Disfunzioni sessuali ed impotenza – parte II
FIBROSI DEI CORPI CAVERNOSI ED INDURATIO PENIS PLASTICA
La induratio penis plastica, nota anche come malattia di La Peyronie, è patologia frequente che colpisce con predilezione pazienti tra i 30 e 50 ma possono essere colpiti anche pazienti di 20-30 anni. Nelle fasi iniziali della malattia, i disturbi sessuali sono lievissimi e talora non costanti, per cui il paziente, ipotizzando uno stress o un fattore psicologico, non si rivolge subito al medico: i primi sintomi possono essere infatti una erezione poco duratura o la rigidità del pene non perfetta, o una eiaculazione troppo precoce, oppure periodi di “fastidio” al glande o a tutto il pene, oppure “parestesie” (come formicolii o perdita di sensibilità) al glande o a tutto il pene, o lievissimi fastidi durante la erezione o dopo la eiaculazione.
In tali casi una corretta e approfondita indagine andrologica, con esami non invasivi, può già riscontrare, molto spesso, la presenza di una fibrosi dei corpi cavernosi, che non è ancora sfociata nella classica induratio penis plastica, ma ne è la fase iniziale. Nella Induratio Penis Plastica in fase invece avanzata una zona cicatriziale, cioè fibrotica e quindi poco elastica o addirittura rigida senza possibilità di estendersi, sostituisce una zona della delicata struttura di rivestimento (chiamata albuginea) dei due corpi cavernosi, limitandone nettamente la estensione durante la erezione e pertanto causando una deformazione del pene (pene curvo) durante la erezione oppure un suo accorciamento in lunghezza: oltre a ciò si associa spesso deficit anche grave di erezione o addirittura impotenza.
Talora invece anche nella fasi avanzate della Induratio Penis Plastica, il pene rimane diritto ma con grave difficoltà nel raggiungere o mantenere la erezione, per cui il tutto comporta anche rapidamente una vera e propria impotenza. È bene ricordare che tali disturbi del pene compaiono anche dopo molto tempo (mesi o anche anni !) dallo inizio della malattia-fibrotica per cui purtroppo la diagnosi è spesso troppo tardiva, e ciò non consente sempre di ottenere risultati ottimali di guarigione. La fase iniziale della fibrosi è rappresentata da uno stadio infiammatorio che perdura anche alcuni anni con minimi disturbi, non sempre ben valutati dal paziente o del tutto ignorati o sottovalutati: in questa fase una adeguata e corretta terapia precoce potrebbe prevenire la evoluzione della malattia verso fibrosi e consentire la guarigione totale.
Ne deriva come sia importante la diagnosi esatta e precoce: oggi è infatti possibile diagnosticare, nella stragrande maggioranza dei casi, una fibrosi dei corpi cavernosi al suo inizio mediante la visita specialistica uroandrologica che prescriverà gli accertamenti più idonei allo specifico caso: generalmente vengono consigliati esami “non invasivi”, come il penogramma radioisotiopico e la indagine ecografica ed ecocolordoppler “basale” senza cioè ricorrere necessariamente alle iniezioni di prostaglandine per effettuare una erezione indotta… Sarà in tal modo possibile impostare le cure farmacologiche o farmacologiche-fisiche più idonee per curare le fibrosi dei corpi cavernosi al loro insorgere consentendone la guarigione completa in molti casi. La induratio penis plastica richiede terapie specifiche, talora solo farmacologiche (esempio paraminobenzoato di potassio, vitamine E, antiossidanti, capillaroprotettori, antifibrotici, ecc…) eventualmente associate a cure fisiche (onde urto, ionoforesi, laser, ultrasuoni ecc…), ma talora anche chirurgiche che hanno il fine di rimuovere le “placche” tipiche della malattia, o di effettuare una “plastica “di raddrizzamento del pene (ortocorporoplastica).
Alberto Roggia
Primario Emerito, specialista in urologia e chirurgia plastica
www.profroggia. it
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