Le malattie invernali – parte 1

Salute & Benessere malattie invernali

Consigli per proteggersi dalle malattie da raffreddamento tipiche di questa stagione

Starnuti a raffica, naso che cola, colpi di tosse, gola che brucia: con il cambio di stagione torna l’incubo delle malattie da raffreddamento.

Tipicamente, le epidemie invernali sono la conseguenza di un fuoco incrociato di cause diverse: da un lato le basse temperature, insieme all’inquinamento atmosferico, rappresentano la condizione ideale per indebolire le difese dell’apparato respiratorio; dall’altro la permanenza in ambienti chiusi riscaldati artificialmente e spesso mal aerati (come uffici, negozi, cinema, mezzi pubblici) può favorire la diffusione dei virus in quanto le mucose del naso e della trachea, disidratandosi, perdono gran parte della loro efficacia nel neutralizzare gli attacchi esterni.

Ma come si manifestano le classiche malattie invernali, quali sono i farmaci consigliati e in che cosa consistono i rimedi naturali che aiutano a tenerle alla larga? Vi spieghiamo tutto qui di seguito.

Mal di gola

Freddo pungente, umidità alle stelle ed ecco che la gola può facilmente infiammarsi. Il disturbo, noto in medicina come faringite, nella maggior parte dei casi è dovuto a un’infezione virale (più raramente da batteri) e può causare sintomi che vanno dal senso di secchezza e bruciore a un dolore anche forte che rende difficoltosa la deglutizione.

Come si cura

Anche se di norma il disturbo si risolve spontaneamente entro una settimana o poco più, farmaci da banco come ibuprofene, ketoprofene e paracetamolo possono contribuire ad alleviarne i sintomi. Per velocizzare la guarigione si può ricorrere a una bevande calda come il classico latte caldo e miele, uno dei rimedi della nonna più efficaci in caso di gola arrossata e infiammata, che allevia bruciore e dolore e ha un’azione antinfettiva naturale, a patto di usarlo non appena si comincia ad avvertire pizzicore e fastidio quando si deglutisce. Sempre valido è anche il consiglio di coprire collo e bocca con una sciarpa, quando d’inverno si sta all’aperto.

Raffreddore

Almeno una volta l’anno, durante i mesi più freddi, è quasi impossibile non restare vittime di questo fastidioso disturbo, che consiste in un’infiammazione acuta della mucosa nasale dovuta a un’infezione di qualche virus tra i molti in circolazione nella stagione invernale, primi fra tutti i rinovirus. Il raffreddore inizia con un paio di giorni d’incubazione, dove gli unici sintomi sono malessere diffuso e un leggero bruciore di naso e gola. In seguito subentra la fase eclatante, che dura 2 o 3 giorni e in cui il raffreddore è particolarmente contagioso, caratterizzata da naso chiuso che “cola”, starnuti a ripetizione, occhi pesanti e lucidi che bruciano.

Nei due giorni successivi, invece, i sintomi tendono a ridursi progressivamente e, grazie alle reazioni di difesa innescate dall’organismo, si torna a stare bene. Anche un banale raffreddore, comunque, non andrebbe mai trascurato, per non rischiare di incorrere in complicanze più serie, come otiti, sinusiti o bronchiti. Per questo, se dopo qualche giorno i sintomi non migliorano, anzi ne compaiono di nuovi (come ghiandole ingrossate o mal d’orecchio) è sempre meglio rivolgersi al medico.

Come si cura

La malattia è di breve durata (in genere si risolve nel giro di una settimana) ma comunque può essere d’aiuto ricorrere a farmaci di automedicazione come paracetamolo e acido acetilsalicilico (la comune aspirina) che possono avere effetti positivi sulla sensazione di dolore muscolare e, se presente, sulla febbre. Trattandosi di una patologia virale, non servono gli antibiotici. Utile, invece, il ricorso ai decongestionanti nasali, a patto di non abusarne per non danneggiare la mucosa del naso. Disponibili generalmente sotto forma di nebulizzatori per uso locale, stimolano la contrazione dei vasi sanguigni della mucosa, riducendo in tal modo il gonfiore e limitando, nel contempo, la produzione di muco.

Per tornare a respirare a piene narici, sono indicate anche le soluzioni a base di acqua di mare: una volta instillate (2-3 spruzzi per narice, mattina e sera), liberano le fosse nasali e facilitano il deflusso del muco verso l’esterno, evitando pericolosi ristagni che diventano il terreno su cui i germi possono proliferare, dando poi il via a dolorose otiti o sinusiti.

Consigliati anche gli unguenti a base di eucalipto, timo e menta che, frizionati sul corpo, con il calore sprigionano sostanze balsamiche ottime per liberare le narici.

Claudio Buono

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