Bulli al tempo dei social – parte 2

Bambini & Ragazzi bulli

Bulli al tempo dei social

Con le attuali tecnologie nascono nuove forme di vessazione da parte dei bulli nei confronti di ragazzi considerati deboli, le cui conseguenze sono moltiplicate dal virtuale.
I ragazzi di oggi vivono con lo smartphone in mano, l’età in cui lo ricevono è sempre più precoce e loro sono sempre più connessi. La differenza tra reale e virtuale, di conseguenza, ha confini sempre più labili. È in questo contesto che, ormai da qualche anno, sta aumentando il fenomeno del cyberbullismo.

Una legge per educare e prevenire

Il fenomeno ha assunto dimensioni e conseguenze tali che il Parlamento ha approvato una legge a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto al cyberbullismo, che prevede misure prevalentemente a carattere educativo/rieducativo. La legge pone al centro il ruolo dell’istituzione scolastica nella prevenzione e nella gestione del fenomeno e ogni istituto scolastico dovrà provvedere ad individuare fra i docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto. «Il cyberbullismo è un fenomeno che ci deve tenere sempre in allerta.

Dovremmo fare ancora più prevenzione nelle scuole e ritornare a dare valore al corpo, all’empatia, alla sensibilità, far comprendere ai ragazzi come si sentono i compagni che vengono aggrediti con parole di odio o offese. Stando tante ore online si perde l’empatia, per questo è importante introdurre il detox tecnologico condiviso in famiglia. Basterebbero 3 ore a settimana per iniziare e no a cellulari e tv durante la cena», conclude Giuseppe Lavenia.

Il passo più difficile è quello di capire se un figlio è vittima di cyberbullismo: perché nella maggior parte dei casi il ragazzo non si rivolge ai genitori per chiedere aiuto. Nervosismo, alterazioni dell’umore, turbamento psicologico legato all’uso di internet sono i segnali da non sottovalutare. Poi non nascondersi, non evitare il problema, ma chiedere aiuto ad un centro, a uno psicologo, per affrontare insieme al ragazzo la questione.

Caratteristiche del cyberbullismo

Generazioni connesse è un progetto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che pone l’accento sulle 5 caratteristiche del cyberbullismo.

  • L’impatto: la diffusione di materiale tramite internet è incontrollabile e non è possibile prevederne i limiti.
  • La possibile anonimità: chi offende online potrebbe tentare di rimanere nascosto dietro un nickname e cercare di non essere identificabile.
  • L’assenza di confini spaziali: il cyberbullismo può avvenire ovunque, invadendo anche gli spazi personali e privando l’individuo dei suoi spazi-rifugio (la vittima può essere raggiungibile anche a casa).
  • L’assenza di limiti temporali: il cyberbullismo può avvenire a ogni ora del giorno e della notte.
  • L’assenza di empatia: non vedendo le reazioni della sua vittima alle sue aggressioni, il cyberbullo non è mai totalmente consapevole delle conseguenze delle proprie azioni e questo ostacola ancor di più la possibilità per lui di provare empatia – o rimorso a posteriori -, per ciò che ha fatto, se non viene aiutato ad esserne consapevole da un amico, da un insegnante o da altri.

Quattro nuovi ambulatori in Piemonte

Alla fine del 2018 la Regione Piemonte ha stanziato 100mila euro per dar vita a quattro centri specializzati nella cura dei disturbi derivanti dal bullismo e dal cyberbullismo, previsti dall’articolo 4 della Legge Regionale 1 del 2018. Tali strutture dovranno individuare, anche sulla scia di sperimentazioni nazionali, dei percorsi di sostegno e cura specifici, attraverso equipe multidisciplinari sia per le vittime sia per i bulli. Spetterà all’Azienda ospedaliera Maggiore della Carità e all’Asl Novara il compito della gestione di questa nuova rete d’intervento, con sede a Torino, Alessandria, Cuneo e Novara.

La campagna del Ministero: stop cyberbullismo

Una Campagna, realizzata dal Dipartimento per le politiche della famiglia – Presidenza del Consiglio dei Ministri, intende sensibilizzare ed informare sul tema del cyberbullismo al fine di promuovere comportamenti più consapevoli da parte dei genitori nel caso di figli minori coinvolti, direttamente ed indirettamente, in situazioni di bullismo sulla rete internet e sui canali social media. La campagna dal titolo “Stop cyberbullismo” si esprime attraverso un logo che rappresenta una mano all’interno di una “@” con chiaro riferimento al mondo della comunicazione digitale. Oltre ad uno spot, è disponibile anche un leaflet informativo, scaricabile su www.politichefamiglia.it

Chiara Romeo

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