Bryonia alba: la rapa del diavolo
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Bryonia alba: la rapa del diavolo
Questo rimedio può stupire per le sue interessanti proprietà terapeutiche.
Bryonia alba è una pianta della famiglia delle cucurbitacee, dalle foglie a cinque lobi simili a quelle della vite, e ha una grossa, succulenta radice simile a una rapa: secondo la “similitudine delle signature” questa radice ricorderebbe un piede umano, gonfio ed edematoso, e potrebbe essere un buon rimedio per l’infiammazione delle articolazioni.
Per la sua tossicità la radice di Bryonia ha avuto scarsi impieghi in fitoterapia e solo preparata col metodo della diluizione e dinamizzazione omeopatica ha liberato proprietà terapeutiche interessanti: agisce sulle infiammazioni che si instaurano progressivamente con una evoluzione continua, con disidratazione delle mucose ed essudazione delle membrane sierose, o delle membrane sinoviali delle articolazioni.
Agisce sui dolori acuti e pungenti, a fitte, che migliorano con l’immobilità, il riposo, e alleviati da una forte pressione sulla parte dolente, può agire sull’infiammazioni del nervo sciatico e sulla lombalgia. Il bisogno di stare fermi, immobili, lasciati in pace, senza interferenze, liberi di premere la parte del corpo che fa male, di prendere un po’ d’aria fresca, di bere molta acqua, di riposare in una fresca penombra possono essere indizi del rimedio Bryonia.
L’influenza dell’imprenditore
Era seduto su un’ampia poltrona rivolta verso la finestra, affacciata sulle colline del Monferrato, sui vigneti tanto amati; la nebbiolina autunnale attraverso i vetri velava di una luce pallida la sua figura imponente. La preoccupazione per il vino da consegnare lo tormentava, in questi anni difficili gli affari sono un impegno serio.
Eppure da qualche giorno non si sentiva bene: tutto e tutti lo infastidivano e, piano piano, aveva iniziato ad avere il naso irritato, che colava, e la bocca asciutta, riarsa, e nemmeno bevendo migliorava. Gli era salita la febbre, era iniziata una tosse secca, e ogni colpo di tosse era doloroso, una sofferenza. Quando entrò l’amico dottore non si voltò nemmeno a salutarlo: «Voglio starmene in pace, vieni un’altra volta!». E finì la frase tossendo.
Il medico rimase un po’ a guardarlo, si sedette vicino alla porta, osservò la bottiglia d’acqua quasi vuota, il volto arrossato e gonfio dell’amico, e come questi si tenesse il petto a ogni colpo di tosse: «I granuli di Bryonia sono il rimedio per te. Devi averli ancora, nel cassetto lì accanto: prendili, ogni due ore!». Alzandosi disse: «Torno domani, e forse mi saluterai, ti lascerai avvicinare, visitare, magari. Stai sereno per gli affari, sei ben organizzato, andrà tutto bene anche quest’anno».
Il ginocchio di Clara
Sembrava niente, si era voltata senza che il ginocchio la seguisse nella rotazione, un leggero fastidio, poi piano piano il ginocchio era gonfiato, era diventato rosso e caldo, non poteva muoverlo, per fortuna l’idea della ginocchiera le era balenata in mente ed era riuscita a guidare fino alla farmacia. La dottoressa la guardava mentre stringeva la ginocchiera intorno all’articolazione, e tirava poi un sospiro di sollievo: stringendo e premendo il dolore andava molto meglio! La fasciatura e i granuli di Bryonia suggeriti dalla farmacista le permisero di lavorare nel suo ristorante quella sera, fatto per Clara importantissimo, e il ginocchio in qualche giorno tornò alla normalità.
Una pietra sullo stomaco
L’anziana signora era molto sofferente per un fastidio allo stomaco che avvertiva come un peso, una sensazione di pienezza, sentiva anche la bocca asciutta, amara, e lo stomaco era dilatato, gonfio! Sentiva il bisogno di bere bevande calde ma questa volta il sollievo che provava era ben poco! Mentre ne parlava in farmacia alla dottoressa sentiva la bocca asciutta, impastata, quasi incollata, tanto da far fatica a parlare.
Nello specchio della stanza dove la farmacista si era offerta di provarle la pressione arteriosa si era vista la lingua biancastra, decisamente “brutta”. Ne parlò, nonostante facesse fatica e persino le labbra, secche e spelate, le dessero fastidio, ma fu premiata perché i granuli di Bryonia che le furono consigliati le fecero un gran bene, e nei giorni a venire il suo apparato digerente ritrovò a poco a poco un soddisfacente equilibrio.
La lombalgia di Giulia
Pratica, coi piedi per terra, grande lavoratrice, aveva esagerato. Non parlava d’altro che di lavoro, di proiezioni nei prossimi tre anni, cinque anni. Difficile fare previsioni di questi tempi, ma Giulia insisteva, e si irritava ad ogni tentativo di sdrammatizzare, di distrarla. Non capiva nemmeno più le battute scherzose, e, diffidente, si irrigidiva, e una sera iniziò a lamentarsi di aver male al collo, a destra. Il giorno dopo disse di sentirsi sempre più rigida e di avere fitte alla schiena, e di fare fatica a muoversi, e andò dall’amica fisioterapista, che non potè aiutarla. Fu Bryonia a scioglierle piano le contratture e a rasserenarle lo spirito.
Luca e la distorsione alla caviglia
A casa da sempre avevano usato granuli omeopatici, con buoni risultati, anche senza rifletterci troppo, sapevano che in qualche modo aiutavano a risolvere il problema. Quella volta Arnica alla sua caviglia leggermente gonfia ma molto dolente dava poco aiuto: fu la farmacista a spiegargli che nei post-traumi, quando Arnica non ha effetto, è bene ricorrere a Bryonia, che agisce bene.
Il genio del rimedio
L’ampia patogenesi di questo rimedio può stupire, e i casi raccontati mirano a rendere più comprensibile quello che gli omeopati chiamano “il genio del rimedio”, che si esprime lasciandosi riconoscere da segni precisi, che un lungo e paziente studio insegna a cogliere.
Anna Maria Coppo
Farmacia San Giuseppe, Settimo Torinese
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