Aneurisma aorta addominale – parte III

TERAPIA
La terapia medica è importante nella correzione dei fattori di rischio, primi fra tutti l’ipertensione arteriosa che, se mal controllata, contribuisce alla dilatazione dell’AAA e all’aumentato rischio di rottura.
Il fumo, essendo una condizione che predispone fortemente allo sviluppo di uno stato infiammatorio arterioso che contribuisce alla dilatazione dell’aneurisma, va interrotto tempestivamente.
L’intervento chirurgico, quando necessario, intende eliminare, escludere l’aneurisma, inserendo al suo posto una protesi e ricostruendo quindi il tratto vascolare aneurismatico. Tale inserimento di protesi può avvenire in due modi:
a) tramite intervento tradizionale: si apre chirurgicamente l’addome, si apre il sacco aneurismatico e si impianta al suo posto, dentro il sacco, una protesi cucita dentro. La parete residua del sacco aneurismatico viene poi ricucita come un cappotto che avvolge la protesi, che così non rimane a contatto con l’intestino e quindi viene protetta da eventuali infezioni. In genere questo impianto per l’aneurisma aortico addominale avviene al di sotto delle arterie renali (aneurisma sottorenale) in modo che i reni continuano a ricevere sangue durante tutta l’operazione. Per gli aneurismi che interessano anche il tratto delle arterie renali (aneurismi soprarenali) l’intervento chirurgico risulta più a rischio di insufficienza renale post operatoria.
b) in casi selezionati che si prestano tecnicamente, tramite un intervento di ultima generazione, di cosiddetta endoprotesi: attraverso una piccola incisione all’inguine e all’arteria femorale, quindi senza aprire chirurgicamente l’addome, utilizzando cateteri speciali e sotto controllo radiografico si inserisce una protesi (endoprotesi) speciale che va a sostituire e quindi ad escludere il tratto aneurismatico. In tal caso la protesi non viene cucita dentro ma posizionata, dilatata e agganciata, possedendo piccoli uncini speciali, dentro il sacco aneurismatico. Attualmente questa tecnica è riservata a pazienti il cui aneurisma presenta una situazione anatomica favorevole al posizionamento dell’endoprotesi e che sono a più elevato rischio per l’intervento tradizionale.
CONCLUSIONI
L’attento esame clinico, la stratificazione del rischio cardiovascolare globale e l’individuazione dei fattori di rischio specifici devono essere la base di partenza per individuare la popolazione a rischio. Visto, tuttavia, che la sola visita medica, non sempre è in grado di evidenziare la presenza di un aneurisma aortico (pazienti obesi), il ricorso a una indagine Ecocolordoppler in alcune categorie di popolazione deve essere incoraggiato. La possibilità di presenza di aneurisma dell’aorta addominale, sulla base dei dati riportati, è maggiore nei casi:
– Uomini fumatori di età superiore a 65 anni, soprattutto se ad elevato rischio cardiovascolare globale
– Presenza di massa addominale pulsante in regione epigastrica (fortissimo sospetto diagnostico)
– Presenza di patologia arteriosa nota a carico dei vasi carotidei e degli arti inferiori o di cardiopatia coronarica
In questi casi è opportuno far eseguire un indagine Ecocolordoppler, che fornisce una serie di informazioni di notevole importanza diagnostica e prognostica, e dà le indicazioni per la scelta dei casi che necessitano di intervento chirurgico:
– sede, diametro, estensione longitudinale;
– caratteristiche di flusso;
– presenza di placche ateromasiche e di trombi endoluminali;
– rischio di rottura.
Fare diagnosi di aneurisma dell’aorta addominale riveste una fondamentale importanza per la possibilità di prevenzione della temibile complicazione della rottura, evento di estrema gravità:
– la rottura dell’aneurisma addominale è responsabile del 2% di tutte le morti nell’uomo;
– solo il 10-15% dei pazienti sopravvive a questo evento;
– solo il 50% dei pazienti sopravvive all’intervento chirurgico eseguito in emergenza;
– l’incidenza di questo evento sembra essere in crescita, in controtendenza con l’incidenza di morte per gli altri eventi cardiovascolari che è in diminuzione.

Stefania Mazzucchetti. Maurizio Merlo
Gruppo Examina
www.gruppoexamina.it

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