A scuola di etichetta

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A scuola di etichetta
Imparare a scegliere i cibi fa la differenza. L’etichetta alimentare è lo strumento che abbiamo a disposizione per poter distinguere un cibo genuino, ottimo per il nostro stile alimentare, da uno ricco di additivi e principi nutrizionali inadatti al nostro organismo. È arrivato il momento di fare chiarezza imparando a leggere correttamente l’etichetta!
La vera genuinità
Da ormai 50 anni, le nostre abitudini alimentari sono state stravolte dall’avvento dei cibi industriali, raffinati e precotti, che sanno saziare, ma non sanno nutrire. I nostri sensi si sono intorpiditi, in seguito al consumo eccessivo di sostanze addizionate e non sono più in grado, generazione dopo generazione, di riconoscere le vere qualità di un cibo, tra cui la sua genuinità. Essere genuino significa essere naturale, autentico, sano e non trattato: più un alimento è simile al suo stato naturale più è genuino, quindi più la lista degli ingredienti di un alimento è breve, meglio è.
Un prodotto della terra è genuino nel momento in cui è stato coltivato secondo i dettami della natura senza fertilizzanti e pesticidi ed è consumato crudo o cotto con modalità che ne alterano di poco il proprio stato (per esempio, la cottura al vapore) senza l’aggiunta di additivi e insaporitori chimici. Un cibo complesso, come può essere il pane o un biscotto, è un alimento genuino quando viene prodotto grazie agli ingredienti originali che lo compongono: farina integrale, acqua, lievito madre, un pizzico di sale; non lo è più, nel momento in cui sono aggiunti ingredienti come zucchero, latte in polvere, addensanti.
Imparare a leggere l’etichetta
Per legge, ogni confezione di alimento deve riportare in etichetta specifici dati, oltre all’elenco degli ingredienti: la quantità netta o nominale, la data di scadenza, il nome del produttore o del confezionatore o del venditore, il lotto di appartenenza, la modalità di conservazione e di utilizzo, il luogo di origine e provenienza, il bollo sanitario per specifici alimenti. Dell’etichetta alimentare, è bene saper leggere l’elenco degli ingredienti, in quanto valido aiuto per scovare un prodotto genuino in mezzo agli scaffali pieni di un supermercato. Ricordiamoci, quando leggiamo gli ingredienti di un alimento, che più corto è tale elenco, più probabilmente quel prodotto è genuino.
Teniamo presente, inoltre, che l’elenco degli ingredienti viene compilato in ordine decrescente, quindi da quello che ritroviamo in maggior quantità a quello in più bassa percentuale; ne consegue che un biscotto che contiene come primo ingrediente lo zucchero non sarà mai un biscotto genuino, il cui primo componente dovrebbe essere necessariamente una farina integrale! Fate attenzione a tutti gli additivi contenuti nei nostri cibi, alcuni anche potenzialmente pericolosi per la salute: bandite tutto ciò che contiene, tra gli ingredienti, le sigle “E seguita da un numero di 3 cifre” perché si tratta spesso di conservanti o coloranti chimici utilizzati esclusivamente per insaporire o rendere più appetibile un cibo di scarsa qualità.
Lasciamo nel banco frigo i prodotti della carne contenenti nitriti e nitrati, conservanti che permettono agli affettati di avere sempre un ottimo colore brillante, ma che sono inseriti nell’elenco degli additivi potenzialmente cancerogeni per l’uomo. Non crediamo, inoltre, ai claims pubblicitari, dannosi e forvianti, che, avendo esclusivi scopi di marketing, ci invogliano a comprare un prodotto in quanto ammaliati da una sua speciale virtù: a basso contenuto di colesterolo, fonte di fibra, ricco di calcio, senza zuccheri, povero di calorie.
In particolare la scritta “senza zuccheri” ci può trarre spesso in inganno, in quanto lo zucchero, frequentemente, c’è ma non si legge, perché nascosto dietro altre nomenclature, come saccarosio, sciroppo di glucosio, fruttosio, sciroppo di mais, etc,etc. Infine, consiglio di non leggere in maniera maniacale le etichette nutrizionali che riportano, attraverso tabelle alquanto complesse per un non-addetto al settore, i fabbisogni di principi nutritivi (grassi, proteine, vitamine, sali minerali) soddisfatti dall’alimento in questione facendo il paragone con la dose giornaliera raccomandata (Rda) per un adulto medio, uomo, di circa 40 anni, normopeso. E quanto ne guadagnerebbe da questa lettura una donna da poco in menopausa in leggero sovrappeso?!
Biologico sì o no?
Il consumo di cibi biologici, garantiti da enti di controllo nazionale ed europeo, fornisce una maggior sicurezza e attenzione circa la genuinità dell’alimento che comperiamo. Un cibo biologico ha ingredienti derivati da tecniche agricole che escludono l’uso di prodotti chimici (fertilizzanti, pesticidi, diserbanti) e che rispettano l’ambiente, salvaguardando i sistemi e i cicli naturali circostanti. L’acquisto di un prodotto biologico, tuttavia, non ci esenta dal leggerne l’etichetta: anche qui, infatti, possono presentarsi ingredienti che, seppur biologici, non sono necessariamente indispensabili e, di conseguenza, non mi permettono l’acquisto di un vero cibo genuino.
Anche in questi casi, dunque, attenzione all’aggiunta di conservanti, oli vegetali (come l’olio di palma), zucchero bianco e dolcificanti. Nutrirsi è un’esigenza fisiologica, sapersi alimentare genuinamente è un’opportunità di salute per il nostro corpo. Quando fate la spesa in negozi specializzati o nelle farmacie attrezzate con corner alimentari chiedete consiglio all’esperto del reparto: la lettura dell’etichetta può diventare un gesto quotidiano di prevenzione e cura, da imparare fin da bambini.
Ricetta per un dolcetto sano e gustoso:
Muffin di grano saraceno ai mirtilli
- 120 g di mirtilli
- 80 g farina di grano saraceno
- 40 g di farina di riso
- 4 pere frullate con 50 ml di acqua
- 1 uovo
- 1 cucchiaino di scorza di limone grattugiata
- Mezza bustina di lievito bio per dolci
- 125 ml di yogurt bianco al naturale
- 3 cucchiai olio di mais
- Fragoline di bosco
- Zucchero a velo integrale per decorazione
Sbattete l’uovo in una ciotola e unitevi yogurt e olio. Mescolate in un’altra ciotola le farine, il lievito, la purea di pere frullate e la scorza di limone. Incorporate il tutto agli ingredienti liquidi, ricavando un impasto omogeneo; alla fine, aggiungete i mirtilli e mescolate nuovamente. Distribuite in 6 stampini antiaderenti e infornate a 180°C per 25 minuti circa. Lasciate raffreddare, spolverate con zucchero a velo e decorate con mirtilli e fragoline di bosco: un gustoso sano dolcetto per la colazione è pronto, senza andare alla ricerca di prodotti industriali ricchi di zuccheri e grassi!
Rachele Aspesi
Farmacista specialista in nutrizione
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