dell’inquietudine
Ciò che vediamo non è ciò che vediamo,
ma ciò che siamo.”
di Fernando Pessoa
Ricordo un percorso condiviso qualche anno fa con una donna che portava scritto negli occhi la paura di perdere il proprio compagno. Lo sguardo con cui si presentò la sera del nostro primo colloquio fu l’immagine a partire dalla quale lavorammo nei dieci mesi a seguire.
Gladys Pace
Psicologa-psicoterapeuta, specialista in Psicologia clinica
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