I capricci dei bambini – Parte III

I suggerimenti dei pediatri della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS).

Messaggi a contenuto affettivo
Quando un bambino si comporta male, fate precedere le vostre osservazioni da frasi, tipo: io sono dispiaciuto, sono preoccupato del fatto che tu faccia…; questo tipo di inizio del discorso condiziona meglio l’ascolto del bambino, invece che iniziare con “sei cattivo”, oppure “hai fatto una cosa brutta”, ecc., perché così si innesca una reazione difensiva da parte del bambino.

Dialogo in famiglia, negoziazione
Man mano che i figli crescono, necessitano di maggiore comunicazione e discussione coi loro genitori, quindi il genitore deve incentivare questi momenti molto importanti e utili.

Consigli per applicare le punizioni:

  • siate risoluti e mantenete la vostra posizione, assumendovene la responsabilità
  • parlate con vostro figlio con tono di voce giusta, senza sbraitare; come vorreste che lui facesse con voi
  • fate precedere la punizione da un avvertimento: questo vale per la prima volta, poi il bambino non avrà bisogno di altre minacce di punizione.
  • in caso di atteggiamenti aggressivi, intervenite prima che il piccolo metta in atto fisicamente i suoi propositi
  • non ritardate una punizione, ma mettetela in atto subito, appena dopo il comportamento negativo del bambino: in tal modo capirà il nesso di causa tra il suo comportamento e i provvedimenti da voi presi; se la punizione viene ritardata, il bambino si dimenticherà in fretta dell’accaduto; la punizione dovrebbe partire dal genitore che è stato testimone oculare dell’avvenimento. Se il bambino ha 4-5 anni e compie una marachella per strada, prenderete provvedimenti dilazionati, al ritorno a casa.
  • commentate brevemente il perché della punizione, ma non fate lunghe paternali
  • non lasciatevi commuovere dalle lagne del bambino mentre applicate il castigo: questo vale soprattutto nel bambino sotto i 3 anni che è sensibile ai fatti e meno ai discorsi
  • stabilite punizioni brevi: se avete eliminato un gioco come castigo, restituitelo dopo 1-2 giorni, non di più
  • usate castighi proporzionati al cattivo comportamento del bambino: castighi eccessivamente severi non vengono compresi e finiscono per confondere il bambino sull’importanza da attribuire alle diverse situazioni. Ci ritroveremo bambini che prendono ogni cosa troppo seriamente o, viceversa che sottovalutano le proprie azioni
  • fate seguire al castigo un atteggiamento di fiducia e di affetto: non tenete il muso a vostro figlio, né pretendete da lui delle scuse per quello che ha fatto
  • cercate di infliggere un castigo correlato al comportamento, non al bambino in sé, non commentate con frasi tipo: “non fai mai una cosa giusta!”
  • non sorprendetevi se peggiora il suo comportamento davanti alle vostre punizioni: i bambini vi mettono alla prova per capire se fate sul serio; il tutto può durare anche 2-3 giorni.

Attenzione alle punizioni troppo severe!
Ricordatevi di evitare punizioni fisiche tipo botte o schiaffi: sareste decisamente un cattivo esempio e in più fareste rimarcare la legge del più forte; quando avete difficoltà a trattenervi, usate il sistema di allontanare il bambino dalla vostra presenza, imponendogli per esempio di restarsene in camera. Le punizioni che sono state descritte in genere gli lasciano un senso di colpa e lo responsabilizzano prima.
Sappiate però che il bambino in certi momenti può strapparvi uno scapaccione: può essere un momento di collera non controllata, non fatene un dramma, né scusatevi col lui, ma evitate che diventi un’abitudine: vi mettereste al suo livello. Se le botte sul culetto possono essere un mezzo per interrompere un comportamento errato del piccolo, evitate invece gli schiaffi in faccia, che, oltre a provocare possibili lesioni, sono un vero e proprio insulto al suo io, un’offesa all’amor proprio. Ricordatevi di pretendere un comportamento in linea col vostro da parte di baby-sitter o dei nonni che tengono il piccolo.

Non dimenticare di gratificare i propri figli
Spesso i genitori sono pronti a punire i bimbi, ma non altrettanto a gratificarli quando si comportano bene; ogni tanto dovete esprimere ai figli la stima che avete per loro, con atteggiamenti affettuosi, sorrisi, frasi tipo: “sono contento di te”, “bravo”, ecc. I bambini hanno bisogno di questi rinforzi per crescere, per aumentare quella stima di se stessi così importante per il loro sviluppo psicologico. Questo atteggiamento dovrebbe valere anche più avanti, quando i figli sono adolescenti, per valorizzare i momenti positivi nelle discussioni familiari. Nei giorni di luna storta dei ragazzi questi rinforzi positivi sono particolarmente apprezzati. Alcuni genitori usano come gratificazione per i figli una caramella, un dolce, dei piccoli doni: ricordatevi che questi sistemi devono valere come incentivi, non come ricatti per far comportare bene il bambino. Evitate i dolciumi se il bambino tende ad essere sovrappeso; anzi, in questo caso altri incentivi tipo giochi o permessi sono utili perché il ragazzo prosegua nel programma contro l’obesità. In generale comunque usate con cautela simili incentivi per non creare nel bambino l’idea che ad ogni azione positiva corrisponda un regalo o un dono materiale.

Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS)

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