Hiv Aids: non abbassare la guardia- parte 1

Medicina hiv aids

Hiv-Aids: non bisogna abbassare la guardia

Il virus dell’Hiv è l’agente responsabile della sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids)

L’Hiv è un problema più che mai attuale

L’Hiv è un problema più che mai attuale e dalle istituzioni e dalle società scientifiche si moltiplicano gli appelli a non abbassare la guardia. Lo stesso ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha lanciato una nuova Campagna, con lo slogan: «Con l’Hiv non si scherza, bisogna proteggere se stessi e gli altri e avere rispetto anche del partner». Il problema, spiega, è che «c’è poca consapevolezza tra i ragazzi e le ragazze sulle malattie sessualmente trasmissibili e sull’Aids, come se fosse scomparso e non è così. Per questo abbiamo pensato a una serie di campagne modulate su diverse fasce di età, su diverse sensibilità, per cercare di riattivare l’allarme, contrastare l’abbassamento della percezione del rischio, promuovere comportamenti corretti».

La campagna, alla quale hanno collaborato anche l’Istituto superiore di sanità e il Comitato tecnico sanitario, si rivolgerà a diversi target, con spot video di sensibilizzazione per la popolazione generale realizzati con la collaborazione di due testimonial d’eccezione: gli attori Dario Vergassola e Giulia Michelini. Per il target giovanissimi è stata realizzata una campagna di comunicazione decisamente innovativa su Youtube, arruolando alcuni tra i maggiori youtubers italiani: Willwosh, Daniele Doesn’t Matter e theShow. Tutti ragazzi che hanno in media più di un milione d’iscritti sui rispettivi canali.

Anche la Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) nel 2018 rinnoverà e rinforzerà l’attenzione verso questa malattia, sostenendo la sfida dell’applicazione del piano nazionale Aids. «In particolare» sottolinea Massimo Galli presidente Simit e professore ordinario presso l’Università degli Studi di Milano, direttore divisione clinicizzata di malattie infettive AO – Polo Universitario ‘Luigi Sacco’ «la Simit si impegnerà nel rafforzamento della rete terapeutica, dei programmi di retention in care e collaborerà sui programmi di prevenzione.

Il piano nazionale identifica negli interventi di prevenzione rivolti alle popolazioni chiave e nella diffusione più precoce e più estesa possibile della terapia come prevenzione gli strumenti indispensabili e più efficaci per fermare la diffusione dell’infezione. Ove queste vie non vengano percorse, la situazione non sarà mai pienamente sotto controllo». Ogni anno infatti c’è un numero d’infezioni non trascurabile e un numero di nuove diagnosi d’infezione che è stabilizzato sulle 3.500 l’anno da molto teImpo.

I casi di aids

Dall’inizio dell’epidemia nel 1982 a oggi sono stati segnalati al Centro operativo Aids (Coa) quasi 69.000 casi, di cui poco più di 44.000 deceduti fino al 2014. Si osserva un lieve decremento del numero annuo delle nuove diagnosi (778 nel 2016), mentre rimane stabile il numero di decessi. Nel 2016, circa il 22% delle persone diagnosticate con Aids ha seguito una terapia antiretrovirale prima della diagnosi di questa malattia.

Le nuove diagnosi d’infezione da hiv

Il Ministero mette in guardia. L’infezione non è stata ancora debellata. Nel 2016 si è osservata una lieve diminuzione sia del numero delle nuove diagnosi d’infezione da Hiv per tutte le modalità di trasmissione: maschi che fanno sesso con maschi (Msm); eterosessuali maschi ed eterosessuali femmine, consumatori di sostanze per via iniettiva (Idu). Tuttavia sono stati rilevati 3.451 nuovi casi d’infezione da Hiv, pari a 5,7 nuovi casi per 100.000 residenti, di cui il 76,9% sono maschi. Questa incidenza pone l’Italia a parità della Grecia al 13° posto tra le nazioni dell’Unione Europea. Le regioni con l’incidenza più alta sono state: il Lazio, le Marche, la Toscana e la Lombardia.

La maggior parte delle nuove diagnosi da Hiv si riscontra negli Msm, rimane costante invece il tasso di donne che vengono infettate. Le persone che hanno scoperto di essere Hiv positive nel 2016 hanno un’età mediana di 39 anni per i maschi e di 36 anni per le femmine. L’incidenza maggiore è nella fascia d’età 25-29 anni.

Negli ultimi anni si osserva un rilevante aumento della quota degli stranieri con una nuova diagnosi di Hiv, valore che nel 2016 ha raggiunto il 35,8% delle nuove infezioni. Tra loro, il 65,5% di casi è costituita da eterosessuali (femmine 34,9%; maschi 30,6%). Purtroppo va segnalato un dato negativo: negli ultimi anni si osserva un lieve aumento della quota delle persone con nuova diagnosi di Hiv in fase clinica avanzata (bassi CD4 o presenza di sintomi).

Paola Gregori

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