Bambini allergici
Se ne parla a scuola. Se ne parla ai giardinetti. Tra mamme e tra amici. I bambini allergici aumentano a dismisura. E se è vero che i numeri parlano chiaro: 100 mila i bambini sotto i cinque anni allergici al latte vaccino, 10 per cento dei bambini italiani sotto i 14 anni che soffre di asma e l’80 per cento è provocato da allergie, è altrettanto vero che l’abuso indiscriminato del termine “allergia” porta a confusione: “Il bambino andando all’asilo ha spesso mal d’orecchi. La soluzione proposta? Tolga il latte perché ha un’intolleranza”.
E perché?
“L’allergia, quella vera, è una malattia – spiega il professor Giovanni Cavagni – e può portare gravi disturbi, pertanto va sempre documentata attraverso un’accurata valutazione clinica”. È uscito per la Red! un manuale pratico: “Bambini allergici”, nato dall’incontro tra un allergologo e una mamma. Un dialogo che si snoda attraverso molti esempi, spiegazioni scientifiche mediate da una scrittura immediata e comprensibile, indicazioni terapeutiche e psicologiche che permettono ai genitori di visualizzare un quadro completo della situazione.
Lo specialista è Giovanni Cavagni, già direttore della Struttura complessa di allergologia pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, professore di allergologia pediatrica alla Scuola di specializzazione dell’Università di Parma.
La mamma è Giorgia Garberoglio, torinese, giornalista che cura la rubrica settimanale di recensioni sui libri per bambini e ragazzi “Bookids” sul quotidiano “Leggo”, che ha lavorato anche per “La Stampa” e Ciaoweb.
Spiega il professor Cavagni: “Questo libro si pone l’obiettivo di aiutare a capire meglio i disturbi del proprio bambino e a individuare il modo per curarlo nel modo appropriato, superando le tante ansie che le malattie allergiche possono procurare. Il libro prende vita, dopo oltre 15 anni dal precedente “Il bambino e l’allergia” (Sperling & Kupfer 1997), grazie alla collaborazione di Giorgia Garberoglio, mamma giornalista e validissima coadiutrice; sboccia grazie alle riflessioni che Giorgia ha involontariamente fatto scaturire in me – non senza sensi di colpa – quando, da presuntuoso specialista, trascuravo le sue preoccupazioni di fronte ai disturbi che i test di provocazione causavano a suo fglio Alessandro; da lei condotto per mano in questa nuova avventura, spero che i suggerimenti e le raccomandazioni di carattere scientifco proposti nel volume possano arrivare con più facilità e chiarezza”.
Il manuale si apre illustrando i sintomi: “Si è scelto di partire dalla sintomatologia – spiega il professor Giovanni Cavagni – per dare immediatamente uno strumento per riconoscere l’eventuale allergia nel proprio fglio. Ovviamente sarà cura del pediatra fare una diagnosi, ma è già importante alla prima visita che il genitore sia orientato”. Uno strumento in più, per distinguere un’asma dalla tosse, un pomfo da una dermatite, una congiuntivite o una rinite. Il secondo paragrafo è sulle sostanze che danno allergia: “Dalle muffe agli alimenti – prosegue il professor Cavagni – sono analizzate nel dettaglio. Si è scelto di indicare anche le sigle usate per gli allergeni, così da poter capire e leggere i test che saranno effettuati sui bambini”. Segue un capitolo sull’allergia, sul sistema immunitario e come si diventa allergici: “Non abbiamo tralasciato la spiegazione scientifca – spiega Giorgia Garberoglio, la mamma co-autrice – per dare la possibilità al genitore di capire anche la situazione medica. Mentre i capitoli successivi sono di nuovo pratici: le indagini, le cure e come difendersi dall’allergene. Sono mamma di un bimbo gravemente allergico, da shock anaflattico, ho pensato che il nostro manuale dovesse essere prima di tutto immediato e consultabile. Abbiamo inserito anche delle storie vere, raccolte nell’ambulatorio del professor Cavagni così da permettere al genitore di riconoscersi e infne capitoli più scientifci che, pur mantenendo la coerenza e il dettaglio medico, sono stati pensati fruibili da ogni lettore”. Ci sono inoltre indicazioni pratiche (come, per esempio, gestire la cameretta di un bambino allergico o le norme igieniche per un eczema) e uno spazio chiamato “note di una mamma” dedicato all’aspetto psicologico. “E pagina dopo pagina abbiamo costantemente sottolineato – conclude il professor Cavagni – quanto spesso si facciano false diagnosi, costringendo i bambini a diete particolari. In un momento di crescita è fondamentale invece che sia uno specialista a prendere questa decisione. L’allergia è anche molto di moda, si deve prestare attenzione”.
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