Finalmente il sole – parte 2
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Facciamo baciare i nostri bimbi dalla luce del sole
La bella stagione è il momento per trascorrere tante ore all’aria aperta e al sole. Al parco o in villeggiatura facciamo baciare i nostri bimbi dalla luce solare, ma in tutta sicurezza
Non bisogna esagerare
Quindi, secondo i consigli dei pediatri dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma i lattanti sotto ai 6-8 mesi non vanno esposti in alcun modo al sole. Per i più grandicelli l’esposizione deve avvenire in modo graduale, aumentando progressivamente la durata. Durante la stagione estiva i bambini non vanno esposti direttamente al sole mai dalle ore 11,30 alle 16,00. La protezione deve essere prima di tutto quella degli indumenti: cappellino e occhiali da sole, in spiaggia anche nelle giornate nuvolose. Poi è necessario l’uso di creme contenenti filtri solari adeguati. Le stesse precauzioni vanno adottate anche quando i bambini fanno sport, o giocano all’aperto e naturalmente non solo al mare, ma anche in montagna.
I raggi non sono tutti uguali
I raggi del sole non sono tutti uguali, ma si differenziano in ultravioletti, di tipo A e di tipo B, e gli infrarossi. Gli Uva costituiscono il 95% del totale di Uv e sono presenti per tutto l’arco della giornata, anche quando non splende il sole. Passano anche attraverso le nuvole e schermi fisici come i vetri. Sono molto penetranti e arrivano fino al derma, lo strato più profondo della pelle, dove possono danneggiare il Dna e indebolire il sistema immunitario della pelle; hanno un ruolo nei processi di invecchiamento cutaneo e nell’insorgenza di tumori della pelle.
I raggi Uvb sono il restante 5% dei raggi Uv, sono presenti nelle ore centrali della giornata e nella stagione estiva. Sono meno penetranti degli Uva, ma sono più potenti: sono responsabili di danni cutanei immediati ed evidenti, come l’eritema e la scottatura, e di danni a lungo termine. Infine gli infrarossi (Ir), sono responsabili della sensazione di calore che si prova sulla pelle quando ci si espone e fanno dilatare i capillari, favorendo così un maggior afflusso di sangue e un aumento dell’attività delle cellule.
La giusta protezione
Quando i bambini sono al sole, la loro pelle va protetta con una crema a protezione solare altissima, cioè 50+. La crema va applicata preferibilmente mezz’ora prima dell’esposizione e va riapplicata al massimo ogni due ore e sempre ogni volta che il bambino fa il bagno al mare o in piscina all’aperto. È bene ricordare che stare sotto l’ombrellone non protegge dal sole perché i raggi vengono riflessi dalla sabbia e attraversano la tela.
Inoltre il fatto che il bambino non sembri rosso in spiaggia, non è un segno del fatto che abbia preso poco sole: normalmente il rossore compare e aumenta la sera o la mattina successiva. Questi accorgimenti di protezione faranno in modo che il bambino si abbronzi gradualmente e progressivamente, e senza danni alla pelle, con un colorito che durerà più a lungo. Si eviteranno anche spellature e le desquamazioni. Infine è importante che durante il giorno e la sera il bambino venga ben idratato, perché il sole, l’attività fisica e il caldo, tendono a seccare la pelle.
Come scegliere un solare
• Scegliere prodotti formulati per i bambini, con un ampio spettro di assorbimento, che proteggano dai raggi Uva e Uvb.
• Per i bambini utilizzare sempre la protezione da usare è quella massima, indicata con 50+ relativa agli Uvb. Tenere presente che non esistono protezioni o schermi totali.
• Valutare la persistenza sulla pelle, la resistenza all’acqua e al sudore, anche se lo schermo va comunque applicato ripetutamente, e sempre dopo il bagno al mare o in piscina.
• Scegliere una formulazione ben tollerata ed accettabile cosmeticamente: oggi la scelta è molto ampia, tra creme tradizionali, spray, gel.
Chiara Romeo
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