Le malattie della tiroide
Le malattie della tiroide sono molto frequenti, soprattutto tra le donne, ed in particolare è facile trovare queste malattie tra i familiari delle persone che hanno già diagnosi di malattia. Le forme più usuali di malattia sono due: la malattia nodulare della tiroide e la tireopatia autoimmune (spesso definita “tiroidite” autoimmune).
Malattia nodulare della tiroide
La malattia nodulare è caratterizzata dalla presenza di nodi all’interno della ghiandola, uno o più di uno: solitamente la presenza di nodi comporta l’aumento di volume della tiroide e quando questo accade si parla di “struma” o “gozzo”.
Un tempo era molto facile, soprattutto in zone montane o vicine alle montagne dove le acque sono povere di iodio, trovare o perfino vedere persone con un gozzo molto vistoso (una massa al collo, sotto il mento). Ora trovare un nodo alla tiroide è, come detto, molto frequente (secondo alcune casistiche almeno una persona su tre è affetta) ma solo raramente la tiroide arriva a dimensioni come quelle riscontrabili nel passato, perché spesso i nodi vengono evidenziati eseguendo un esame ecografico del collo per altri motivi e perché la sensibilità sull’argomento sia dei medici che, soprattutto, dei pazienti è molto aumentata: di conseguenza la diagnosi è molto più precoce. Nonostante molte persone siano portatrici di nodi alla tiroide, in poche occasioni tale patologia è clinicamente importante.
Ecco i problemi che la presenza dei nodi può comportare:
- i nodi tendono ad aumentare di volume e di numero nel tempo. L’aumento è solitamente molto lento e quindi nel corso di molti anni la tiroide può arrivare a dimensioni che provocano problemi estetici (il “gozzo” di una volta) o meccanici (fastidio al collo, disturbi della deglutizione o della respirazione). Tale evenienza è molto rara, ma poiché non esiste una terapia medica sicuramente efficace per impedire la crescita, quando l’esame medico e l’ecografia evidenziano una crescita importante si programma l’intervento chirurgico, compatibilmente con le condizioni cliniche generali;
- uno o più nodi possono iniziare a produrre ormone tiroideo in eccesso, causando i disturbi dovuti all’ipertiroidismo, condizione mal tollerata soprattutto dalle persone con malattie cardiache e, in generale, dagli anziani. In tale caso occorre assumere farmaci che impediscono alla tiroide di produrre l’eccesso di ormone tiroideo e, successivamente, provvedere a un trattamento radicale (chirurgico o con un trattamento in medicina nucleare);
- il problema più rilevante, anche se meno frequente, è costituito dal fatto che il carcinoma della tiroide ha l’aspetto di un nodo. Quando si osserva un nodo alla tiroide occorre domandarsi se si tratti di un tumore o no. Per dirimere tale dubbio si hanno a disposizione l’esame clinico, l’ecografia e gli esami di laboratorio. Talvolta è opportuno procedere ad un esame ago-aspirato, che consiste nella puntura del nodo mentre si esegue un’ecografia, allo scopo di ottenere materiale proveniente dal nodo da esaminare al microscopio. Il tumore della tiroide è molto raro rispetto ad altre neoplasie, mentre i nodi benigni della tiroide sono molto frequenti: quindi pochissimi nodi della tiroide sono tumori maligni. Si tenga comunque presente che i tumori maligni della tiroide hanno un’evoluzione molto lenta e che, dopo l’intervento chirurgico di asportazione, è possibile in alcune situazioni eseguire un trattamento in medicina nucleare che permette di eradicare la malattia anche se vi sono metastasi.
Considerati i problemi sopra citati, solitamente è opportuno che la persona con la malattia nodulare della tiroide esegua periodicamente controlli clinici del proprio collo, ecografia della tiroide ed alcuni esami del sangue. La frequenza con la quale tali controlli vengono eseguiti dipende ovviamente dal numero, dalla dimensione e dalla tipologia dei nodi. Spesso si tratta di fare solo un controllo ogni due anni.
Tireopatia autoimmune
La tireopatia autoimmune è caratterizzata invece dalla presenza di anticorpi diretti contro le cellule tiroidee. Poiché gli anticorpi, invece di essere diretti contro agenti estranei all’organismo (per esempio virus o batteri) sono diretti contro se stesso, sono detti auto-anticorpi (malattia auto-immune). Come i nodi, anche gli auto-anticorpi anti-tiroide sono molto frequenti, soprattutto nella popolazione autoimmune, ma spesso sono un ritrovamento occasionale per il tipico aspetto ecografico della ghiandola tiroide dei pazienti che hanno gli autoanticorpi: la ghiandola è infatti sede di un’infiammazione cronica “visibile” all’ecografia ma senza disturbi particolari. Mentre la maggior parte delle volte gli anticorpi e l’infiammazione cronica non solo non danno disturbi, ma non hanno altra conseguenza, in alcuni casi l’infiammazione può causare una progressiva riduzione della capacità della tiroide di produrre ormone tiroideo fino ad una condizione di vero ipotiroidismo.
Quando la tiroide non produce una quantità sufficiente di ormone (ipotiroidismo) è necessario assumerne una dose per bocca: in tal caso si parla di terapia sostitutiva. Sia nel caso in cui la presenza di anticorpi anti-tiroide non abbia determinato alcuna conseguenza, sia nel caso abbia causato ipotiroidismo, occorre che si eseguano periodici controlli degli esami di laboratorio per cogliere il momento in cui eventualmente sia necessaria la terapia sostitutiva o sia da variare la dose della terapia ormonale assunta. Le malattie della tiroide sono molto frequenti e solitamente hanno conseguenze cliniche poco rilevanti se diagnosticate precocemente e se tenute correttamente sotto controllo. Senza eccedere in esami di laboratorio o specialistici è possibile evitare casi molto evidenti di gozzo o di ipotiroidismo.
Alcuni consigli:
- Preferite sempre il SALE IODATO: si trova in tutti i supermercati e nelle tabaccherie perché anche una legge dello stato ha riconosciuto l’utilità dell’uso quotidiano e da parte di tutti, come consiglia l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il sale iodato serve a prevenire alcune malattie della tiroide e riduce il rischio di deficit neurologici del neonato (per questo è indispensabile in gravidanza!).
- Se avete famigliari con malattie della tiroide, se siete stati sottoposti a radioterapia sulle zone alte del corpo o se siete stati sottoposti a radiazioni per altri motivi (lavorativi, turistici, ambientali in genere) è opportuno farsi visitare dal proprio medico per verificare l’eventuale presenza di nodi della tiroide.
- Prendete l’abitudine di guardare il vostro collo davanti allo specchio, tenendo il mento sollevato. Di fronte e di profilo, destro e sinistro, con le braccia abbassate e con le braccia sollevate. Se notate rigonfiamenti non evidenti in precedenza, riferitelo al vostro medico.
- Non allarmatevi! Le malattie della tiroide sono frequenti, ma molto spesso, quasi sempre, facilmente curabili!
- In caso di dubbio ricorrete sempre al vostro Medico di Medicina Generale ed a Endocrinologi con esperienza nella diagnosi e cura delle malattie della tiroide.
Massimo Veglio
Endocrinologo e Diabetologo
Claudio Rossi
Endocrinologo e Diabetologo
www.studioexamina.it
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