Lacrimazione eccessiva: epifora

L’epifora, cioè la continua fuoriuscita di lacrime dall’occhio, può essere la manifestazione clinica di processi patologici a carico della congiuntiva, delle palpebre o delle vie di deflusso lacrimali. L’ostruzione, parziale o totale delle vie lacrimali, è una patologia frequente e particolarmente fastidiosa, che interessa pazienti di ogni età, dal neonato, per ragioni congenite, all’adulto-anziano, per cause acquisite di varia natura (infettive, infiammatorie, traumatiche, tumorali, idiopatiche). Paradossalmente, l’eccessiva lacrimazione può anche essere dovuta ad un occhio estremamente secco.
Nei BAMBINI la lacrimazione è normalmente dovuta ad un ritardo della perforazione spontanea del dotto lacrimale nel naso; questo ritardo solitamente si completa in modo spontaneo entro il primo anno d’età. Solamente nel 5% dei casi la lacrimazione, da uno o da entrambi gli occhi, non si ferma: conseguenza sono le frequenti congiuntiviti per la formazione di materia (muco-pus) nel sacco lacrimale.
Negli ADULTI l’iperlacrimazione rappresenta un importante disagio sociale che può associarsi a secrezione mucopurulenta e ad infezione del sacco lacrimale (dacriocistite).
A cosa servono le lacrime?
La fisiologica produzione delle lacrime avviene da parte di un sistema finemente regolato da fattori nervosi ed ormonali, incaricato di proteggere cornea e congiuntiva, mantenendone la corretta idratazione e trasparenza e veicolando ossigeno, cellule immunitarie, anticorpi, mediatori chimici. L’ammiccamento delle palpebre avvia un flusso che distribuisce le lacrime sulla superficie oculare, convogliandole poi all’angolo interno delle palpebre (il lago lacrimale), dove i puntini lacrimali, mediante un meccanismo di “pompa”, ne facilitano l’allontanamento all’interno del naso. Le funzioni principali del film lacrimale sono: difesa, lubrificazione, nutrizione, trasparenza ottica, pulizia oculare.
Quali esami sono necessari?
Il medico oculoplastico effettua un esame accurato delle palpebre, sia della loro integrità anatomica che della loro funzione motoria, ad esempio: un allungamento con lassità della palpebra inferiore, una dermatocalasi, un ectropion con eversione del punto lacrimale sono situazioni che possono determinare epifora senza che sia presente una stenosi. Il paziente che lacrima viene quindi esaminato per distinguere un’eventuale patologia oculare da un’ostruzione dei puntini lacrimali o da un’occlusione delle vie lacrimali vera e propria. Per confermare il sito di ostruzione si esegue un lavaggio delle vie lacrimali che consiste essenzialmente nel far passare del liquido attraverso le vie lacrimali osservandone il comportamento. Questa procedura non ha nessuna utilità terapeutica ma è di fondamentale importanza per la diagnosi e per la corretta indicazione chirurgica.
Altri test eseguibili in studio sono le colorazioni con fluoresceina, la digitopressione del sacco, nonché l’endoscopia delle vie lacrimali, che permette di andare a visualizzare ed eventualmente correggere direttamente le cause all’interno delle vie con microscopiche sonde a fibra ottica, evitando il ricorso alle metodiche radiologiche (la dacriocistografa – lastra ai raggi X con mezzo di contrasto iniettato nei canalini – la dacrioscintigrafa e la dacrio-TC).
Come posso risonvere l’eccessiva lacrimazione?
Mediante un intervento chirurgico, il chirurgo oculoplastico, figura altamente specializzata nell’ambito della chirurgia delle vie lacrimali, delle palpebre e del viso, ristabilisce un adeguato drenaggio delle lacrime dentro il naso.
In che cosa consiste l’intervento chirurgico?
Dipende dal tipo di problema. L’ostruzione dei punti lacrimali. Il trattamento consiste in un intervento che apre chirurgicamente il punto lacrimale ostruito. L’intervento si svolge in regime ambulatoriale mediante anestesia locale. Il post operatorio è brevissimo e l’operazione risolve il problema in via definitiva. L’ostruzione o atresia dei canalicoli lacrimali. Il trattamento consiste nel sostituire il canalicolo con un tubicino di pirex denominato tubo di Jones che viene collocato tra l’occhio ed il naso. L’intervento può effettuarsi sia in anestesia locale che generale. L’ ostruzione o atresia del dotto nasolacrimale. Il trattamento è effettuato attraverso una piccola incisione estetica eseguita sopra l’angolo interno dell’occhio, oppure dall’interno del naso, dove, mediante l’utilizzo di fibre ottiche endoscopiche, si ristabilisce un adeguato passaggio delle lacrime dentro le cavità nasali. Grazie all’utilizzo di innovative tecniche mini invasive il successo dell’intervento del 95% per la lacrimazione eccessiva e del 100% per quanto riguarda le infezioni ricorrenti.
Durata e anestesia
Per gli adulti l’intervento dura circa 30 minuti, si effettua in day hospital, in anestesia locale, e normalmente, dopo circa due ore all’intervento, il paziente può andare a casa. Per i bimbi l’intervento dura circa 45 minuti, si effettua in day hospital, in anestesiagenerale, e con un pernottamento in casa di cura.
Quando potrò riprendere le normali attività?
Già dopo 24/48 ore è possibile riprendere le normali attività s.c. Dopo una settimana dall’intervento verranno rimossi i punti di sutura ed un piccolo tubicino di silicone invisibile annodato dentro il naso.

Carlo Graziani
Chirurgo Oculoplastico
Servizio Alta Specializzazione Chirurgia Oculoplastica
Clinica Fornaca di Torino
www.oculoplastica.it

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