Aneurisma aorta addominale – parte I
DEFINIZIONE
L’aorta è la più grande arteria del nostro organismo: dal cuore attraversa il torace, dove prende il nome di aorta toracica, e decorre poi in basso verso l’addome, dove prende il nome di aorta addominale. L’aorta addominale fornisce il sangue alla parte inferiore del corpo. Nell’addome, appena sotto l’ombelico, si divide in due rami, chiamati arterie iliache, che hanno il compito di portare il sangue agli arti inferiori. L’aorta addominale ha, nell’adulto normale, un diametro massimo di circa 20 millimetri. Talora può dilatarsi e se la dilatazione supera i 30 millimetri, si parla di aneurisma dell”aorta addominale (AAA).
EPIDEMIOLOGIA
È una malattia molto diffusa: è più comune negli uomini che nelle donne, nel rapporto di 3:1; colpisce oltre 700.000 persone in Europa (84.000 in Italia) con circa 220.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno (27.000 nel nostro Paese). Il rischio di sviluppare un aneurisma dell’aorta addominale è del 5-10 per cento negli uomini fra i 65 e i 79 anni e sono maggiormente colpiti i fumatori, quelli che abbiano avuto in famiglia parenti affetti da aneurisma dell’aorta addominale ed i soggetti affetti da malattie vascolari in altri distretti (coronarie, carotidi, arti inferiori). Nelle donne di età inferiore a 55 anni è in evento molto raro. Il diametro dell’aorta addominale aumenta con l’età: dopo i 65 anni il 6% degli uomini presenta un diametro superiore a 2,9 cm che configura una situazione di aneurisma, oltre i 65 anni, la
prevalenza cresce del 6% ogni 10 anni
Un aneurisma può svilupparsi lentamente fino a raggiungere dimensioni considerevoli, senza dare alcun disturbo. Quanto più aumenta di volume, tanto più un aneurisma può andare incontro a cedimento della parete e a rottura senza alcun preavviso, provocando emorragia e quindi rischio elevato di morte per shock. Ogni anno in Italia 6.000 persone muoiono perla rottura di un aneurisma dell’aorta addominale.
CAUSE
Non esiste ad oggi una causa univoca responsabile della formazione di un AAA. Un aneurisma è una dilatazione di un’arteria per l’indebolimento della sua parete in seguito alla perdita delle sue normali proprietà elastiche. La causa principale di quest’indebolimento è l’arteriosclerosi. Esistono anche altre cause meno frequenti, come le arteriti giovanili (processi infiammatori delle arterie), in genere di origine infettiva o autoimmune. Sebbene l’esatta eziologia dell’aneurisma aortico addominale non sia nota, vi sono alcuni fattori di rischio associati alla patologia:
– età superiore ai 50 anni
– fumo o storia di fumo
– patologia arteriosa (aterosclerosi)
– pressione sanguigna alta (ipertensione)
– anamnesi familiare (fattori genetici).
FATTORl DI RISCHIO
– Fumo: il 90% dei pazienti con aneurisma dell’aorta addominale sono fumatori o ex fumatori, l’incidenza aumenta di 6 volte in fumatori da almeno 40 anni, e di 7 volte se il numero di sigarette fumate è più di 20 al giorno. Inoltre la crescita di diametro degli aneurismi risulta accelerata nei fumatori rispetto ai non fumatori del 20-25%
– Ipertensione arteriosa: più del 50% dei pazienti portatori di aneurisma dell’aorta addominale sono ipertesi
– Sesso maschile di età superiore a 65 anni
– Patologia arteriosa dei tronchi sopra aortici e delle arterie degli arti inferiori
– Cardiopatia coronarica
SlNTOMI
La maggior parte dei soggetti con aneurisma aortico addominale non presenta sintomi e pertanto non sa di esserne affetto. Specie a livello aortico e iliaco un aneurisma può svilupparsi lentamente fino a raggiungere dimensioni considerevoli, senza dare alcun disturbo. Quanto più aumenta di volume, tanto più un aneurisma può andare incontro a cedimento della parete e rottura senza alcun preavviso, provocando emorragia e quindi rischio elevato di morte per shock. In caso di rottura di un aneurisma dell’aorta addominale il paziente può avvertire, ma non sempre, un dolore trafittivo all’addome irradiato spesso alla schiena.
Meno comunemente, l’AAA può causare una embolizzazione. Coaguli o detriti formatisi all’interno dell’aneurisma possono mobilizzarsi e, viaggiando all’interno dei vasi sanguigni più a valle, andare ad occludere i vasi di altri organi. Se uno di questi vasi sanguigni si occlude, ad esempio a livello di una gamba, si possono avere complicanze quali l’ischemia dell’arto, che si manifesta con la comparsa di dolore, una visita medica di routine, il medico può ravvisare pallore e ipotermia dell’arto un’aumentata pulsatilità (arto freddo), costituendo anche questa una grave complicazione della malattia.
Stefania Mazzucchetti. Maurizio Merlo
Gruppo Examina
www.gruppoexamina.it
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