Disfunzioni sessuali ed impotenza – parte I

Spesso dovute a cause organiche, colpiscono anche pazienti giovani; eiaculazione precoce, fibrosi dei corpi cavernosi, deficit di rigidità e del suo mantenimento.
I disturbi della erezione possono avere molteplici cause: un tempo si pensava che tutto fosse su base psicologica, ma oggi la diagnostica è diventata molto precisa e raffinata, per cui si constata come nel 90-95% dei casi è in gioco un fattore “organico” che determina calo sessuale, inizialmente compare solo in episodi transitori ed occasionali, ma talora diventa costante sfociando in una vera impotenza. È certo che il fattore psicologico “complica” la patologia organica, in quanto amplifica il disturbo sessuale erettile: esempio eclatante e ben noto è la cosiddetta ansia da prestazione che si manifesta facilmente con sudorazioni e palpitazioni già durante i cosiddetti “preliminari”.
Le cause organiche di disfunzione sessuale sono molteplici: vascolari (arteriose-venose), neuro-vascolari (esempio tipico nel diabete, soprattutto se insorto da lungo tempo e se non ben compensato), tossiche (insufficienza epatica, renale), arteriosclerosi, ipertensione arteriosa, alti livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue, induratio penis plastica e tutti gli stati di fibrosi dei due corpi cavernosi, uso di droghe anche “leggere”, traumi al pene (sul lavoro, nello sport…), fumo eccessivo da molti anni, ecc…
Fondamentale ed indispensabile una accurata e precisa diagnostica per potere instaurare la cura più mirata ed efficace, evitando tassativamente il “fai da te” che può portare a situazioni estremamente gravi. Pertanto il paziente deve rivolgersi anzitutto al proprio Medico di Famiglia che ben conosce la sua storia clinica del paziente stesso, oppure può rivolgersi direttamente allo specialista andrologo od allo specialista urologo che si occupi di patologie andrologiche.
La diagnosi prevede, dopo la indispensabile e fondamentale visita specialistica uroandrologica, una serie di eventuali accertamenti di laboratorio, o ecografici strumentali: esempio le ecografie, ecocolordoppler generalmente “basali” cioè senza dover ricorrere, se non in casi del tutto particolari, alle iniezioni di farmaci vasoattivi nel pene per provocare una erezione indotta. Ricordo come oggigiorno il penogramma radioisotopico, esame effettuato in Centri di Medicina Nucleare mediante “99m Tc-emazie autologhe” iniettato nella vena del braccio del paziente permette di valutare accuratamente la circolazione arteriosa e venosa dei due corpi cavernosi, evitando la iniezione nel pene di prostaglandine: tra l’altro è esame totalmente indolore e senza pericolo di allergie perché senza mezzo di contrasto.
Le terapie sono ovviamente impostate su una precisa e corretta diagnostica, e sono generalmente farmacologiche, ma talora anche farmacologichefisiche, o in casi specifici anche chirurgiche miniinvasive che prendano in considerazione pure gli aspetti “estetici” (cicatrici poco visibili ecc…).

EIACULAZIONE PRECOCE
La eiaculazione precoce è certamente una della disfunzioni sessuali erettili più frequenti, rilevabile già in età giovanile con grandissime preoccupazioni nei pazienti. Certamente il fattore psicologico (ansia di prestazione, frustrazioni, addirittura una aspettativa di impotenza) gioca un ruolo importante e amplifica ed automantiene il disturbo, ma oggi vari studi hanno dimostrato come nel maschio… “troppo veloce” esistano “cause organiche” in moltissimi casi: esempio tipico il patologico meccanismo “venoso-occlusivo” (definito comunemente come “fuga venosa” di sangue dai due corpi cavernosi che si svuotano troppo rapidamente e con precocità eccessiva) spesso associato a deficit arteriogenico, per cui è ridotto l’afflusso di sangue al pene… Esistono molte altre cause organiche che le varie Scuole Andrologiche distinguono in cause strettamente urologiche (uretriti, prostatiti, frenulo prepuziale troppo breve e corto, ipersensibilità del prepuzio e del glande, fibrosi dei corpi cavernosi, infiammazioni localizzate alla tonaca albugine dei corpi cavernosi, ecc ecc…), cause neurologiche, cause sistemiche (es. diabete e arteriosclerosi), e cause iatrogene (farmaci antiandrogeni, farmaci per la ipertensione arteriosa, droghe ecc…). Da ciò il consiglio di effettuare sempre una visita uroandrologica specialistica al fine di accertare se esiste una patologia organica quale causa della eiaculazione precoce: è evidente che solamente la cura precoce e accurata della patologia “organica” potrà consentire i migliori risultati di guarigione, eventualmente associata alle cure psicologiche. Da pochi anni un nuovo farmaco, la dapoxetina, che è un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina, permette il migliore controllo sulla eiaculazione dimostrandosi pertanto efficace nella cura della eiaculazione precoce, associata anche a terapie topiche desensibilizzanti. In casi particolari può essere indicata un terapia chirurgica rappresentata dalla frenuloplastica o dalla postectomia con escissione chirurgica del foglietto interno prepuziale, o la desensibilizzazione microchirurgica secondo Tulij.

Alberto Roggia
Primario Emerito, specialista in urologia e chirurgia plastica
www.profroggia. it

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