Cosmetico sempre più verde – parte 1
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I cosmetici sono sempre più verdi
Prodotti di bellezza e igiene efficaci, gradevoli e sicuri sono ciò che i consumatori vogliono per proteggere e curare la pelle: breve viaggio fra i cosmetici naturali ed eco-bio
Inquinamento, effetto serra, condizioni climatiche rivoluzionate, polveri sottili nelle città…sempre più spesso siamo circondati da fenomeni negativi che mettono a repentaglio la qualità della nostra vita ed è per questo che per quanto riguarda la bellezza ci stiamo orientando verso prodotti che privilegiano la naturalità amica a protezione della nostra salute. Lo facciamo per quanto riguarda l’alimentazione (i prodotti biologici sono sempre più richiesti e consumati) e, con maggior frequenza, anche per quanto riguarda la cosmetica.
È cresciuta, infatti, la produzione di cosmetici a derivazione naturale anche nel nostro Paese (oggi rappresenta il 9% di tutti i prodotti di igiene e bellezza) ma c’è ancora molta confusione per quanto riguarda prodotto naturale, dermocompatibile, ecologico, biologico, vegano e soprattutto certificato. In Italia e in Europa, infatti, non esiste una certificazione univoca per i cosmetici naturali e biologici ma in ogni Paese – dalla Germania all’Italia – ci sono enti privati o consorzi di aziende che hanno dato vita a strutture di controllo con l’obiettivo di rassicurare i consumatori sulla validità di ingredienti, materie prime e cosmetici finiti.
I più noti a livello europeo sono, per esempio, Cosmos e Natrue mentre a livello italiano i più accreditati sono Aiab, Ccpb e Icea. In questi ultimi anni, anche secondo il motore di ricerca Google, la parola più cercata in rete è stata ‘naturale’ e si moltiplica il numero di persone – in particolare donne – che per molti motivi si orienta sempre più verso l’acquisto di prodotti di igiene e bellezza a base botanica, con un occhio al benessere della propria pelle e anche alla salvaguardia dell’ambiente.
La differenza nell’etichetta
Ma cosa contraddistingue e differenzia un cosmetico naturale o biologico da un prodotto di igiene o di cosmesi di sintesi? Il cosmetico naturale, tendenzialmente, è semplice e composto da pochi ingredienti che sono sempre, per legge, elencati nell’etichetta secondo le indicazioni Inci (International nomenclature of cosmetic ingredients) che mettono al primo posto il componente utilizzato in maggior quantità (generalmente l’acqua) e all’ultimo quello impiegato in percentuale minima.
Gli ingredienti impiegati nei cosmetici naturali sono per lo più derivati dal mondo vegetale o minerale, estratti con metodologie non aggressive (per esempio senza l’uso di solventi o tecniche ad altissima temperatura), sono lavorati con metodi produttivi a basso impatto ambientale e con sistemi che fanno risparmiare energia e non inquinano e i prodotti finiti hanno confezioni che, quasi sempre, sono riciclabili e biodegradabili. Inoltre, quasi tutti questi prodotti riportano la dicitura ‘non testato su animali’.
La legge italiana in tema di cosmetica (713/86) è abbastanza soddisfacente sia per quanto riguarda la produzione sia per le caratteristiche e a livello europeo si sta lavorando per arrivare ad avere una legislazione che regoli anche il cosiddetto ‘cosmetico naturale e biologico’, mentre, attualmente, tutti i cosmetici devono sottostare al Regolamento 1223/2009. In attesa delle nuove norme per il cosmetico eco-bio, tuttavia, si può prestare attenzione ad alcuni elementi.
Chimica verde
Possiamo partire dal fatto che un cosmetico naturale deve impiegare materie prime a base vegetale – tra quelle a disposizione della cosmetica ce ne sono più di 1.000 – anche se, per ottenere una formulazione che sia anche gradevole da usare e che si conservi nel tempo, spesso, i formulatori devono impiegare anche emulsionanti, tensioattivi, conservanti e battericidi. Questi, tuttavia, possono essere sviluppati da quella che molti chiamano “chimica verde” ovvero lo sviluppo di molecole sostenibili, biodegradabili e non derivate dal petrolio.
A parte oli e burri, un cosmetico non può contenere solo ingredienti vegetali ma può andare da una composizione del 10% (prodotti naturali) fino al 70-95% dei prodotti di bellezza bio che impiegano quasi sempre – se certificati – estratti di piante da agricoltura biologica e materie prime non nocive per l’uomo e l’ambiente. Va sottolineato inoltre, che gli oli vegetali hanno una composizione lipidica molto simile a quella del sebo umano e per questo sono ideali per ripristinare la barriera cutanea con un’azione protettiva ed emolliente.
È noto che in tema di detergenza, per esempio, è difficile trovare tensioattivi molto schiumogeni totalmente naturali e molte volte un soggetto dalla pelle delicata e sensibile deve orientarsi proprio a prodotti a bassa schiumosità o, addirittura, a oli “lavanti” per evitare di compromettere la barriera idrolipidica della propria epidermide. Un altro tema è la realizzazione di balsami districanti per capelli ricci privi di ingredienti di sintesi. Sul tema conservanti e battericidi c’è la tendenza a impiegare oli essenziali che però, sono inadatti ai soggetti con la pelle delicata che possono sviluppare delle allergie, così come le formulazioni contenenti alcool etilico.
Per questo le aziende che producono cosmetici naturali fanno anche molta ricerca sui contenitori, privilegiando quelli “airless” o le confezioni monodose. Creme e make up “naturali”, inoltre, devono fare i conti con le possibili variazioni organolettiche del prodotto legate alla consistenza, al colore, all’ossidazione, alla viscosità, all’odore. Quindi c’è una grande attenzione ai dosaggi e alle miscele proprio per garantire al consumatore sicurezza, efficacia e gradevolezza.
Elisa Da Vinci
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