Internet, occhio alla bufala – parte 2
Indice dei contenuti
La salute su internet, una sfera di cristallo che può mentire
I risultati di una ricerca su come ci si informa via Internet
Una maggiore consapevolezza dei rischi connessi all’uso della rete e migliori competenze di base sulla salute in generale potrebbero contribuire a responsabilizzare gli utenti del web a partire da una riflessione sulle fonti.
«È soprattutto quando il cittadino è a caccia di informazioni sulla salute sul web, e l’indagine ci mostra che accade sempre più spesso, che le nozioni di base diventano l’unica “arma” per difendersi da informazioni parziali o scorrette», spiega Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva. «Ma quando parliamo di health literacy non ci riferiamo solo a questo: maggiori competenze significa anche un migliore rapporto tra medico e paziente. Un circolo virtuoso che spesso si traduce in una terapia più efficace e, quindi, una salute migliore. È una “materia” di cui in Italia si parla ancora poco ma che ha e avrà una rilevanza sempre maggiore».
Decalogo sulla health literacy
Consigli per difendersi dalle informazioni scorrette su internet
Occhio alle fonti
Privilegiare le pagine ufficiali di organizzazioni riconosciute e affidabili. Le affermazioni che non fanno riferimento a fonti attendibili sono sempre da prendere con il beneficio del dubbio.
Forum e blog
Scenari in cui vengono raccontate esperienze personali sono fonti particolarmente insidiose perché suscitano empatia ma non è detto abbiano affidabilità scientifica.
Controlliamo le date
È buona norma controllare la data di pubblicazione dei contenuti che stiamo consultando. Anche informazioni su terapie o allarmi, corrette al momento della pubblicazioni alcuni anni fa, potrebbero non essere più attuali.
Non cerchiamo solo conferme
Attenzione al funzionamento dei motori di ricerca e della nostra mente. La parola cercata orienterà verso risultati di ricerca che potrebbero influenzarci. Va ricordato che il web ci propone, in prima battuta, informazioni che ricalcano le nostre ricerche precedenti.
Attenzione a cosa percepiamo di quanto leggiamo
Si tende a prestare maggiore attenzione e a riporre maggior fiducia nelle informazioni in linea con quanto già sappiamo o crediamo. Un altro meccanismo psicologico da considerare è l’effetto della paura nella percezione delle informazioni: quando cerchiamo sul web sintomi (veri o presunti) siamo propensi a dare maggiore credito a informazioni “negative”, suggestionati dai nostri timori rispetto a una malattia
Non vergogniamoci di chiedere
Nella comunicazione con il medico è importante chiedere di non parlare rapidamente o con termini troppo tecnici. E nel caso in cui alcune informazioni non dovessero essere chiare, è sempre possibile chiedere al medico di ripetere una seconda volta, eventualmente concentrandosi su uno o due punti chiave.
Non andiamo da soli dal medico
Farsi accompagnare da qualcuno nelle visite più importanti può aiutare a migliorare la comprensione di quanto detto dal medico e a comprendere correttamente le azioni da intraprendere. Diminuisce la soggezione psicologica.
Ripetiamo quello che abbiamo capito
Prima di congedarsi dal medico può essere utile ripetere quello che si è capito rispetto alla patologia e al percorso di cura ipotizzato. Avremo la conferma di aver ben capito, fisseremo meglio nella memoria quanto appreso e saremo più attenti nel seguire le indicazioni.
Capire a cosa servono i farmaci che si prendono
Aiuta a seguire le indicazioni del medico rispetto alla loro assunzione. Se necessario, fare domande al medico sui rischi e benefici delle indicazioni ricevute finché non si comprendono bene le risposte.
La medicina personalizzata
Le informazioni aiutano a prendere decisioni in maniera consapevole ma meglio diffidare di quei siti che dicono come curarsi, privilegiando quelli che spiegano in base a quali criteri devono essere assunte le decisioni mediche. L’informazione disponibile sul web non potrà mai essere pensata per il singolo paziente, che deve sempre confrontarsi con un professionista da cui ricevere le informazioni e le cure adatte alla sua condizione.
Paola Gregori
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