Gambe in forma – parte 1

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Gambe in forma
Per le gambe l’attività fisica, alimentazione sana e peso nella norma sono i cardini della prevenzione della malattia venosa cronica.
Capillari e vene in evidenza
Non solo un fastidio estetico, soprattutto se si accompagnano a senso di peso, gonfiore e dolore alle gambe magari verso la fine della giornata o di notte, oppure quando si rimane seduti o in piedi a lungo. Tutte queste manifestazioni, insieme a prurito, evidenti gonfiori di piedi e caviglie e crampi sono considerate i primi segni della Malattia Venosa Cronica (MVC), una condizione che può evolvere verso stadi più gravi e compromettere la capacità di movimento e la qualità della vita. La malattia venosa cronica in genere esordisce intorno ai 35-40 anni, ma anche in più giovane età. È molto diffusa, ma solo una persona su tre ne è consapevole e segue una terapia corretta.
Cos’è la malattia venosa cronica
Quando le vene perdono funzionalità il sangue può accumularsi perché non riesce a ritornare verso il cuore, un fenomeno che prende il nome di reflusso venoso. A causa del ristagno di sangue nelle gambe la pressione aumenta e le vene si dilatano, diventano più deboli e si infiammano. La vena dilatata diviene quindi varicosa, può essere molto evidente con un andamento tortuoso.
Anche i capillari, più propriamente detti teleangectasie, sono simili alle vene varicose: sono però più superficiali e appaiono come delle sottili ramificazioni di colore rossastro o blu, denotando in quest’ultimo caso uno stadio più avanzato. Se pur favorita da condizioni come gravidanza, menopausa e sensibile alle variazioni ormonali indotte dall’uso di contraccettivi orali, la malattia venosa non è una patologia esclusivamente femminile, come invece si riteneva in passato.
Anche gli uomini ne sono colpiti ma sono più restii a chiedere un consulto, e quindi a rischio, nel tempo, di incorrere in problemi più seri. Le vene varicose infatti tendono a dilatarsi e peggiorare, e possono causare problemi cardiaci: per l’accumulo di sangue nelle vene il ritorno venoso viene rallentato e possono formarsi coaguli che, potenzialmente, sono in grado di spostarsi dalle gambe e arrivare fino a cuore e polmoni.
La comparsa di capillari è già un segno di malattia venosa, tuttavia non sempre è necessario un trattamento. La visita dello specialista angiologo saprà distinguere tra i vari casi e indirizzare verso esami di approfondimento, come l’eco-doppler degli arti inferiori, laddove necessario ed eventuale prescrizione di farmaci flebotropi. Importante invece la prevenzione, che passa da alimentazione corretta e stile di vita.
Fattori di rischio
“Guardate le gambe delle vostre mamme e nonne, e saprete come saranno le vostre”. Gli esperti parlano chiaro, uno dei principali fattori di rischio per la comparsa di capillari, vene e varici è la familiarità. Ma esistono anche alti fattori predisponenti alla malattia venosa cronica: la gravidanza, la menopausa, il periodo fertile con l’uso di contraccettivi orali, l’esposizione protratta al sole. Sono più a rischio le persone che passano molto tempo in piedi, o in ambienti caldi, chi è in sovrappeso, e chi vive in modo molto sedentario; senza dimenticare che anche tacchi e abiti attillati ne facilitano l’insorgenza.
Prevenire la MVC a tavola
Vitamine, sali minerali e antiossidanti possono contribuire a prevenire l’insufficienza venosa e attenuarne i sintomi, quando presente. I frutti viola sono ricchi di antociani, sostanze antiossidanti che migliorano la microcircolazione e rinforzano parte dei capillari, contribuendo a contrastarne la fragilità e prevenirne la rottura. Anche i cibi ricchi di potassio e manganese servono a contrastare la ritenzione di liquidi e preservare le vene dalla dilatazione, contrastando il senso di peso. I
mportante la regolarità intestinale, per evitare il ristagno di tossine. Consumare abitualmente frutta a guscio e pesci grassi, come pesce azzurro e salmone. Via libera anche a legumi e cereali integrali, ricchi di fibre. A tavola e in cucina sono da preferire i grassi insaturi: l’olio d’oliva e l’avocado ne sono un’ottima fonte e sono utili per combattere il colesterolo “cattivo”. Ed è opportuno ridurre il sale, che favorisce l’accumulo e il ristagno dei liquidi, ostacolando la circolazione.
Preferire quindi cibi freschi a quelli stagionati o conservati, che ne sono ricchi. Per insaporire i piatti sono perfette le erbe aromatiche, ma attenzione alle spezie piccanti: possono infiammare le pareti delle vene. Infine non dimenticare di bere a sufficienza, almeno 1.5 litri al giorno. E se si soffre di gonfiore, meglio un’acqua poco mineralizzata, con un residuo fisso inferiore al 50 mg/litro.
Stefania Cifani
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