La nefrectomia parziale mini-laparoscopica
Una nuova tecnica per ridurre ulteriormente l’invasività della chirurgia per il tumore al rene.
Negli ultimi anni il numero di pazienti affetti da neoplasia renale di piccole dimensioni è aumentato in modo significativo, anche grazie all’uso sempre più estensivo dell’ecografia, della TC e della RM. Oggi, grazie alle nuove acquisizioni cliniche e alle tecniche chirurgiche più moderne, nella maggior parte dei casi si esegue l’asportazione solo del tumore risparmiando così il rene che può contribuire alla funzione renale complessiva. Un’asportazione del piccolo tumore renale, o nefrectomia parziale, può essere eseguita con tecnica laparoscopica ovvero attraverso 4 piccole incisioni cutanee (variabili dai 7 ai 15 mm) e tale tecnica rappresenta ad oggi la massima sintesi di efficacia chirurgica e mini invasività consentendo minor dolore post operatorio, più breve degenza postoperatoria, più rapido ritorno alle normali attività quotidiane e migliore risultato estetico rispetto alla chirurgia tradizionale.
Presso la Struttura Complessa di Urologia, Azienda Ospedaliera San Luigi Gonzaga di Orbassano (Torino), diretta dal prof. Francesco Porpiglia, la nefrectomia parziale laparoscopica è già una solida realtà tanto che la maggior parte dei pazienti con tumore renale al San
Luigi viene trattata con questo approccio. Con l’obiettivo di ridurre ulteriormente l’invasività della procedura, il prof. Porpiglia ha messo a punto una nuova tecnica mediante la quale l’intervento viene condotto con “mini” strumenti (del diametro di 3 mm) introdotti nella cavità addominale attraverso piccole “porte” laparoscopiche che richiedono incisioni addominali talmente piccole che al termine dell’intervento non vengono neppure suturate. Inoltre, per migliorare la qualità delleimmagini della mini-ottica, anch’essa di 3 mm, viene utilizzata una telecamera ad altissima definizione (StorzSPIES) che permette, grazie a speciali softwares per l’elaborazione di immagini, un notevole incremento della definizione dei dettagli e consente di “filtrare” le immagini del campo operatorio a seconda delle esigenze del chirurgo.
Questa tecnica, eseguita per la prima volta per particolari piccoli tumori renali, ha meritato la pubblicazione sulla più prestigiosa rivista scientifica urologica del mondo: “European Urology”. “In casi selezionati, la nefrectomia parziale minilaparoscopica è un intervento sicuro ed efficace, al pari della laparoscopia standard ma con un’invasività ulteriormente ridotta” sostiene il prof. Porpiglia. “La pubblicazione dei nostri dati su questa prestigiosa rivista conferma che l’impegno che stiamo profondendo nella riduzione della invasività del trattamento dei tumori renali è un passo nella giusta direzione”.
Fonte: comunicato stampa ASO
San Luigi Orbassano (TO)
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